Archivi annuali: 2022

Il valore dello “Smart Lab” per il suo capitale umano


Il valore dello “Smart Lab” per il suo capitale umano

Un’esperienza di crescita umana e professionale. Ecco perché

Il capitale umano è uno degli astri più luminosi nel cielo filosofico del nostro presidente e CEO, Francesco Di Ciommo. Più viene valorizzato, maggiori saranno le possibilità per un’azienda di ottenere risultati eccezionali. Questo avviene in Authos e altrettanto accade allo “Smart Lab“, il progetto ideato da Di Ciommo che riflette la sua nuova concezione di mobilità: un servizio phygital, nel quale si fondono componente fisica, in questo caso relativo all’individuo, e digitale. E dove il capitale umano si rivela non soltanto un guadagno per l’azienda, ma un termometro della sua bontà e della sua capacità di migliorare le qualità professionali, ma soprattutto umane, delle sue risorse.

Perché lavorare allo “Smart Lab” è un’esperienza unica e incredibile, che cambia in meglio la propria vita. A raccontarlo sono i protagonisti di questa trasformazione: i nostri venditori. Giovani, dinamici e pronti a mettersi in discussione, nella loro presenza quotidiana nel nostro spazio all’interno del centro commerciale “Le Gru” hanno scoperto una parte di essi fino a quel momento sconosciuta.

Come Andrea, ventitré anni, da due anni qui dopo un iniziale passaggio dal BDC di Authos: «Io mi vergognavo a dire anche un “Ciao”, ma qui mi sono trasformato: da aver paura di guardare le persone ora parlo con tutti, vado incontro al cliente e sono in grado di porgli tutte le domande sulle sue necessità».

Invece su Michele lo “Smart Lab” è stato ancora più impattante, perché gli ha consentito di vincere una paura. «Quella dei luoghi chiusi e affollati. Non lo avrei mai immaginato, quando ho iniziato» e di fare un upgrade professionale: «Prima di venire qui, avevo un bar. Ho cambiato il mio approccio con le persone, perché qui mi ritrovo con clienti tutti diversi. Per cui ho dovuto cambiare atteggiamento e il mio modo di parlare». Già, perché interfacciarsi ogni giorno con gente diversa richiede grande flessibilità psicologica. O come dice Alessandro F., ventinove anni, «uno spirito camaleontico. Abbiamo a che fare con molte più persone di quelle di un salone, devi andare da loro in maniera più informale perché sono tante realtà umane differenti e di tutte le fasce di età».

Smart Lab” è sinonimo anche di miglioramento e di coraggio. «Lavorare con le persone mi sta arricchendo tantissimo, dalla responsabilità di esserci sempre (anche nel weekend) a entrare in empatia col cliente» dice Antonio, trentadue anni, che si ritrova addosso l’esperienza come LGA (Lead Generator Account): «Trasporto quell’energia iniziale alla scrivania, con la quale si riesce a vendere un’auto a chi era venuto qua per comprarsi una giacca». Alessandro C., invece, per venire qui ha rinunciato a un contratto di apprendistato: «Ho preferito aprire la partita IVA e gettarmi in quest’avventura, dove sto imparando cose mai pensate. Dalla comunicazione al prodotto, tanta formazione e tante opportunità. Importante poi anche il rapporto con

Il SUV più venduto in Europa? Nuova Ford Kuga Plug-in


Il SUV più venduto in Europa? Nuova Ford Kuga PHEV

Il primo semestre del 2022 si apre nel segno del successo del 2021

La vettura ibrida più venduta in Europa? È la Nuova Ford Kuga Plug-in Hybrid (PHEV). Un’auto, un successo. Dopo gli strabilianti risultati del 2021, nel quale sono stati venduti 48.000 esemplari, anche nel nuovo anno il SUV dell’Ovale Blu si è ripetuto. E sta nuovamente marciando verso la conquista del mercato, visto che ha registrato giù più di 23.000 acquisti soltanto nella prima metà del 2022. A confronto, una media superiore del 28% rispetto a dodici mesi fa.

Numeri straordinari, accolti con evidente soddisfazione dal Direttore della Linea Veicoli Ford Kuga, Glen Goold: “Le sue alte vendite dimostrano come sia la scelta giusta per i clienti”. Parole quanto mai appropriate. Perché se un veicolo riscuote un così largo consenso nel pubblico, significa che è in grado di soddisfarne gusti ed esigenze. Quali dunque i meriti della terza generazione di questo modello Ford apparso per la prima volta nel 2008?

Nuova Ford Kuga Plug-in: la forza del motore

Innanzitutto, la Nuova Ford Kuga Plug-in Hybrid ha il pregio della flessibilità nell’adattarsi all’uso che ne viene fatto. Molteplice e differenziato a partire dal motore. Un connubio formidabile tra propulsore a benzina, 2.5 litri a ciclo Atkinson ad alta efficienza, e l’unità elettrica che, agendo sulle ruote anteriori, sprigionerà una potenza massima di 225 CV. E impiegherà 9.2 secondi per passare da 0 a 100 km/h.

Grazie a due batterie da 14.4 kwh sarà possibile percorrere in modalità full electric dai 75 agli 88 chilometri. Con il vantaggio di poter scegliere tra quattro modalità di guida: EV Auto (da benzina a elettrico in automatico); EV Adesso (modalità zero emissioni, ideale per brevi tratti); EV Carica (andatura esclusivamente a benzina) ed EV Dopo (risparmiare la carica in vista del futuro). 

Nuova Ford Kuga Plug-in: dal cofano all’abitacolo

Oltre al motore, tra le peculiarità della Nuova Ford Kuga Plug-In Hybrid c’è anche l’abitacolo. Con gli interni curati e i sedili confortevoli, regolabili a diciotto vie che consentono al sedile di adattarsi alla persona e non viceversa. Inoltre le loro altezze, lunghezze e inclinazioni si possono regolare insieme alle misure per la zona lombare e del poggiatesta, entrambe a quattro vie, per aiutare i passeggeri a trovare la loro posizione più comoda.

Dietro il volante, cruscotto digitale da 12.3″. E come su altri modelli Ford, anche qui sono presenti il tablet centrale da 8″, predisposto per l’app Ford SYNC 3, e l’app Ford Pass Connect, che consente di programmare la ricarica o di fare il pre-conditioning a distanza. 

Nuova Ford Kuga Plug-In Hybrid: estetica e dove trovarla

All’esterno della Nuova Ford Kuga Plug-In Hybrid fa la sua comparsa il pacchetto ST-Line Black Package, che offre elementi di design esterni

Donne e motori: in Authos un’unione vincente


Donne e motori: in Authos un’unione vincente

Le quote rosa uno dei nostri principali punti di forza

Donne e motori: un’unione vincente. Almeno in Authos. Dove le quote rose sono uno dei nostri punti di forza e una risposta a chi le vorrebbe inadatte al settore automotive.

Anche contro questi pregiudizi il 25 novembre si è celebrata la “Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne“. Perché i soprusi subìti dal genere femminile investono anche la sfera psicologica, entrando nel merito dei loro interessi e delle loro scelte lavorative. Come un impiego nel mondo delle quattro ruote che, secondo una mentalità ancestrale ancora serpeggiante sebbene meno diffusa che in passato, non sarebbero in grado di sostenere perché prive delle necessarie capacità.

Donne in Authos: una marcia in più

Questi stereotipi sono però estranei alla realtà di Authos. Tutt’altro. Fin dal suo arrivo nelle vesti di presidente e CEO, Francesco Di Ciommo ha puntato molto sulle donne. Una scelta nel segno dell’inclusione e del riconoscimento del merito che abbatte ogni pregiudiziale discriminatoria e che si è rivelata una delle basi per il rilancio dell’azienda. Ogni reparto può contare su professioniste efficienti e qualificate, in grado di assicurare una marcia in più.

Come Valentina Anile, impiegata al BDC da quattro anni, ogni giorno si ritrova a interagire con realtà umane di ogni tipo. E ha dovuto vincere qualche resistenza. «Ogni tanto c’è stato un muro, qualcuno che al salone o al telefono mi diceva: ‘Ma posso parlare con un commerciale?’ perché era diffidente. Però, per quanto riguarda l’ambiente interno ad Authos, non posso che parlarne bene».

Carmen Rinaldi, responsabile delle risorse umane dal 2021, proprio nei motori e in Authos ha trovato il luogo ideale per esprimere una delle sue peculiarità: la socievolezza. «Nelle precedenti esperienze avevo altre mansioni, qui sono a contatto con le persone e mi sono trovata benissimo, tanto da non aver mai incontrato alcun pregiudizio dovuto al fatto che sono donna. E poi dal contatto quotidiano con le macchine, oltre a guardarle con più attenzione rispetto al passato, ho pure imparato a fare qualche piccolo intervento di manutenzione».

Donne in Authos: se il motore è passione

Amore per i motori fin dalla tenera età per Giada Macchi, la più giovane meccanica d’Italia. Una scintilla scoccata dalle due ruote – «Guardavo le gare di Valentino Rossi con mio papà» – e proseguita con gli studi presso l’Istituto Professionale “Birago”, la scuola scelta da Di Ciommo per il progetto di inserimento professionale dei giovani più meritevoli. «In Authos mi sto trovando bene» dice «perché mi hanno fatto lavorare fin da subito, permettendomi di esprimere le mie capacità». Un’esperienza di tutt’altro tenore rispetto ad altre delle precedenti. «Non mi facevano fare niente e lo giustificavano con scuse improbabili, tipo la mancanza di un’attrezzatura adeguata invece visibile, quando invece dipendeva dal fatto che sono una donna».

Anche Maria Grazia Chiriatti, new-entry nella gestione delle lavorazioni

Ford Electric SuperVan: un veicolo commerciale da corsa


Ford Electric SuperVan: un veicolo commerciale da corsa

La robustezza del Transit e la potenza delle hypercar

La forza del passato unita alla velocità del futuro. Con un obiettivo ben preciso: essere il van più potente al mondo. Nasce con questa ambizione il Ford Electric SuperVan, il nuovo veicolo commerciale dell’Ovale Blu, una vera e propria novità destinata a sbaragliare il settore. Perché mai Ford si era spinta così all’estremo nella realizzazione di una sua creatura e perché mai si era visto il concept di un modello da strada evolvere in forma e caratteristiche da far arrossire le sport car.

Quarto modello della serie inaugurata nel 1971, il Ford Electric SuperVan è molto più di un veicolo dimostrativo. Perché se il suo utilizzo sarà esclusivamente sulla pista, l’idea alla sua base rappresenta un grande balzo in avanti nel domani dell’ingegneria e della tecnologia.

Alla robustezza del telaio del Ford Transit Custom, il van più venduto in Europa, il Ford Electric Supervan abbina la velocità e le sembianze delle hypercar. Le auto da corsa a ruote coperte rese celebri da competizioni come la 24 Ore di Le Mans. Un richiamo, un ritorno alle origini. Perché proprio l’esemplare del 1971 si ispirò allo chassis della Ford GT 40 che per la prima volta si era aggiudicata la corsa de la Sarthe in un successo poi celebrato anche al cinema.

Nel Ford Electric SuperVan invece batterà un cuore destinato a far palpitare quello di appassionati e dei fortunati che si metteranno al volante. Quattro motori elettrici e una batteria da 50 kw/h raffreddata a liquido, e posizionata in basso, in grado di assicurare 2.000 CV, un’accelerazione da 0 a 100 km/h in meno di due secondi e la velocità massima di 320 km/h! Controllo di trazione, launch control e frenata rigenerativa a tre stadi per restituire energia alla batteria completano il ritratto di questa belva dell’asfalto. Interamente green, però. Un’altra peculiarità sua e di Ford nella progressiva elettrificazione della propria flotta.

Progettato da Ford Pro, la divisione sportiva dell’Ovale Blu, il Ford Electric SuperVan ha un’anima teutonica. Beneficia infatti dell’apporto degli esperti di rally e di corse elettrificate STARD, che ha sede in Austria, e della cura del team Ford Design di Colonia (Germania).

Un mix di precisione e tecnologia per un veicolo già aggressivo nell’aspetto con la sua livrea bicolore, come ogni sport car che si rispetti, i suoi passaruote destinati a non rimanere certo inosservati e la lama di luce che taglia in orizzontale la parte bassa del frontale anteriore. Al posteriore, invece, gli intagli e la pinna dorsale del retrotreno confluiscono nell’alettone per generare deportanza e assicurare aderenza e potenza.

Spostandoci all’interno, vano unico dietro al conducente, porta su un lato della carrozzeria per le operazioni di carico e scarico, gabbia di sicurezza completa e sedili da corsa. Dai quali possiamo gestire nella massima comodità le innumerevoli funzioni di

Le gomme da neve e il “winter check-up” di Authos


Le gomme da neve e il “winter check-up” di Authos

Il nostro nuovo servizio per un inverno in sicurezza

Operazione “inverno sicuro“. Entro il 15 novembre fermata box obbligatoria per tutti gli automobilisti. Motivo? C’è da montare le gomme invernali. Certo, viste le folli temperature balneari delle ultime settimane, può sembrar strano parlare all’improvviso di freddo e pioggia. Ma il maltempo è alle porte insieme al ritorno a una normalità climatica che aumenterà i rischi per chi è al volante. Il cambio gomme diventa così la prima mossa di prevenzione. E non sarà l’unica, come scoprirete nelle prossime righe.

Intanto, però, due parole su questi speciali battistrada. Quali sono le loro caratteristiche? E perché sono importanti?

Gomme da neve: caratteristiche e alternative

Le gomme da neve sono idonee per la circolazione su strade minate dalle intemperie atmosferiche. Pioggia, ghiaccio, fango e gli stessi bianchi fiocchi fonti di meraviglia per milioni di persone rendono l’asfalto più scivoloso e mettono a serio rischio l’incolumità di chi si trova dentro un abitacolo. Il loro speciale battistrada, dotato di un vasto numero di lamelle e intagli che favoriscono un maggior drenaggio dell’acqua e il trattenimento dei fiocchi di neve, migliora l’aderenza al manto stradale e la stabilità del mezzo. E si riconoscono per la stilizzazione sulla spalla della gomma del fiocco di neve e della montagna, seguite da una di queste tre sigle: “M+S” o “MS”, “M&S”, “M-S”. Dove le due lettere stanno per mud (fango) e snow (neve).

Al loro posto si possono continuare a tenere i pneumatici estivi, montando però le catene in caso di strada innevata o ghiacciata, oppure installare gli pneumatici “quattro stagioni”. Una tipologia adatta per tutti e dodici i mesi dell’anno grazie a una mescola più morbida che però, rispetto alla gomma per l’inverno, riduce lo spazio di frenata del 30-40% diminuendo le garanzie di sicurezza.

Gomme da neve: multe per chi ne è sprovvisto

L’obbligo delle “gomme da neve” è previsto dall’articolo 6 del Codice della Strada. Non averle, significa esporsi al rischio di una multa. Tra i 41 e i 168 euro per i centri abitati e gli 84 e i 335 euro per le strade extraurbane e le autostrade. Alla sanzione pecuniaria si aggiunge anche il fermo del veicolo fino alla sua messa in regola. E, qualora il conducente si rifiuti, anche la sottrazione di 3 punti dalla sua patente, che possono aumentare fino a 5 se l’infrazione fosse compiuta in un ambiente urbano.

Soltanto in due casi non è obbligatorio montare i pneumatici invernali. Il primo è se i precedenti hanno un codice di velocità, indicato da una lettera dell’alfabeto riportata sulla loro spalla, uguale o superiore a quello indicato sulla carta di circolazione. Il secondo, invece, ha a che vedere con la tipologia di strada. Sulle urbane e sulle provinciali dipende dalle ordinanze degli enti che le sovraintendono (Comune e Provincia). Per essere sempre informati, consultate il sito “Pneumatici Sotto Controllo“.

Così Authos tutela il suo capitale umano


Così Authos tutela il suo capitale umano

Di Ciommo lancia una polizza sanitaria gratuita per dipendenti e collaboratori

Un capitale umano più che mai. Fin dal suo insediamento in Authos, dove è presidente e CEO, Francesco Di Ciommo ha messo le persone al primo posto. Al punto da renderle il cuore pulsante dell’azienda, un vero e proprio motore  sempre a pieno regime. Ma così come i propulsori, anche gli individui hanno bisogno di attenzioni e premure. Per preservarne le qualità e consentirli di continuare a esprimere al massimo la loro efficienza. Soprattutto in un periodo storico come questo. Dopo la pandemia, ognuno di noi si trova all’alba di mesi molto complicati a causa dell’aumento dei prezzi e soprattutto del caro bollette, tristi conseguenze di un dramma ancor più tragico come la guerra. Tanto da chiedersi: sarà possibile far fronte a tutte le spese e arrivare a fine mese?

Dalla capacità di interpretare l’evoluzione dei tempi unita alla voglia di fare qualcosa per gli altri, il donare (concetto a lui molto caro), ecco che Di Ciommo ha avuto un’altra idea destinata a lasciare il segno e che ribadisce la centralità del capitale umano in Authos: una polizza sanitaria gratuita per tutti i dipendenti e i collaboratori e i loro famigliari. E così ha stanziato un investimento di 400.000 euro per coprire tutte le eventuali spese presso strutture professionali qualificate.

“Vedendo quello che succede nel mondo, la guerra, il razionamento del riscaldamento e l’aumento delle spese, a cominciare dalle bollette, ho subito percepito le preoccupazioni delle persone. ‘Come faccio ad andare avanti?’. ‘Ce la farò a comprare tutto quello che serve a me e alla mia famiglia?’. E allora mi sono chiesto: ‘Che cosa posso fare per voi, che avete risanato l’azienda col vostro sforzo?'”.

Con queste parole Di Ciommo ha presentato la sua iniziativa nell’assemblea plenaria che si è tenuta nella sede Authos di corso Savona a Moncalieri lo scorso 13 ottobre. Presenti, oltre ai nostri dipendenti, anche esponenti del partner indispensabile per la realizzazione di questa sbalorditiva offerta: Intesa San Paolo.

Una sinergia che si rinnova, dopo le collaborazioni degli anni scorsi e la partecipazione della stessa banca al nostro evento dello scorso giugno, nel segno della fiducia e del continuo stupore. Verso Di Ciommo e la sua mentalità. A conquistare la banca, è stato il suo desiderio di puntare in alto in un momento dove gran parte degli imprenditori giocherebbero al ribasso. “Qua siamo in controtendenza” ha detto Sergio Bava, direttore commerciale del noto istituto di credito torinese “perché, a differenza di altre aziende che in un momento storico simile taglierebbero i costi del personale, Francesco vuole dare alle sue persone qualcosa in più. Quando gli abbiamo spiegato il nostro progetto, lui ha risposto: ‘Sì, io ci sono per le mie persone’. E a noi questo ha toccato”.

Non soltanto la volontà di esserci. Ma di esserci al

Ford e i fari del futuro: un’idea ad alta definizione


Ford e i fari del futuro: un’idea ad alta definizione

In fase di studio una soluzione per una guida più sicura

I fari del domani? Ci indicheranno la strada e ci faranno sentire più sicuri. Almeno se andrà in porto il progetto di Ford. Al passo con i tempi per ciò che concerne l’evoluzione dei consumi, come dimostra la sua propensione verso la mobilità sostenibile con i suoi investimenti di prodotto nell’elettrico, la casa dell’Ovale Blu non è da meno anche sul fronte della tecnologia. E l’ultima dimostrazione arriva da un’idea destinata a migliorare di gran lunga la sicurezza al volante: i fari con tecnologia “high resolution highlits“.

E cioè? Di che si tratta? E cioè? Niente paura. Non è una brutta parola e nemmeno una medicina dall’indigesto sapore. Tutt’altro. Le papille gustative degli amanti delle quattro ruote non potranno che rimanere appagate da questa soluzione. Perché consentirà di proiettare sull’asfalto indicazioni stradali funzionali a quello specifico momento della guida.

L’idea è pensata soprattutto per la notte. Secondo uno studio condotto da Ford nel Regno Unito, il 40% degli incidenti di auto avvengono con il buio. Quando, però, il numero di vetture circolanti è inferiore rispetto alle ore diurne. Un dato che suscita preoccupazione e che ha posto l’interrogativo su che fare per ridurre questa criticità.

Così si è pensato ai fari ad alta definizione. In grado di proiettare immagini della segnaletica stradale davanti agli occhi del conducente. Obiettivo? Evitare che distolga gli occhi dal percorso e aiutarlo a rimanere concentrato, rendendo la sua guida più sicura e confortevole. Chi è al volante, si ritroverebbe disegnati sulla carreggiata i simboli in quel momento a lui più congeniali. Dalla strada sdrucciolevole all’obbligo di svolta direzionale, dal limite di velocità ai possibili allagamenti, dal divieto di sorpasso al rischio di animali vaganti, ecc.

Qualora l’idea dei fari del futuro di Ford si concretizzasse, sarebbe una proiezione all’esterno della vettura della tecnologia HUD (Head Up Display). Punto di forza della strumentazione delle forze militari, è un servizio già presente su molti veicoli del colosso di Detroit. E prevede la riproduzione sul lato interno del parabrezza delle informazioni relative alla condizione della vettura. Il conducente può così rimanere aggiornata senza distogliere lo sguardo dalla strada.

Con lo studio di questa nuova tipologia di fari, Ford si dimostra nuovamente all’avanguardia sul versante del sistema di illuminazione stradale dei suoi veicoli. In passato, è stato il primo costruttore a realizzare fari che modulassero la luce in base alla segnaletica stradale, permettendo al conducente di capire dove fosse il margine della carreggiata.

Successivamente, grazie alla presenza del GPS, ha migliorato l’assistenza alla guida con l’introduzione di vari ausili. Tipo la telecamera anteriore ad ampio raggio di visione, il sistema di monitoraggio dell’angolo cieco e il sistema di riconoscimento dei segnali stradali.

Quest’ultimo è un servizio che, mediante un algoritmo e speciali sensori, consente il rilevamento di cartelli

La nuova mobilità di Milano e l’opportunità di Authos


La nuova mobilità di Milano e l’idea di Authos

Area C sempre più elettrica. Al punto che…

Con Authos al centro di Milano. Un’opportunità più che una semplice idea. Soprattutto dopo le novità regolamentari entrate in vigore dallo scorso 1°ottobre in merito alla circolazione dei veicoli nelle aree B e C del capoluogo lombardo.

Un cambiamento ancora più restrittivo nei confronti delle auto a motore termico e un chiaro segnale a favore di quelle elettriche. Uno scenario ottimo per la campagna promozionale di Ford Kuga plug-in hybrid lanciata da Francesco Di Ciommo, presidente e CEO di Ford Authos, per sensibilizzare ancora di più le persone verso la mobilità sostenibile.

Ma per capire meglio di che cosa stiamo parlando, occorre chiederci: che cosa sono le aree B e C di Milano? E in che cosa sono cambiate nelle ultime settimane?

Area B e Area C

L’area B e l’area C sono due zone di Milano istituite negli ultimi dieci anni dall’amministrazione comunale per regolamentare la circolazione dei veicoli, arginando così il livello di inquinamento atmosferico e riducendo quello acustico.

A nascere per prima, nel 2012, fu l’area C. Vale a dire la zona a traffico limitato (Ztl), quella del centro storico, più comunemente conosciuta come Cerchia dei Bastioni. A oggi conta quarantatré varchi di accesso monitorati dalle telecamere, di cui sette a uso esclusivo del trasporto pubblico. È attiva dal lunedì al venerdì, dalle 7:30 alle 19:30, mentre non è in funzione il sabato e nei giorni festivi.

Carta di identità più giovane per l’area B, nata nel 2018, che copre a gran parte del territorio della città. È delimitata da 186 varchi elettronici, che fotografano la targa dell’auto in ingresso e in uscita dai varchi stessi. Attiva secondo le stesse modalità dell’Area C, si differenzia perché non prevede costi per accedere al suo interno per nessun tipo di veicolo. Ma non solo…

La mobilità nelle due aree

Fino al 30 settembre di quest’anno nell’Area C, oltre alla circolazione gratuita dei veicoli elettrici o con contributo emissivo ≤ 100 g/km e trasportatori di disabili, potevano muoversi anche una nutrita schiera di mezzi a benzina e diesel. A patto che pagassero un ticket di 2 euro (i residenti) o 5 euro (i non residenti).

Nell’area B, sempre gratuita, era invece proibito il transito dei veicoli più inquinanti (Euro 0 e 1 a benzina; Euro 0, 1, 2 e 3 diesel senza FAP e con FAP after-market con classe massa particolato inferiore a Euro 4 e con FAP after-market installato dopo il 31/12/2018 e con classe massa particolato pari almeno a Euro 4; doppia alimentazione gasolio-GPL e gasolio-metano Euro 0, 1, 2, 3; Ciclomotori e motocicli a due tempi e gasolio Euro 0, 1).

Sennonché dal 1°ottobre è cambiato tutto…

Nuova Ford Mustang: un viaggio dentro l’emozione


Nuova Ford Mustang: un viaggio dentro l’emozione

In arrivo la settima versione della “muscle car” più famosa al mondo

Settima serie, settima meraviglia. Gli appassionati di auto e i clienti Ford di tutto il mondo non vedono l’ora che arrivi il 2023. Il motivo? La Nuova Ford Mustang. La vettura simbolo dell’Ovale Blu ritornerà a essere protagonista con un nuovo modello, il settimo della serie inaugurata nel 1964, che si preannuncia ancora più estremo e ruggente dei precedenti.

Anche se il suo arrivo sul mercato europeo è previsto per la parte finale del prossimo anno, mentre negli Stati Uniti è atteso per l’estate, la nuova versione della muscle car resa celebre da Steve McQueen al cinema (Bullitt, 1968) è già destinata a passare alla storia indipendentemente dalle sue caratteristiche. Perché sarà l’ultima esclusivamente a benzina, visto che dal 2030 inizierà la progressiva dismissione dei motori endotermici puri in funzione delle zero emissioni da raggiungere entro il 2050.

Interni avveniristici

Ma non è certo l’esclusività dell’alimentazione a benzina l’unico motivo per gustare l’icona della guida sportiva nel mondo. Tutt’altro. Per cui salite a bordo, allacciatevi le cinture e tenetevi forte. La Nuova Ford Mustang è sinonimo di evoluzione grazie già al suo abitacolo. A sintetizzarlo, una parola: avveniristico.

I nuovi interni infatti sono ancora più spaziosi, raffinati e comodi per una guida e un viaggio più confortevoli, grazie anche all’impianto stereo “Bang&Olufsen” a dodici altoparlanti. Ma soprattutto sono più tecnologici per la riduzione di alcuni elementi (le bocchette del clima scendono a due) e la rimozione di alcuni comandi fisici (radio e climatizzatore), che ora si gestiranno dai 13,2 pollici del display touch dell’infotainment. Un significativo miglioramento in ottica digitale, completato dalla piattaforma Ford SYNC 4, ormai sempre più presenza fissa in tutti i modelli della casa, dotato di Android Auto e Apple Car Play, utilizzabile dallo schermo a 13,2 pollici. Confermata la leva del freno a mano sempre a sinistra.

Al cuore del mito: il motore

Da sempre, il motore è il cuore di un’auto. E questo vale ancora di più per la Mustang, che anche nella nuova versione terrà fede al mito. Anzi, lo farà battere ancora più forte. Merito di un V8 aspirato di quarta generazione, a trazione posteriore, con cinque litri di cilindrata e capace di sprigionare una potenza e una coppia massima ancora maggiori che in passato.

Previsto il cambio automatico a dieci rapporti oppure manuale a sei e dotato di “rev matching”, il sistema che consente la cambiata senza bisogno che il motore riprenda i giri. Un’opzione in più per assecondare le sei modalità di guida: Normal, Sport, Slippery, Drag e Track. Alle quali se ne aggiunge una personalizzabile con più profili disponibili e progettati sulle preferenze del singolo conducente.

Design accattivante per un’auto emozionante

Sguardo da tigre. A completare la rivoluzione della nuova Ford Mustang sono le linee: accattivanti, aggressive e attraenti. Tremendamente. Chi guarda, non potrà che rimanere incantato