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Sostenibilità ambientale: le idee di Ford e di Authos


Sostenibilità ambientale: le idee di Ford e di Authos

Dalla raccolta delle olive alla riduzione degli imballaggi

L’automotive del domani? Ancora più nel segno della sostenibilità. E non soltanto per l’avvento dell’elettrico. Questo perché le vetture potranno essere realizzate attraverso processi di economia circolare che implementino il fattore ambientale. Come la creazione di componenti per l’abitacolo in materiali biocompositi. Un’idea in cantiere da diversi anni e della quale si è parlato a più riprese. Perlomeno da quando i veicoli ad alimentazione ibrida si sono affacciati sul mercato.

Adesso però qualcosa si muove in concreto. Grazie a COMPOlive, il progetto di Ford finalizzato a realizzare proprio questi componenti attraverso il riciclo dei materiali di scarto della raccolta delle olive.

In Andalusia, regione della Spagna produttrice del 10% dell’olio mondiale, ogni anno la potatura degli ulivi genera almeno 7 milioni di tonnellate di scarti. Cioè, foglie, rami e fibre. Così gli ingegneri dell’Ovale Blu hanno pensato di utilizzarlo per abbinarlo a plastica riciclata e dare vita a una serie di prototipi di elementi della vettura come poggiapiedi e parti del bagagliaio. Questi si sono dimostrati robusti e resistenti al pari di quelli normalmente fabbricati in plastica. Al punto che adesso Ford sta valutando se riproporli su scala industriale, installandoli sulle nuove generazioni di veicoli elettrici.

Questa idea è sinonimo di lotta all’inquinamento, perché evita la combustione per lo smaltimento dei rifiuti. E riflette sotto un’altra veste la scelta del colosso statunitense di puntare verso una mobilità green, contribuendo a un futuro più sostenibile.

Riciclo ed economia circolare sono due valori centrali anche per Authos. Da quando abbiamo intrapreso il cammino virtuoso che ci ha permesso di raggiungere prima la certificazione ESG e poi lo status di società benefit, abbiamo messo in atto anche nuove politiche aziendali a favore dell’ambiente.

Come il riutilizzo quasi completo dei materiali da imballo forniti da Ford Italia. Rispetto al 2021, abbiamo registrato una diminuzione della quantità di rifiuti prodotti pari al 60%. Un risultato figlio della rottamazione dei veicoli, che hanno registrato una significativa variazione nell’anno oggetto di rendicontazione. In parallelo, i nostri rifiuti principali, cioè i veicoli fuori uso (CER 160104*), al termine del 2022 ha subito un drastico calo rispetto all’anno precedente, con una riduzione stimata di circa il 70% in termini di quantità assolute.

Inoltre, abbiamo adottato una serie di pratiche consapevoli per la riduzione del consumo di acqua in attività che ne richiedono il prelievo. Come l’installazione di impianti di lavaggio delle vetture, che consentono il riciclo di quasi tutto il quantitativo utilizzato. In questo modo, si riduce sia il prelievo dall’acquedotto che la quantità di acqua utilizzata.

Queste scelte rappresentano la consapevolezza da parte di Authos dell’importanza dell’elemento ambientale nella realtà odierna. Ciascuno di noi è chiamato a fare la sua parte e contribuire a uno sviluppo sostenibile del pianeta. Una condotta che significa anche avere maggiori prospettive sotto il profilo

Clamoroso! Harrison Ford figlio segreto di Henry Ford!


Clamoroso: Harrison Ford figlio segreto di Henry Ford!

Sconvolgente confessione del celebre attore di Hollywood

Una parentela impensabile per una notizia clamorosa: Harrison Ford, il celebre attore di Hollywood, è il figlio segreto di Henry Ford, il fondatore della famosa casa automobilistica. A rivelarlo, in un’intervista al mensile californiano “Stars and Secrets”, è stato proprio l’interprete di pellicole entrate nella storia del cinema come Guerre Stellari e Blade Runner.

L’annuncio ha provocato un vero e proprio terremoto in entrambe le famiglie, fino a oggi semplici omonime nella loro mondiale popolarità. Se sul set di casa Ford (Harrison) regna un disorientamento così forte da non rilasciare dichiarazioni, ai piani alti dell’Ovale Blu nessuno avrebbe mai immaginato che l’illuminato progenitore, oltre a creare un’auto di successo, avesse dato il suo contributo a mettere al mondo uno dei simboli del cinema moderno.

Personaggi come Indiana Jones, Ian Solo e Rick Deckard hanno conquistato milioni di appassionati con il loro coraggio, la loro intraprendenza e uno spiccato spirito di avventura. Le medesime qualità dell’uomo che ha dato loro un’anima e un volto: Harrison Ford.

Ottantadue anni il prossimo 13 luglio, stavolta più James Marshall (il presidente di Air Force One) che Richard Kimble (Il Fuggitivo), vista l’enormità delle sue dichiarazioni, tranquillamente paragonabile a quelle del principale inquilino della Casa Bianca.

Ma perché arrivano proprio adesso? E quale storia si nasconde dietro questa incredibile parentela?

La scelta di Harrison Ford nasce dalla promessa fatta nel 2004 alla mamma, Dorothy Nidelman, poche settimane prima che se ne andasse. Nel ventesimo della sua scomparsa avrebbe rivelato al mondo questo segreto che lei gli aveva confidato sul letto di morte.

Di origini ebree, la donna era giunta negli Stati Uniti insieme alla sua famiglia nel 1934. Sbarcati al di qua dell’oceano, i Nidelman si stabilirono a Dearborn, quartier generale della neonata fabbrica di Henry Ford. Le sue auto avevano cominciato a conquistare il mercato, grazie soprattutto alla Ford Model T. Il lavoro aumentava e c’era bisogno di nuova manodopera.

Così il magnate statunitense decise di allargare ben volentieri i cordoni della borsa, consapevole che più forza-lavoro gli avrebbe consentito di aumentare la produzione e, di conseguenza, veder lievitare gli introiti. E tra le numerose assunzioni ci fu spazio anche per il padre di Dorothy, che trovò un impiego come capomastro.

Poi, nel 1938, non appena compì i ventuno anni, fu il turno della figlia, desiderosa di dare una mano alla numerosa famiglia, visto che era la più grande di otto figli (quattro maschi e altrettante femmine). La sua abilità con le lingue straniere le consentì di trovare un posto nell’ufficio relazioni con l’estero. Ma fu solo l’inizio.

Seppur attempato, Henry Ford seguiva sempre quotidianamente l’attività della sua azienda. E in uno dei suoi passaggi conobbe Dorothy, rimanendo incantato dalla sua capacità poliglotta. La giovane parlava ben cinque lingue. Così la promosse segretaria nella direzione generale.

Il salto di

Ford Puma: storia di una meraviglia!


Ford Puma: storia di una meraviglia!

Origini e successi di uno dei SUV crossover più amato dagli italiani

“Crossover, cross people”. Uno slogan ideale per Ford Puma, una delle vetture più riuscite dell’Ovale Blu, in grado di soddisfare i gusti di numerose persone. Dalle famiglie a giovani e meno giovani.

Una vasta fascia di pubblico conquistata in breve tempo da questa meraviglia, sul mercato da pochi anni (2019), nei quali però ha saputo meritarsi la definizione di “uno dei SUV crossover più amato dagli italiani”.

E pensare che le sue origini furono di tutt’altra natura. Era il 1997, quando Ford lanciò sul mercato questo modello. Di gran lunga diverso rispetto all’attuale.

Perché sì compatto, ma soprattutto basso e sportivo. Un coupé, come quelli in voga all’epoca. Rimase in vendita fino al 2002,  un solo restyling (1999) e 130.000 esemplari venduti. Non perché non piacesse, bensì perché i gusti del pubblico stavano cambiando. Quei cinque anni furono però più che sufficienti perché Ford Puma venisse nominata “Auto dell’anno” (1997) dalla rivista Top Gear e miglior auto sportiva usata dalla rivista What Car nel 2001.  

Poi, un balzo in avanti nel tempo di oltre vent’anni. Con atterraggio a settembre 2019. Germania, Salone dell’Auto di Francoforte. Dove Ford Puma torna a ruggire agli occhi del pubblico. Però in una veste totalmente nuova, che non ha niente a che vedere con la precedente.

Perché ha le dimensioni di un crossover compatto e le linee di un’auto sportiva. L’impatto è impressionante e al di sopra delle migliori aspettative.

Già a gennaio 2020 sempre What Car la nomina “Auto dell’anno” e in Italia chiude al sesto posto tra le auto più vendute del suo segmento con 24.135 unità. Il 2021 è l’anno del boom. Ford Puma risulta infatti l’auto dell’Ovale Blu più venduta in Europa, 133.000 esemplari, di cui oltre 80.000 già nel primo semestre.

Non era mai capitato per un SUV del colosso di Detroit. Ma c’è di più. In un anno nel quale l’automotive si lecca ancora le ferite per la pandemia, Ford Puma si piazza anche al quarto posto con (28.556 immatricolazioni) nella classifica di settore. E non ci pensa minimamente a fermarsi. Tutt’altro.

Si ripete anche nel 2022. Nel primo trimestre conquista le vette del mercato italiano (oltre 9.300 unità consegnate) e il 93% di queste hanno la motorizzazione EcoBoost Hybrid. Alla fine dell’anno, invece, risulta il secondo crossover

Assicurazione: fondamentale, ma non per tre milioni di veicoli


Assicurazione: fondamentale, ma non per tre milioni di veicoli

Sulle nostre strade circolano un alto numero di irregolari 

Assicurazione, questa sconosciuta. Almeno per tre milioni di veicoli.

Il dato preoccupante è stato divulgato da Ania (Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici) al termine del 2023, a margine della conferenza stampa sui risultati del progetto “Plate Check” realizzato insieme alla polizia stradale. Ed è una cifra che fa riflettere. Perché equivale al 5.6% dei mezzi circolanti sulle nostre strade, cioè più di uno su venti, e fa capire quanto alta sia la probabilità di un incidente che veda coinvolto almeno uno di essi.

Eppure, dell’assicurazione non si può fare a meno. Perché? Perché è la nostra garanzia contro i guai al volante. Meglio conosciuta come RCA auto, ci tutela dai rischi derivati dalla circolazione stradale. Infatti, qualora uno o più mezzi incorrano in un sinistro, le loro compagnie garantiranno la copertura economica del danno. Per cui averla è doveroso.

Tra l’altro, dalla fine del 2023 è obbligatoria anche per i veicoli che non scendono in strada o che rimangono in sosta in aree private. Una misura giunta in ossequio a una direttiva europea sul punto, che elimina quindi la possibilità di non assicurare quei mezzi fermi da tempo o che non circolano in aree accessibili al pubblico. Gli unici esenti da questa misura sono quelli formalmente ritirati dalla circolazione oppure sottoposti a un provvedimento restrittivo da parte dell’autorità competente.

Anche alla luce di queste novità, l’assicurazione è fondamentale. Farsi trovare sprovvisti, comporta sanzioni spiacevoli e pesanti. Innanzitutto, si incorre nel sequestro del mezzo e nella sospensione della patente per un anno qualora fossimo coperti da una polizza falsa.

Successivamente, saremo costretti a pagare una multa. Molto salata. Secondo quanto previsto dall’articolo 193 del Codice della Strada, l’importo varierà da 866 a 3.464 euro. La sanzione dovrà essere saldata entro sessanta giorni e potrà essere decurtata del 25% qualora l’assicurazione dovesse essere rinnovata entro trenta giorni dalla sua comunicazione. Oppure se, sempre nel medesimo arco temporale, si decidesse di rottamare il veicolo.

Come si può intuire dall’importo, siamo al cospetto di una somma ingente, motivo valido e sufficiente per essere in regola. Soprattutto pensando ad altre conseguenze. Ancora poco gradevoli. Perché qualora dovessimo causare un incidente e il nostro veicolo non fosse assicurato, saremmo costretti a risarcire i danni in prima persona.

Diverso invece il discorso qualora fossimo nel giusto. In quel caso, si potrà presentare domanda di risarcimento al “Fondo di Garanzia delle Vittime della Strada”.

Inoltre, l’assicurazione non prevede il tacito rinnovo. Ci deve essere sempre una esplicita richiesta da parte del proprietario del veicolo, che può beneficiare al massimo di una proroga di quindici giorni concessa dalla compagnia di appartenenza.

Oltre che un dovere civico, essere in regola con l’RCA auto rientra anche nei giusti comportamenti da tenere per garantire la sicurezza stradale. Un aspetto molto caro

Le signore della velocità


Le signore della velocità

Storia di cinque fuoriclasse del nostro automobilismo

Venerdì 8 marzo si celebrerà la “Giornata Internazionale della Donna”, l’annuale ricorrenza per ricordare le conquiste sociali e civili delle donne nel corso della storia.

Un’emancipazione progressiva giunta dopo aver vinto numerose discriminazioni. Fra queste, anche la presunta inidoneità del genere femminile alle corse automobilistiche.

Un pregiudizio figlio dell’ignoranza. Come sempre accade in questi casi. Perché, fin dall’inizio del Novecento, il motorsport italiano racconta di numerose donne pilota. Con alcune di loro che hanno dimostrato come l’alta velocità non sia una peculiarità maschile.

Maria Antonietta Bellan in Avanzo

La pioniera delle signore della velocità. Di origini venete, nacque a Porto Viro (provincia di Rovigo) nel 1889, Maria Antonietta Bellan è stata la prima donna a correre la Targa Florio (1920), la Mille Miglia (1928) e ad aver provato a partecipare anche alla 500 miglia di Indianapolis. Dove non prese il via perché non superò le qualificazioni. Suo anche il privilegio di essere stata la prima donna a guidare sia un’Alfa Romeo che per la Scuderia Ferrari.

Soprannominata “la baronessa del volante” non per le sue origini, tutt’altro che nobili, quanto per aver sposato il barone Eustachio Avanzo, fu zia del regista Roberto Rossellini (figlio della sorella) e amica di molti intellettuali della sua epoca. Dal compositore Pietro Mascagni al poeta Gabriele D’Annunzio. Scomparsa nel 1977, è considerata uno dei primi simboli dell’indipendenza femminile italiana.

Ada Pace

Tra le più longeve e titolate signore della velocità d’Italia c’è la torinese Ada Pace. Nata nel capoluogo piemontese nel 1924, ereditò la passione per i motori dal padre. Nel secondo dopoguerra stupì critica e avversari, aggiudicandosi la “Torino-Sanremo” del 1951 a bordo di una “Fiat 1500 6C”. Soprannominata “Sayonara” (che in giapponese significa “Arrivederci”) come la scritta che applicava sul retro delle sue auto per far intendere ai suoi avversari che si sarebbero rivisti al traguardo, è stata una fuoriclasse delle gare a ruote coperte.

Dal 1957 al 1962 è stata campionessa italiana di velocità Gran Turismo. La sua vittoria più prestigiosa rimane comunque la “Targa Florio” del 1960, quando primeggiò nella categoria “1100 Sport” al volante di una OSCA. Cinque anni più tardi, dopo un incidente senza conseguenze durante il Rally di Sanremo, il suo definitivo ritiro dalle corse. Si è spenta ultranovantenne il 15 novembre 2016.

Maria Teresa De Filippis 

Nata a Napoli l’11 novembre 1921 e ultima di cinque figli di un nobile, il padre distribuiva energie per l’irrigazione della Campania, è stata la prima donna pilota a qualificarsi a un gran premio di Formula-1. Accadde il 15 giugno 1958, in Belgio, a Spa. Scattò dalla penultima posizione al volante di una Maserati. Giunse decima e fu l’unica volta che vide la bandiera a scacchi. Perché a Monza e in Portogallo fu costretta al ritiro, mentre a Monte-Carlo non si qualificò.

L’anno successivo passò al team dell’amico-pilota francese Jean Behra senza però

Ford Pro Telematics: il servizio rivoluzionario dei veicoli commerciali


Ford Pro Telematics: il servizio rivoluzionario dei veicoli commerciali

Gestire la propria flotta aziendale non è mai stato così semplice

Un servizio rivoluzionario. È Ford Pro Telematics, il software di gestione delle flotte dei veicoli commerciali. Una vera e propria meraviglia che dal suo ingresso sul mercato (2022) ha cambiato, in meglio, la qualità del lavoro di imprese e professionisti che si avvalgono dei van dell’Ovale Blu.

Il merito? Il suo ampio ventaglio di servizi. Un’idea che concretizza la volontà di Ford nel realizzare un software capace di aumentare la produttività delle aziende e, al tempo stesso, ridurne i costi di gestione.

Ma come funziona Ford Pro Telematics e quali sono le sue peculiarità? Innanzitutto, occorre dire che è un servizio disponibile su tutti i veicoli commerciali indipendentemente dalla loro alimentazione. Diesel, plug-in hybrid o full electric, non fa differenza. Quel che conta, è essere connessi.

Perché la tecnologia riveste un ruolo sempre più centrale nella mobilità del presente e sarà destinata ad aumentare in futuro in virtù della transizione verso l’elettrico. Per cui, mediante l’applicazione Ford Pass, per un’azienda sarà un gioco da ragazzi disporre di Ford Pro Telematics. A quel punto, per i responsabili di gestione si aprirà un mondo che mai avevano immaginato. Perché con un semplice click e dalla scrivania del loro ufficio avranno sotto controllo tutta l’attività della flotta.

Innanzitutto, potranno monitorare l’attività dei veicoli. Mediante il geofencing, il servizio di localizzazione tramite GPS, saranno a conoscenza della posizione dei loro autisti in tempo reale. E rendersi conto già se il lavoro stia procedendo secondo le tempistiche. Ma non solo. Proprio la gestione da remoto e la supervisione degli spostamenti è un aiuto per gli stessi conducenti, che potranno essere informati di imprevisti lungo il percorso e mettere in atto strategie alternative per non compromettere i loro piani.

Dalla mobilità ai consumi. Ford Pro Telematics consentirà anche una radiografia dello stato di salute del veicolo in tempo reale. Ci si potrà quindi rendere immediatamente conto quando un veicolo necessiterà di un cambio olio o di un rifornimento perché in riserva. Oppure, per quelli a batteria tipo l’E-Transit, quando sarà il momento di una ricarica.

Dal veicolo all’autista. Ford Pro Telematics informerà anche sulla conduzione del mezzo. Cioè, se chi è al volante ne rispetta meccanica ed elettronica con uno stile di guida sobrio, oppure se si abbandona a manovre fin troppo sportive.

Brusche frenate e accelerazioni improvvise favoriscono infatti un aumento dei consumi, rendendo inevitabile l’anticipata sostituzione di pastiglie o degli pneumatici. Per non parlare delle ripercussioni su parti sensibili come sospensioni e ammortizzatori. Un insieme di problematiche destinato a un inevitabile aumento dei costi di gestione.

Oltre al risparmio di costi, Ford Pro Telematics consentirà anche di guadagnare tempo. Grazie alla connessione con il sistema Ford Live, i dati di salute del veicolo saranno condivisi in automatico anche con il proprio concessionario

Ford Kuga: è in arrivo la nuova versione!


Ford Kuga: è in arrivo la nuova versione!

A breve sul mercato il restyling del SUV più venduto in Europa

Il nuovo volto di un’auto di successo. Il 2024 di Ford si apre nel segno della novità: il restyling di Ford Kuga. Il SUV più venduto in Europa sarà al centro di un restyling che prenderà il via dal 12 febbraio presso gli stabilimenti di Valencia dell’Ovale Blu.

Dove protagonista non sarà però soltanto l’estetica. Perché uno dei cambiamenti più significativi riguarderà la motorizzazione. Niente più diesel. La futura Ford Kuga sarà disponibile nella tradizionale alimentazione a benzina oppure in versione ibrida. Cioè FHEV (Full Hybrid) e PHEV (plug-in hybrid). Questo duplice possibilità di scelta riguarderà i modelli Titanium, ST-Line e ST-Line X. Invece Active e Active-X saranno disponibili esclusivamente in versione ibrida. A testimoniare lo sguardo deciso di Ford verso l’elettrificazione della sua flotta.

A spingere le versioni a benzina, il confermato EcoBoost Ford da 1.5 di cilindrata in grado di sprigionare fino a 150 CV. Sulle ibride invece la sua cilindrata si mantiene a 2.5 e sarà abbinata a una batteria capace di erogare fino a 243 CV.

Inoltre, tutte le versioni elettrificate saranno dotate di una nuova trasmissione automatica garanzia di maggiori efficienza e performance in accelerazione. Giova ricordare poi che la versione PHEV di nuova Ford Kuga consentirà 69 km in modalità totalmente elettrica, che in città saliranno a 87 km.

Passiamo adesso all’estetica.

La rinnovata Ford Kuga offrirà un menu ricco di primizie. A partire dal design, più slanciato e affascinante, che nelle versioni Active e Active-X beneficerà anche dell’assetto rialzato da terra. Se spostiamo l’attenzione ai particolari, su tutte e quattro le versioni noteremo anche: retrovisori ripiegabili; barre sul tetto in argento; fari Full LED inclusivi del controllo degli abbaglianti; fari Matrix LED dinamici e predittivi con led “coast to coast“.

Piccole differenze sulle dimensioni dei cerchi. Sempre in lega, sulle versioni Titanium, ST Line e ST-Line X saranno da 17″. Mentre su Active e Active-X da 18″.

Una volta aperta la portiera e saliti a bordo, ci colpirà immediatamente il comfort dei sedili sportivi. Nei modelli ST-Line X e Active-X, all’anteriore saranno dotati di certificazione ergonomica AGR con regolazione elettrica a 12 vie. Invece la scorrevolezza di quelli al posteriore consentirà una maggior comodità per il posizionamento delle gambe. Oppure di guadagnare una capienza pari a 140 litri.

Come su altri modelli della casa, anche nella nuova Ford Kuga la tecnologia rivestirà un ruolo importante. Il sistema di infotainment SYNC 4 con tablet da 13.2″ sarà dotato di una potenza doppia rispetto alla versione precedente. Disporrà della connettività 5G per accedere alle informazioni in cloud e sarà compatibile sia con Android Auto e Apple CarPlay Wireless. Inoltre, presente anche Alexa-9 per consentire tutte le domande del caso all’assistente vocale.

Sul fronte della sicurezza, il Cruise Control Adattivo 2.0 azionerà in automatico

Ford e un 2024 di novità… elettrizzanti!


Ford e un 2024 di novità… elettrizzanti!

L’Ovale Blu pronto a lanciare nuovi modelli a emissioni zero

Per Ford sarà un 2024 di novità… elettrizzanti! Nei prossimi mesi è previsto il lancio sul mercato di almeno tre nuovi veicoli da parte dell’Ovale Blu. E tutti nel segno della mobilità sostenibile. Una scelta in linea con i programmi a medio-lungo termine del colosso statunitense che, come vi avevamo anticipato già da tempo, ha intrapreso con decisione una svolta ecologica. Predisponendo l’ingresso sul mercato, dal 2022 al termine di quest’anno, di ben nove mezzi full electric.

Molti di essi ve li abbiamo presentati nel corso di questi mesi, basti pensare al Ford E-Transit o al Nuovo Ford Tourneo Courier, nei quali vi abbiamo raccontato anche di uscite di scena storiche come Ford Fiesta.

Adesso, spazio ad altre novità. La principale è Ford Puma EV. Vale a dire, la versione interamente a batteria del cross-over sportivo ed elegante dell’intera gamma Ford. Previsto per la seconda metà del 2024 e in fase di costruzione presso lo stabilimento di Craiova (Romania), dalle indiscrezioni apprese questo SUV compatto presenterà più di una novità.

A partire dall’estetica con fiancate, leggermente più ampie e disegno dei fari a led più elaborato. Elementi inediti anche all’interno dell’abitacolo con l’aggiornamento dell’infotainment e dei sistemi ADAS per mantenersi all’avanguardia sul fronte della sicurezza. Per concludere, la specialità della casa: il motore elettrico da 134 CV con batteria agli ioni di litio proveniente dall’E-Transit.

L’altra novità Ford 2024 è rappresentata dal Nuovo Ford Explorer EV.

Frutto della partnership con Volkswagen, nasce sulla piattaforma MEB e all’esterno si annuncia più muscolare della precedente versione nonostante sia lungo meno di 4,5 metri. All’esterno, fiancate dal design molto pulito, cerchi in lega da 20″ o 21″ e luci a LED ambientali a 10 colori. All’interno, SYNC Move touchscreen da 14,6″ pollici, MegaConsole da 17 litri nel vano centrale e una capienza per i bagagli fino a 450 litri di spazio.

Ma la vera novità saranno i tempi di ricarica, ridotti dal 10% all’80% in venticinque minuti utilizzando caricatori CC1.

Sempre tra le novità Ford del 2024 ci sarà spazio per un nuovo crossover full electric. Ancora si conosce poco sulla sua identità, tranne che le sue dimensioni saranno maggiori rispetto al Nuovo Ford Explorer EV e però minori rispetto a Mustang Mach-E.

Se della nuova Ford Mustang vi abbiamo già raccontato, in questi giorni Ford ha annunciato anche il restyling della Nuova Ford Kuga. Oltre alla carrozzeria si prevedono novità anche per gli interni, rinnovati nei sedili posteriori, e con una capienza pari fino a 536 litri di spazio. Ma torneremo a parlarne meglio più avanti.

Per cui, continuate a seguirci su questi canali per non perdere un aggiornamento. Mentre se volete saperne di più su tutto il parco auto Ford, contattateci oppure venite a trovarci direttamente presso le nostre sedi.

Fiat 500 C: un’auto, una… Dolcevita!


Fiat 500 C: un’auto, una… Dolcevita!

L’iconica city-car sempre più simbolo transgenerazionale

“Penso che un sogno così non ritorni mai più 

Mi dipingevo le mani e la faccia di blu 

poi d’improvviso venivo dal vento rapito…”

Una canzone più azzeccata non poteva uscire dallo stereo di questa vettura. A sinistra, vedo scorci di case colorate che spuntano dalle verdi colline. A destra, il mare splendido della costiera amalfitana, insomma… una “Dolcevita“.

“Dolcevita” come l’allestimento della bellissima e iconica Fiat 500C. Laddove la “C” sta per cabrio, basta un semplice tasto e potrete viaggiare con il vento tra i capelli, ovviamente per chi ne è accessoriato… 

La 500 ormai la conosciamo tutti, ma con questo allestimento ha tutto il lusso e il comfort che si può desiderare dentro un’utilitaria di poco più di 3.5 metri. Cerchi diamantati, sedili in pelle con trame romboidali, clima automatico, radio touch screen con sei casse, sistema Android e CarPlay. I suoi sistemi di sicurezza attiva e i sette airbag la rendono inoltre un’auto molto sicura.

A chi dice che non va bene per i viaggi lunghi, si sbaglia! Con la comodità del cruise control si possono affrontare anche percorsi impegnativi. Come il mio: quasi 700 km per arrivare in questo splendido luogo.

La piccola torinese monta un motore 1.0 mild-hybrid da 70CV, scattante in città e non delude neanche in autostrada. Per spiegarvi in poche parole e pochi tecnicismi, il sistema elettrico ha la funzione di assistere in fase di accelerazione e durante le ripartenze il motore termico risparmia quasi il 20% di carburante (si spera!).

Sarò anche ripetitivo ma in casa Fiat sono riusciti a rendere ancora più unica una delle auto più iconiche della Storia. Un’auto che ha mosso mezza Italia e che continuerà a farlo. E ancora oggi, dopo sessantasei anni, per molti non è “solo” un mezzo di trasporto, ma un’auto che scaturisce ricordi belli e emozionanti, ricordi di una “Dolcevita“. 

Ricordi che potete respirare anche voi. Come? Attraverso il nostro parco usato, che annovera numerosi modelli di molto brand. Fra i quali anche Fiat. Per saperne di più, perché non venite o visitarlo o prendete contatto con i nostri consulenti?

Le dieci meraviglie di Ford al “Rally di Monte-Carlo”


Le dieci meraviglie di Ford al “Rally di Monte-Carlo”

Una collana di successi che non vuole fermarsi

Alla ricerca dell’undicesima meraviglia. Questo l’obiettivo di Ford per la novantaduesima edizione del “Rally di Monte-Carlo“, in programma dal 22 al 28 gennaio e che, come da tradizione, avrà partenza e arrivo all’ombra del celebre Casinò. Una delle corse più affascinanti del motorsport off-road, tradizionale apertura del campionato mondiale della disciplina dalla sua istituzione (1973), ma che si disputa dal lontano 1911.

Caratterizzato da sedici prove su un fondo in asfalto e in condizioni atmosferiche dove la neve e il ghiaccio sono spesso protagonisti, anche il “Rally di Monte-Carlo”, al pari dell’omonimo gran premio di Formula-1, ha regalato numerose soddisfazioni all’Ovale Blu.

Per dieci volte Ford si è aggiudicata l’ambita corona. Per la prima, occorre azionare la macchina del tempo e scendere nel 1936. Pionierismo puro dell’auto, quando la sicurezza era un’illustre sconosciuta e le corse erano una partita a scacchi con la morte.

In quell’edizione, grazie all’equipaggio formato dai rumeni Ionel Zamfirescu e Petre G. Cristea, l’Ovale Blu stappò lo champagne sul cofano di una Ford V8 Model 48-2 Seater. Un modello adeguato all’occasione, che riprendeva la celebre Ford V8 e che fece provare le medesime sensazioni nel 1938 con il beniamino locale Gerard Bakker-Schut (coadiuvato dall’olandese Karel Ton). Fu un successo anche contro la scaramanzia, visto che si disputava la diciassettesima edizione del “Rally”, destinato a un decennio di stop a partire dal 1940 a causa della guerra.

Per dieci volte Ford si è aggiudicata l’ambita corona. Per la prima occorre azionare la macchina del tempo e scendere nel 1936. Pionierismo puro dell’auto, quando la sicurezza era un’illustre sconosciuta e la corsa una partita a scacchi con la morte.

In quell’edizione, grazie all’equipaggio formato dai rumeni Ionel Zamfirescu e Petre G. Cristea, l’Ovale Blu stappò lo champagne sul cofano di una Ford V8 Model 48-2 Seater. Un modello adeguato all’occasione, che riprendeva la celebre Ford V8, che fece provare le medesime sensazioni nel 1938 con il beniamino locale Gerard Bakker-Schut (coadiuvato dall’olandese Karel Ton).

Fu un successo anche contro la scaramanzia, visto che si disputava la diciassettesima edizione del “Rally”, destinato a un decennio di stop a partire dal 1940 a causa della guerra.

Nel 1953, il terzo sigillo. Merito della coppia Gatsonides-Worledge, ma soprattutto della Ford Zephyr Mk I. Un modello fortunato anche sul mercato, spinto da un propulsore a sei cilindri e con valvole da 2.262 cm³.

La crescita e la diffusione del motorsport tra gli appassionati avrebbero fatto pensare ad altre gioie. Invece Ford dovette attendere la metà degli anni Novanta per ritornare ad alzare i calici del successo. Merito nel 1994 del francese François Delecour, ma soprattutto della sua Ford Escort RS Cosworth. Telaio in monoscocca di acciaio, motore Cosworth YB da 2,0 litri turbo, cambio Ferguson MT-75 a cinque marce con trazione integrale permanente, fu a

La prima volta di Ford alla Dakar


La prima volta di Ford alla Dakar

L’Ovale Blu al debutto nel rally più famoso al mondo

E per Ford, Dakar fu. Venerdì 5 gennaio, con il prologo di Al Ula (Arabia Saudita), ventinove chilometri sulle rive del Mar Rosso, ha preso il via la settantaquattresima edizione del “Rally Dakar”.

Una delle corse icona del motorsport, sinonimo di sfida estrema, emozioni ad alta velocità e alto coefficiente di pericolosità. A caratterizzare questo appuntamento, che si concluderà il 19 gennaio a Shaybah dopo dodici tappe e 7.891 chilometri, la presenza ai nastri di partenza anche di Ford. Per la prima volta nella sua storia.

L’Ovale Blu parteciperà alla classe “Rally Raid T1+” e lo farà con due equipaggi e una vettura costruita per l’occasione: il Ranger Raptor T1+.

Ovvero una versione del famoso Ford Ranger, il pick-up più venduto in Europa, spinto da un motore EcoBoost biturbo da 3,5 litri, sviluppata da Ford Performance assieme a M-Sport e Neil Woolridge Motorsport (NWM).

Al volante di queste creature per questo straordinario evento, lo spagnolo Nani Roma e il sudafricano Gareth Woolridge. Due veterani del mondo endurance, che saranno affiancati come piloti, rispettivamente, da Alex Haro e Boyd Dreyer. Nani Roma ha già conquistato la Dakar due volte: nel 2004, come motociclista, e nel 2014 al volante di una Mini.

Ma non sarà la vittoria l’obiettivo di Ford. Almeno per quest’anno. Utile invece per accumulare esperienza. “Essere leader al Rally Dakar, è stato sempre un nostro obiettivo” ha detto Mark Rushbrook, Direttore Globale di Ford Performance Motorsports. Che ha aggiunto: “Questa nostra prima esperienza alla Dakar sarà un’avventura di apprendimento. Ci aiuterà a capire come competeremo in futuro. Noi non corriamo soltanto per vincere, ma per aiutare a costruire prodotti migliori per i nostri clienti”.

Da sempre, il motorsport, in tutte le sue espressioni, è la culla per lo sviluppo delle soluzioni innovative successivamente adottate dalle auto su strada. Ford Performance, la sezione dell’Ovale Blu dedicata alle competizioni sportive, ha già annunciato il suo impegno, sempre nel 2024, nel WEC e alla 24 Ore di Le Mans (categoria LM3). E, come vi avevamo già raccontato, la partnership con Red Bull in F1 a partire dal 2026.

Ora però l’attenzione è riservata al raid off-road più famoso al mondo. “Non possiamo sottovalutare la straordinarietà della sfida che ci attende. Con il Ranger T1+ e con partner del calibro di M-Sport e NWM, che mettono a disposizione tutta la loro esperienza, possiamo fare cose incredibili tra le dune di sabbia della penisola arabica” ha sottolineato Rushbrook.

Ambizioni ed entusiasmo condivisi anche da Malcolm Wilson, Managing Director di M-Sport: “Abbiamo ottenuto grandi successi negli anni con Ford nelle gare di rally FIA WRC e non vediamo l’ora di dedicare la stessa attenzione, energia e impegno per competere con Ranger alla Dakar”.

Inclusione e partecipazione: il Natale di Authos

Inclusione e partecipazione: il Natale di Authos

Valori, storia e divertimento nella nostra festa di fine anno

La strada esiste per chi sa vederla recitava il maxischermo sul palco di Vigna Chinet. E il riferimento non era ai seicento metri di tornanti immersi nell’oscurità e necessari a raggiungere questa incantevole villa sulle colline di Torino, scelta da Ford Authos come sede per la sua festa di Natale.

Tutt’altro. Quelle parole rappresentano la perfetta sintesi del percorso che abbiamo compiuto dal 2014 a oggi e che abbiamo celebrato assieme a tutta la nostra grande famiglia martedì 19 dicembre.

Una serata di inclusione e allegria. Nella quale, oltre al tradizionale scambio di auguri, c’è stato spazio per i bilanci e per il divertimento. In un decennio, la nostra azienda ha vissuto una vera e propria trasformazione. Da essere sull’orlo del fallimento è diventata una società virtuosa e modello di prosperità. Tanto da raggiungere, al termine del 2023, i migliori risultati di sempre per quanto riguarda la liquidità, il risultato ante-imposte e il patrimonio netto.

Quest’anno Authos stima di chiudere con un utile di 7 milioni di euro e, come ha sottolineato il nostro presidente e CEO Francesco Di Ciommo, “è passata da un patrimonio di 1,6 milioni a circa 20 milioni di euro. Numeri che dimostrano come il lavoro di tutti porti sempre a un risultato”.

Un successo frutto della sua filosofia, fondata su un concetto semplice e rivoluzionario per il mondo dell’impresa, soprattutto quello italiano: il coraggio di cambiare. Vale a dire, la capacità di innovarsi, di mettere a punto nuove strategie attraverso le interpretazioni del presente e di una società in costante ed epocale fermento.

La pandemia, le guerre, la crisi dei microchip, l’aumento dei tassi di interesse e la riduzione di accesso al credito sono alcuni degli eventi degli ultimi anni che hanno stravolto le abitudini di vita delle persone e le loro priorità. A partire dalla diminuzione della propensione al consumo.

Davanti a questo tsunami, Di Ciommo, denotando grande senso di appartenenza verso l’azienda, si è messo in gioco. Ha accettato il rischio e ha rotto con il passato, proponendo un nuovo modello di business.

Dunque: digitalizzazione dei processi, nuove politiche commerciali di vendita (on-line/off-line), nuova organizzazione di uffici, formazione, progetti territoriali, etc.

Una serie di novità incentrate sull’altro motore dell’azienda: il capitale umano.

Chi ha tradotto le idee nei fatti, sono state le persone di Authos: 121 dipendenti e 84 collaboratori. Alcuni di loro sono stati anche i protagonisti della serata a Vigna Chinet, cimentandosi in esibizioni artistiche come canti, danze e recitazioni.

Un’atmosfera di festa e allegria alla quale ha partecipato lo stesso Di Ciommo. E nella quale non sono mancati i giochi (come la smorfia e i quiz), riflesso di quell’armonia indispensabile sul luogo di lavoro per raggiungere grandi traguardi.

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