L’auto e la “Fase-3”

Niente più autocertificazione e libertà di spostamento

Ritorno alla normalità. O quasi. Con la riapertura dei confini regionali l’Italia è entrata nella cosiddetta “Fase-3” dell’emergenza sanitaria Covid-19. Un altro passo in avanti dopo la “Fase-2” iniziata a inizio maggio che già in una settimana aveva registrato la voglia di vivere degli italiani dopo due mesi di lockdown.

Secondo una statistica realizzata in collaborazione con YouTrend da VEM Solutions-Via Sat – database infotelematico satellitare al quale sono connessi oltre 780.000 mezzi, 14 milioni di persone e 1.600 municipalità e 2.600 edifici in tutta Europa – soltanto dal 4 al 10 maggio il numero delle auto circolanti in Italia è risalito a 20,8 milioni (crescita del 53%) dopo essere sprofondato ai 13,6 milioni ad aprile, ovvero il 51% in meno rispetto a febbraio.

Il desiderio di mobilità si è confermato anche dopo il semaforo verde alla circolazione di persone e mezzi sul territorio nazionale. In molti hanno raggiunto le spiagge per una giornata di sole e libertà, secondo l’ANSA soltanto nel week-end l’isola di Ischia ha registrato un’affluenza di 6.000 turisti, oppure c’è chi ha preso un aereo per andare da parenti che non vedeva da tre mesi.

Ma non soltanto mare e affetti. I più curiosi hanno fatto capolino in qualche città d’arte per una cultura pronta a ripartire. Come a Moncalieri. Dove nei prossimi giorni riprenderanno le attività alla Cavallerizza, alla Biblioteca Civica Arduino, al Giardino delle Rose e al Parco storico del Castello Reale. Proprio quest’ultimo è la novità. Dal 3 luglio sarà nuovamente visitabile insieme ai suoi Appartamenti Storici dopo un anno e mezzo di chiusura per lavori di restauro. E sempre in quella data riapriranno al pubblico altri luoghi d’interesse di Torino e provincia come Villa della Regina, Palazzo Carignano, il Castello di Racconigi e il Forte di Gavi.

Questo progressivo ritorno alla vita di sempre ha una grossa novità: l’assenza di vincoli burocratici. Ora non è più necessaria l’autocertificazione per spiegare le ragioni dei nostri spostamenti. Soprattutto in automobile. Già, ma per chi è alla guida, che cosa è cambiato rispetto alla “Fase-2”? Sostanzialmente, poco. E allora che si può fare al volante al tempo del coronavirus?

● LE NOVITÀ –  Sono molti gli italiani che hanno iniziato a recarsi presso le seconde case,

in vacanza o in regioni diverse da quella di residenza. Mentre per quanto riguarda le trasferte di lavoro, non occorrerà più avere con sé l’autocertificazione che in precedenza motivava i nostri viaggi.

● CHE COSA È RIMASTO UGUALE? – Sul fronte della prevenzione niente di nuovo rispetto a quanto già in vigore. Distanziamento sociale e mascherina continueranno a essere i protagonisti del nostro agire quotidiano. Anche in auto e a determinate condizioni.

Tra i presenti nell’abitacolo dovrà essere rispettato almeno un metro di distanza qualora non dovessero appartenere allo stesso nucleo abitativo. In pratica, oltre al guidatore, potrà sedere uno o al massimo due passeggeri, uno dei quali necessariamente sul sedile anteriore. Un maggior numero di persone sarà consentito esclusivamente se il veicolo dovesse avere più sedili posteriori, come nel caso dei veicoli commerciali tipo “Ford Tourneo Connect”.

Le persone nella vettura dovranno anche indossare la mascherina, ancora obbligatoria per i luoghi al chiuso (anche all’aperto in Regioni come Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige e Campania).

Possono invece viaggiare a volto scoperto, come possono essere in un numero corrispondente al massimo trasporto consentito dal mezzo, le persone abitanti sotto lo stesso tetto domestico. Attenzione: per farlo, non basta però essere famigliari (o congiunti, secondo la terminologia in voga). Perché, per esempio, se nonno e nipote abitano in due case differenti e si ritrovano nella stessa auto, dovranno indossare la mascherina.

● E LE DUE RUOTE? – Su moto e scooter è ancora vietata la circolazione in coppia, perché viene meno il metro quale parametro del distanziamento sociale. L’unica eccezione è la Liguria, che ha autorizzato ai viaggi in coppia a patto che entrambi gli occupanti del mezzo indossino casco integrale e mascherina.

● MA SE TRASGREDISCO? – Anche nella “Fase-3” l’eventuale inadempienza rispetto alle norme di prevenzione sanitaria in luoghi chiusi come la propria vettura costerà molto cara. È prevista infatti una sanzione di una multa di 533 euro, che può scendere a 373,34€ se pagata entro i cinque giorni dalla notifica. Un’ottima ragione per muoversi all’insegna del rispetto delle regole, che in questo caso sono un rispetto della nostra salute e di quella di chi si trova vicino a noi.