ford ritorno formula-1

Il ritorno di Ford in Formula-1

Dal 2026 sarà il partner ufficiale di Red Bull

“Su i motori, via!”. Domenica 5 marzo, in Bahrain, si è aperto il sipario sulla nuova stagione del campionato del mondo di Formula-1. Ma la novità di questo inizio 2023 non è stata la vittoria in scioltezza della Red Bull di Max Verstappen. Quanto l’annuncio del ritorno di Ford nella categoria regina del motorsport a partire dal 2026.

Una notizia che non è retorico definire “epocale”. Perché arriva vent’anni dopo l’ultima apparizione di Ford sui circuiti. Il 24 ottobre 2004, in Brasile, a Interlagos, i suoi celebri V8 esalarono gli ultimi gemiti di una storia lunga trentotto anni e costellata da centosessantasette vittorie e ventitré titoli mondiali (tredici Piloti e dieci Costruttori).

nuova sfida

Un disimpegno voluto per concentrarsi su altre discipline del motorsport, rally e competizione di durata (24 Ore di Le Mans), e perché il progetto di una scuderia gestita direttamente da Detroit, e ufficialmente iscritta col marchio Jaguar, dal 2000 al 2004 aveva fruttato appena due podi. Un bilancio ben al di sotto delle aspettative che, oltre a una rimessa economica, stava causando anche una perdita di immagine per il marchio.

Senza volerlo però quell’uscita sarà anche la porta del ritorno. Perché la Jaguar fu venduta proprio a Red Bull. Cioè al futuro partner di Ford, che non poteva chiedere un rientro migliore. Si tratta, infatti, della scuderia vincitrice di tre allori iridati (uno Costruttori e due Piloti con Max Verstappen) tra il 2021 e il 2022 e che pare destinata a dominare anche questo campionato.

Una scelta non casuale. Red Bull cercava un nuovo motorista di prestigio dopo la conclusione del suo rapporto con Honda. E Ford non è intenzionata a fare la comparsa. Ma questa scelta, aldilà delle ragioni sportive, deriva soprattutto dalla svolta green intrapresa dall’Ovale Blu per la sua produzione. Nell’ottica delle emissioni zero per il 2050, Ford ha programmato la completa elettrificazione della sua flotta di veicoli per il 2030.

Un messaggio che trova nuova linfa dal ritorno in Formula-1 proprio nel 2026. Perché da quell’anno anche il Circus entrerà in una nuova era. Grazie a un regolamento tecnico che vedrà una significativa crescita di importanza della parte elettrica nelle power-unit a scapito della componente termica e l’introduzione di carburanti sintetici per ridurre le emissioni inquinanti.

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Da qui la decisione di supportare, oltra a Red Bull, anche Alpha Tauri, cioè la “squadra satellite” dei campioni del mondo con sede a Faenza, fino al 2030. Secondo l’accordo, Ford fornirà supporto allo sviluppo della power-unit da 350 kW e del futuro motore a combustione, nonché sostegno per la parte dei software di controllo e di potenza.

“Questo è l’inizio di un entusiasmante nuovo capitolo nella storia del motorsport di Ford” ha dichiarato Bill Ford, Executive Chair dell’Ovale Blu. Una soddisfazione che si ritrova anche nelle parole di Jim Farley, Presidente e CEO di Ford Motor Company. “Il ritorno di Ford in Formula 1 con Red Bull Racing incarna la direzione che l’azienda ha intrapreso: creare esperienze e avere veicoli sempre più elettrificati, connessi e moderni”.

Questo ritorno è stato favorito anche dalla crescita di popolarità della Formula-1 negli Stati Uniti. Merito della serie tv “Drive to Survive”, ma soprattutto della nuova gestione della competizione da parte del colosso a stelle e strisce “Liberty Media”. Capace quest’anno di organizzare ben tre gran premi (record) negli States: Miami, Austin e Las Vegas.

Da ora in poi, comunque, la nuova sfida sarà in pista. Ford sarà capace di ripetere con Red Bull i successi del passato che già vi raccontammo? E dopo fuoriclasse come Jim Clark, Jackie Stewart, Ayrton Senna e Michael Schumacher, abbinerà al suo nome anche quello dell’asso dei tempi moderni e cioè Max Verstappen?

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