Inclusione e partecipazione: il Natale di Authos

Inclusione e partecipazione: il Natale di Authos

Valori, storia e divertimento nella nostra festa di fine anno

La strada esiste per chi sa vederla recitava il maxischermo sul palco di Vigna Chinet. E il riferimento non era ai seicento metri di tornanti immersi nell’oscurità e necessari a raggiungere questa incantevole villa sulle colline di Torino, scelta da Ford Authos come sede per la sua festa di Natale.

Tutt’altro. Quelle parole rappresentano la perfetta sintesi del percorso che abbiamo compiuto dal 2014 a oggi e che abbiamo celebrato assieme a tutta la nostra grande famiglia martedì 19 dicembre.

Una serata di inclusione e allegria. Nella quale, oltre al tradizionale scambio di auguri, c’è stato spazio per i bilanci e per il divertimento. In un decennio, la nostra azienda ha vissuto una vera e propria trasformazione. Da essere sull’orlo del fallimento è diventata una società virtuosa e modello di prosperità. Tanto da raggiungere, al termine del 2023, i migliori risultati di sempre per quanto riguarda la liquidità, il risultato ante-imposte e il patrimonio netto.

Quest’anno Authos stima di chiudere con un utile di 7 milioni di euro e, come ha sottolineato il nostro presidente e CEO Francesco Di Ciommo, “è passata da un patrimonio di 1,6 milioni a circa 20 milioni di euro. Numeri che dimostrano come il lavoro di tutti porti sempre a un risultato”.

Un successo frutto della sua filosofia, fondata su un concetto semplice e rivoluzionario per il mondo dell’impresa, soprattutto quello italiano: il coraggio di cambiare. Vale a dire, la capacità di innovarsi, di mettere a punto nuove strategie attraverso le interpretazioni del presente e di una società in costante ed epocale fermento.

La pandemia, le guerre, la crisi dei microchip, l’aumento dei tassi di interesse e la riduzione di accesso al credito sono alcuni degli eventi degli ultimi anni che hanno stravolto le abitudini di vita delle persone e le loro priorità. A partire dalla diminuzione della propensione al consumo.

Davanti a questo tsunami, Di Ciommo, denotando grande senso di appartenenza verso l’azienda, si è messo in gioco. Ha accettato il rischio e ha rotto con il passato, proponendo un nuovo modello di business.

Dunque: digitalizzazione dei processi, nuove politiche commerciali di vendita (on-line/off-line), nuova organizzazione di uffici, formazione, progetti territoriali, etc.

Una serie di novità incentrate sull’altro motore dell’azienda: il capitale umano.

Chi ha tradotto le idee nei fatti, sono state le persone di Authos: 121 dipendenti e 84 collaboratori. Alcuni di loro sono stati anche i protagonisti della serata a Vigna Chinet, cimentandosi in esibizioni artistiche come canti, danze e recitazioni.

Un’atmosfera di festa e allegria alla quale ha partecipato lo stesso Di Ciommo. E nella quale non sono mancati i giochi (come la smorfia e i quiz), riflesso di quell’armonia indispensabile sul luogo di lavoro per raggiungere grandi traguardi.

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