Ecoincentivi Authos:

un’occasione per tutto il settore automotive

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Ecoincentivi, un’opportunità per tutti. Gruppi automobilistici, marche, concessionarie e utenti. Il 26 luglio il governo ha approvato il decreto “Sostegni-bis”, che prevede uno stanziamento di 350 milioni di euro sottoforma di ecobonus per il settore automotive. Una cifra inferiore rispetto alle precedenti erogazioni dell’estate 2020 (550 milioni di euro) e dell’inverno 2021 (420 milioni). Ma comunque di vitale importanza per ossigenare tutte le componenti del mercato delle quattro ruote: produttori, venditori e acquirenti. Perché si fanno ancora sentire le conseguenze della pandemia.

Secondo i dati dell’UNRAE (Unione Rappresentanti Automotive Estero) pubblicati dal mensile “Quattroruote”, le immatricolazioni dei veicoli in Italia del primo semestre di quest’anno hanno accusato una perdita del 18,3% rispetto a quelle registrate nello stesso arco temporale del 2019, cioè l’ultimo riferimento “pre-Covid”.

Per cui, se è evidente e anche prevedibile una crescita rispetto ai primi sei mesi del 2020 (+ 51,4%), siamo ancora distanti da una completa guarigione del settore. Anche perché minato da altre problematiche. Come la chiusura di alcuni stabilimenti a causa della rimozione del blocco dei licenziamenti.

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A fronte di tutto ciò è indispensabile che l’universo dell’auto benefici del sostegno governativo. Anche stavolta comunque sbilanciato verso la rottamazione, la prima immatricolazione e la green mobility.

Chi nelle prossime settimane comprerà un’auto nuova e totalmente elettrica (emissioni da 0 a 20 g/km di CO2) o ibrida plug-in (emissioni da 21 a 60g/km di CO2) dal valore massimale di 50.000 euro (Iva esclusa), cedendo indietro la sua vecchia a patto che sia immatricolata entro il 31/12/2010, fruirà di contributi, rispettivamente, di 8.000 e 4.500 euro.

Mentre chi acquisterà una vettura della terza fascia (emissioni da 61 a 135 g/km di CO2) dal valore di 40.000 euro (Iva esclusa), composta da alimentazioni ibride, a benzina e bifuel, beneficerà di uno sconto di 1.500 euro.

Tutt’altro approccio invece da parte di Authos. Anche in questa occasione, come nelle precedenti, le nostre offerte non lasciano per strada nessuno. E abbracciano l’usato, la non rottamazione (se si è in possesso di un veicolo immatricolato dopo il 1°gennaio 2011) o l’acquisto di un veicolo fino a 60 g di CO2, e i veicoli commerciali. Un ventaglio di opzioni forte di sconti di gran lunga maggiori rispetto a quelli statali.

Per le vetture nuove si va infatti dai 21.550 euro di bonus (“con” o “senza” rottamazione) della Ford Explorer ai 6.650 euro (con rottamazione), o 5.750 euro (senza rottamazione), della Ford Puma. Mentre per i veicoli commerciali ci si muove tra un risparmio di 19.300 euro (“con” rottamazione) per il Ford Transit Van Hybrid e i 5.600 euro (“senza” rottamazione) per il Ford Fiesta Van. E poi c’è spazio anche per l’usato. Che va dai 2.250 euro (con rottamazione), di poco sopra i 2.000 stabiliti da Palazzo Chigi, a una forbice tra i 2.500 euro della Ford Edge e i 1.000 euro di Ford Fiesta, Ford Ecosport, Ford Focus e Ford C-Max.

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Agevolazioni possibili sottoscrivendo il piano AuthoSì. Previsti numerosi vantaggi, tutti a franchigia zero. Tra questi si segnalano l’assicurazione per quarantotto mesi su furto e incendio con valore nuovo. La polizza su cristalli, eventi naturali, eventi sociopolitici, atti vandalici e grandine. La possibilità di aggiungere la “Kasko”. In aggiunta, la manutenzione ordinaria con igienizzazione per quattro anni e la garanzia estesa a sette anni.

Questa offerta, di gran lunga superiore rispetto a quella governativa, è figlia dell’oculata gestione aziendale di Authos nel corso degli anni. E riflette la nostra filosofia, incentrata sulle persone e sulla comprensione delle loro esigenze per poterle soddisfare attraverso più soluzioni possibili.

Una scelta che assume ancora più valenza in un periodo storico come questo, nel quale le ripercussioni del Covid hanno lasciato il segno anche tra i consumatori. Cassa integrazione e licenziamenti hanno ridotto, se non azzerato, il loro potere d’acquisto. Ancora più importante quindi presentare proposte inclusive. Perché a guadagnarci è il settore automotive in tutte le sue componenti. E perché dalle crisi se ne esce vincitori tutti assieme.