Strade solari e strade elettriche: anche la viabilità può essere green
Strade solari e strade elettriche
Anche la viabilità può essere green
Dall’auto alla strada. Sempre nel segno del green. Se finora si è parlato molto di alimentazione ibrida ed elettrica come le future frontiere della mobilità, poco spazio è stato invece dedicato a un altro incentivo finalizzato a migliorare la qualità dell’ambiente: la viabilità ecologica. Una soluzione che si traduce, principalmente, in due tipologie di strade: quelle a energia solare e quelle a energia elettrica.
VIABILITÀ ECOLOGICA: PERCHÉ? – Già da almeno dieci anni sono in corso studi finalizzati all’individuazione di arterie stradali che permettano di ridurre l’emissione di anidride carbonica rilasciata dall’asfalto e, di conseguenza, abbassare il tasso d’inquinamento presente nell’aria.
In Olanda, come avevamo già avuto occasione di vedere, si è dato il via, in fase sperimentale e sulle piste ciclabili, all’avvicendamento dell’asfalto tradizionale con la plastica. Invece dalla Francia, un paio di anni fa, era giunta la notizia di studi sul bioasfalto, cioè un manto stradale formato da un’alga (la diatomea) pressurizzate attraverso la tecnica della liquefazione idrotermale. L’idea rientra in uno specifico programma, denominato “Algoroute”, che vorrebbe fare di questo composto biologico il materiale delle strade del futuro. Al momento, però, l’idea è ferma alla fase embrionale perché non si è ancora chiarificata la sua sostenibilità economica.
Tutt’altro discorso invece per la viabilità solare e la viabilità elettrica, entrambe garanti di guadagni e in avanzato stato di sviluppo. Nel primo caso i vantaggi sono di natura economica, grazie all’abbattimento dei costi dell’energia artificiale, e di maggior sicurezza al volante. Nel secondo, invece, sono rivolti alla diffusione della mobilità elettrica.
LA VIA DEL SOLE – Al momento le strade solari, solar roadways, rappresentano il più evoluto modello di viabilità alternativa. Sono figlie degli studi di due coniugi statunitensi, Julie e Scott Brusaw, che, attraverso una campagna di crowdfunding, hanno realizzato il loro progetto di pavimentare le strade con pannelli fotovoltaici. Un sistema che, attraverso l’installazione di celle esagonali al posto dell’asfalto, assorbe la luce solare, convertendola in energia da adoperarsi per l’illuminazione della segnaletica stradale (corsie, strisce pedonali, marciapiedi, ecc.) e per quella pubblica (lampioni), abbattendo i costi derivati dall’utilizzo dell’energia elettrica.
Ma c’è di più. Una strada a energia green migliorerebbe anche le condizioni di guida. Il riscaldamento della superficie di percorrenza favorirebbe lo scioglimento, nei mesi invernali, della neve e del ghiaccio, riducendo così il rischio di incappare in un incidente.
Se Germania e Olanda le hanno testate in via del tutto sperimentale e per le bici, la Francia è stata la prima nazione europea a battezzare le strade solari aprendole al traffico veicolare. L’inaugurazione si è tenuta al termine del 2016, in Normandia, sulla statale RD5, nei pressi di Tourouvre au Perche, paese di 3.400 abitanti. Ben 2.800 metri di pannelli solari formati da celle di 15 centimetri di lato e capaci di produrre 280 megawatt all’anno di “energia verde”. Quanto basta per coprire il fabbisogno di un centro di 5.000 anime.
Dall’Europa all’altra parte dell’Oceano. Un segmento di solar roadways è presente proprio negli Stati Uniti, lungo