Se a guidare sono gli animali:

sei storie ai confini dell’incredibile

Di solito siamo noi a trasportare loro, nei nostri spostamenti o nei nostri viaggi. Ma talvolta può succedere anche il contrario, cioè che siano loro a ritrovarsi al comando dei nostri veicoli per storie che hanno dell’incredibile. E non potrebbe essere altrimenti. Perché quando mai capita di vedere un animale al volante di un’automobile? Forse giusto sul grande schermo insieme a figli o nipoti. Basti pensare a Napoleone e La Fayette, i due cani de “Gli Aristogatti” in sella a un sidecar nelle campagne della Parigi dell’Ottocento, oppure a Pongo, il cane milionario.

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Quello che succede nella finzione però può accadere anche nella realtà e alle più svariate latitudini, come raccontano alcune notizie degli ultimi anni. A fare da palcoscenico a molte di loro, gli Stati Uniti. Sia sulla East che sulla West Coast. Nel novembre 2019 a Port St. Lucie, cittadina della Florida a poche miglia dall’Oceano Atlantico, un labrador di grosse dimensioni era stato dimenticato in auto dal suo padrone. Forse perché preda della noia e desideroso di sgranchirsi le zampe, l’animale a un certo punto ha iniziato a muoversi all’interno dell’abitacolo, finendo per azionare inavvertitamente la leva del cambio e innestare la retromarcia.

Il mezzo ha così incominciato a indietreggiare, disegnando ripetute traiettorie circolari finché non ha interrotto la sua corsa contro una cassetta delle lettere e alcuni bidoni dell’immondizia situati nei pressi. Soltanto un grosso spavento per le persone che si sono ritrovate ad assistere alla scena e anche per l’incolpevole felino, che nell’impatto non ha riportato alcuna ferita.

A essere invece protagonista dall’altra parte del Paese, poche settimane dopo, un orso. In California, a King Beach, minuscolo centro abitato sulle rive del Lago Tahoe, il massiccio mammifero si è avvicinato a una vettura parcheggiata, aprendone la portiera per poi sedersi al posto di guida. La famiglia proprietaria del veicolo ha assistito alla scena dalla finestra della sua abitazione e poi è intervenuta con molta sveltezza per far sì che l’insolito passeggero togliesse il disturbo e riprendesse la via dei boschi.

Una scena simile era successa nell’estate del 2018 anche in Colorado. A Castle Pines, località ai margini di un’estesa area boschiva, un orso è salito a bordo di una macchina senza la sicurezza inserita perché attratto dal cibo al suo interno. Necessario l’intervento della polizia per farlo uscire e ripristinare la normalità, anche se l’inaspettata visita ha costretto i proprietari a dover rifare i sedili, letteralmente devastati dal passaggio dell’animale.

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E se questi due episodi ci ricordano l’importanza di chiudere sempre la nostra vettura quando non la stiamo utilizzando, un altro ci rammenta che i nostri amici a quattro zampe possono essere soltanto passeggeri.

Nello stato di Washington, ai confini del Canada, durante il lockdown della primavera 2020 un poliziotto è stato costretto a un faticoso inseguimento lungo la Washington State Patrol, dove un’automobile stava procedendo a folle velocità dopo aver causato due incidenti fortunatamente senza gravi conseguenze. Surreale la scena che si è presentata davanti agli occhi dell’agente: a dirigere il mezzo c’era un pitbull al quale il proprietario, subito tratto in arresto, voleva insegnare a guidare.

Anche la polizia australiana è stata protagonista di un analogo episodio nello stesso periodo. A West Heidelberg, sobborgo di Melbourne, l’attenzione di una pattuglia è stata richiamata da un cane al volante di una minicar elettrica. Ma non è stato necessario prendere alcun provvedimento. Perché era radiocomandata da un quindicenne che aveva escogitato questa soluzione per portare fuori il suo amico che, per l’avanzata età, faceva fatica a muoversi.

Sempre nel continente australe, ma più a sud, in Nuova Zelanda, i cani sono diventati addirittura dei piloti. È successo ad Auckland, dove un’associazione dedita alla salvezza e alla cura degli animali ha adattato una serie di vetture con appositi dispositivi al volante e al cambio, oltre a un limitatore di velocità impostato su un’andatura a passo d’uomo, per consentire ai nostri amici a quattro zampe di esibirsi come novelli Ayrton su un tracciato privato.

Un’iniziativa finalizzata a dimostrare la loro intelligenza e a sensibilizzare alla loro adozione. Perché le quattro ruote vogliono dire anche “solidarietà“.

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