Il valore dello “Smart Lab” per il suo capitale umano
Il valore dello “Smart Lab” per il suo capitale umano
Un’esperienza di crescita umana e professionale. Ecco perché
Il capitale umano è uno degli astri più luminosi nel cielo filosofico del nostro presidente e CEO, Francesco Di Ciommo. Più viene valorizzato, maggiori saranno le possibilità per un’azienda di ottenere risultati eccezionali. Questo avviene in Authos e altrettanto accade allo “Smart Lab“, il progetto ideato da Di Ciommo che riflette la sua nuova concezione di mobilità: un servizio phygital, nel quale si fondono componente fisica, in questo caso relativo all’individuo, e digitale. E dove il capitale umano si rivela non soltanto un guadagno per l’azienda, ma un termometro della sua bontà e della sua capacità di migliorare le qualità professionali, ma soprattutto umane, delle sue risorse.
Perché lavorare allo “Smart Lab” è un’esperienza unica e incredibile, che cambia in meglio la propria vita. A raccontarlo sono i protagonisti di questa trasformazione: i nostri venditori. Giovani, dinamici e pronti a mettersi in discussione, nella loro presenza quotidiana nel nostro spazio all’interno del centro commerciale “Le Gru” hanno scoperto una parte di essi fino a quel momento sconosciuta.
Come Andrea, ventitré anni, da due anni qui dopo un iniziale passaggio dal BDC di Authos: «Io mi vergognavo a dire anche un “Ciao”, ma qui mi sono trasformato: da aver paura di guardare le persone ora parlo con tutti, vado incontro al cliente e sono in grado di porgli tutte le domande sulle sue necessità».
Invece su Michele lo “Smart Lab” è stato ancora più impattante, perché gli ha consentito di vincere una paura. «Quella dei luoghi chiusi e affollati. Non lo avrei mai immaginato, quando ho iniziato» e di fare un upgrade professionale: «Prima di venire qui, avevo un bar. Ho cambiato il mio approccio con le persone, perché qui mi ritrovo con clienti tutti diversi. Per cui ho dovuto cambiare atteggiamento e il mio modo di parlare». Già, perché interfacciarsi ogni giorno con gente diversa richiede grande flessibilità psicologica. O come dice Alessandro F., ventinove anni, «uno spirito camaleontico. Abbiamo a che fare con molte più persone di quelle di un salone, devi andare da loro in maniera più informale perché sono tante realtà umane differenti e di tutte le fasce di età».
“Smart Lab” è sinonimo anche di miglioramento e di coraggio. «Lavorare con le persone mi sta arricchendo tantissimo, dalla responsabilità di esserci sempre (anche nel weekend) a entrare in empatia col cliente» dice Antonio, trentadue anni, che si ritrova addosso l’esperienza come LGA (Lead Generator Account): «Trasporto quell’energia iniziale alla scrivania, con la quale si riesce a vendere un’auto a chi era venuto qua per comprarsi una giacca». Alessandro C., invece, per venire qui ha rinunciato a un contratto di apprendistato: «Ho preferito aprire la partita IVA e gettarmi in quest’avventura, dove sto imparando cose mai pensate. Dalla comunicazione al prodotto, tanta formazione e tante opportunità. Importante poi anche il rapporto con