
Formula Ford: il campionato per diventare assi del volante
Una formula per il futuro. Con il marchio Ford in cabina di regia. C’è una categoria dell’automobilismo sportivo culla di futuri campioni del mondo e vittima di un paradosso: nella società dell’informazione in tempo reale, non ne parla nessuno; invece, quando non c’era Internet, la conoscevano in molti.
È la Formula Ford, uno dei campionati più noti Oltremanica, fucina per decenni di futuri campioni del mondo della Formula-1. Sulle sue piste sono transitati piloti come Emerson Fittipaldi, Jody Scheckter, James Hunt, Mika Hakkinen, Damon Hill, Nigel Mansell e Ayrton Senna.


La Formula Ford nacque in Inghilterra a metà anni Sessanta da un’idea di John Webb, direttore del circuito di Brands Hatch, e Geoff Clarke, capo di una scuola piloti che per le sue attività usufruiva del tracciato per le sue attività. Siccome la manutenzione delle sue vetture era troppo costosa, Clarke decise di risparmiare puntando su motori economici. Come il Ford Kent delle Ford Cortina, installato su telai Lotus.
La prima corsa si disputò il 12 luglio 1967, a Brands Hatch (pressoché scontato scriverlo), e nel giro di poco tempo la categoria ebbe un successo spaventoso. Tanto che nel decennio successivo una marea di Paesi prese spunto da questa idea e istituì a sua volta dei campionati di Formula Ford nazionali. Sia in Europa (tra i principali, Italia, Olanda, Portogallo) che nelle Americhe (Brasile, Canada, U.S.A.) e addirittura ai confini del mondo (Australia e Nuova Zelanda).
Però, come per la gran parte delle idee, l’originale si fa preferire alle imitazioni. E il campionato di Formula Ford britannico è quello più conosciuto e famoso al mondo. Iniziato nel 1976, ha mantenuto la denominazione tradizionale fino al 2014. La sua peculiarità, nonché ragione principale della sua affermazione, è la sua libertà tecnica.
La Formula Ford non è una categoria monomarca, i progettisti hanno massima libertà nella costruzione del telaio e questo ha sempre spinto piloti e squadre a ricercare le migliori soluzioni per elevare le loro prestazioni. Per quanto riguarda i motori, fino al 1994 fu utilizzato un Ford Kent 1600 cm³ che poi lasciò spazio a un omonimo però da 1800 cm³, 16-valvole Zetec, a sua volta sostituito nel 2006 da un 16 valvole DOHC Duratec.


Dal 2015, a causa delle nuove disposizioni della Federazione Internazionale dell’Automobile, la Formula Ford ha cambiato la sua identità in F4. Una trasformazione giusto sul piano nominale. Perché nei fatti è rimasta la categoria delle origini. Cioè, l’ambiente dove si incontrano talento, fame, grinta, rabbia, sogni e aspettative. Di piloti desiderosi di emergere. Come Lando Norris, campione proprio nel 2015 e oggi in lizza per il titolo mondiale di F1 con la McLaren.
In passato, lungo i suoi tracciati sfrecciarono altri piloti inglesi poi divenuti iridati in F1. Tipo Nigel Mansell. O, ancora prima, James Hunt, vincitore nel 1976 su una McLaren motorizzata Ford dopo una storica sfida contro Niki Lauda finita anche al cinema col film “Rush”.
Ma il nome più celebre legato alla Formula Ford rimane quello di Ayrton Senna, che nel 1981 vinse ben due categorie di questa disciplina (RAC e Townsend-Thoresen) conquistando 12 vittorie su 19 gare.
L’anno dopo passò alla Formula Ford 2000 e sia a livello britannico, campionato Pace British, che Europeo, EFDA, raccolse 21 successi in 29 appuntamenti. Un dominio specchio della classe che l’avrebbe condotto a essere uno dei piloti più forti di sempre.
