Giovani e digitale

Così Authos ha vinto la crisi

I giovani e il digitale. Due ottimi ingredienti per un’efficace ricetta contro la crisi. La pandemia ha avuto forti ripercussioni sul tessuto economico del Paese. Molte aziende sono dovute ricorrere alla cassa integrazione per i loro dipendenti, altre sono state costrette addirittura a cessare la loro attività e tutto l’apparato imprenditoriale si è ritrovato al cospetto d’ingenti perdite nel fatturato rispetto all’anno scorso. Fra i settori più colpiti dal Covid c’è stato anche l’automotive che, secondo i dati del “Centro Studi Promotor”, ha chiuso il 2020 con un -27,9% di immatricolazioni in meno rispetto all’anno precedente.

Anche per noi di Authos i mesi di marzo e aprile dello scorso anno sono stati molto complicati, perché ci siamo trovati al cospetto di un’avversità imprevista e provocata da fattori esterni alle nostre responsabilità. Chiamati a una reazione, abbiamo deciso di investire ancora più energie nel nostro modello di business basato sull’innovazione: i giovani e il digitale. Un binomio integrante. Da una parte l’entusiasmo, le idee e la voglia di fare di risorse umane che guardano al domani senza timore. Dall’altra, un versante del mercato, quello digitale, ancora poco esplorato, ma che rappresenta il futuro perché la rivoluzione tecnologica iniziata negli anni 2000 con l’avvento di eBay, Amazon, Google non si è ancora esaurita.

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La vendita delle automobili online è così diventata il nostro punto di forza. Attraverso un’adeguata preparazione e l’utilizzo di strumenti come lo smartphone o il pc, i nostri consulenti hanno consentito agli utenti di fare un tour virtuale del modello Ford di loro interesse, rimanendo comodi nella loro abitazione. Dopodiché perfezionarne l’acquisto. 

Una strategia che ha permesso di contenere la riduzione dei guadagni del 20% rispetto all’80% di gran parte della concorrenza. Un risultato che il nostro presidente e CEO, Francesco Di Ciommo, ha sottolineato nel suo intervento alla prima edizione del “MA-TE, la maratona digitale andata in onda il 17 marzo 2021 (12h di diretta, oltre 20.000 utenti connessi), ponte fra il mondo del lavoro e gli studenti universitari italiani (3.124 curriculum caricati), alla quale hanno partecipato numerosi esponenti dell’imprenditoria e del management italiano (105 speaker intervistati). «Di fronte a una domanda puramente virtuale della vendita di vetture, non c’era un’offerta strutturata affinché le persone potessero accedervi. Elementi fondamentali di questo business? Processi e giovani. La nostra “forza vendita” è cambiata da un’età media di 45 anni a un’età media di 28 anni. Grazie a una formazione attenta e specifica, siamo riusciti a prepararli e far sì che si potesse vendere un’automobile, cioè un prodotto dal valore di 20.000 euro, attraverso una videochiamata. In pochi lo ritenevano possibile. Noi abbiamo avuto questa visione. Siamo riusciti a formare questi giovani che mi hanno dato questa grande soddisfazione, rendere fattibile qualcosa ritenuto impossibile. Considerate che siamo riusciti con Elena Ford, a Detroit, a sviluppare questo concetto “world wide”».

Parole che riflettono anche un altro concetto per noi importante. L’interpretazione positiva della crisi, da vedersi come un’opportunità e non come un problema, secondo una lettura che richiama all’etimologia della parola stessa, che deriva dal verbo greco krino, “separare, cernere”, dunque scegliere. L’emergenza sanitaria ci ha permesso di trasformare l’isolamento in un’opportunità commerciale e ha evidenziato la necessità di sapersi confrontare col presente, mantenendo alta l’attenzione sulle trasformazioni del mondo per poi interpretarle secondo una logica dove il cambiamento – come ricorda Di Ciommo – non è debolezza bensì valore. “Bisogna avere una visione ben chiara di dove va il mercato. Quando si sa che questo è cambiato, ci vuole forza e coraggio di cambiare la struttura aziendale, non basarsi su vecchi concetti, ma azzardare a cambiare, sperimentare, investire in strumenti e giovani. Questo ha portato al successo di un’azienda come la nostra durante il lockdown.”. 

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