Tutor autostradali: conosciamoli meglio
Tutor autostradali: conosciamoli meglio
Che cosa sono, come funzionano e cosa si rischia
Estate: tempo di vacanze e di viaggi. Molti di questi, in autostrada. Dove, se non c’è un traffico con densità da Grande Raccordo Anulare alle nove di mattina, si può essere anche invogliati a schiacciare l’acceleratore. Col rischio però di sgradevoli sorprese. Come una multa per eccesso di velocità. A causarla, i dispositivi preposti per questo tipo di operazioni: i tutor autostradali.
Dislocati su 166 tratte della rete autostradale nazionale, coprono un totale di 1.550 chilometri (Polstrada, aprile 2023). Il loro obiettivo è indurre i conducenti al rispetto dei limiti previsti dal Codice della Strada per migliorare la sicurezza di chi è al volante.
Ma come funzionano? E in che cosa si differenziano rispetto a un altro sistema di contrasto dell’alta velocità come l’autovelox?
A differenza di quest’ultimo, che acquisisce l’andatura del mezzo nell’istante in cui transita davanti alla cellula fotografica, i tutor autostradali agiscono su un segmento stradale più ampio, compreso tra i dieci e i venticinque chilometri e che ingloba anche le corsie di emergenza. Alle sue estremità sono posizionati due portali, dotati di telecamere e di sensori inseriti sotto l’asfalto, che registrano la targa e la velocità dei mezzi sia in fase di entrata che in quella di uscita.
Una volta fuori dal tratto di osservazione, il software del sistema calcola la velocità media del veicolo, tenendo conto della sua velocità di ingresso, di quella di uscita, della distanza e del tempo di percorrenza. Se il risultato infrange i limiti previsti dal Codice della Strada, il sistema interroga il database della Motorizzazione Civile per risalire all’intestatario del mezzo. Dopodiché trasmette l’informazione alla Polizia Stradale che, accertata la violazione, attiverà la procedura per notificare la sanzione al trasgressore.
Prima di scendere nel dettaglio delle multe, occorre ricordare i limiti di velocità in autostrada: 130 km/h in condizioni normali e per automobilisti non neopatentati: 110 km/h in caso di pioggia; 100 km/h per chi ha la patente B da meno di tre anni.
Qualora l’infrazione commessa sia entro i 10 km/h, si pagherà una penale tra i 42 e i 173€ (che salgono a 224€ se l’illecito è rilevato di notte).
Se invece la trasgressione sarà tra i 10 e i 40 km/h, il provvedimento pecuniario sarà molto più salato: dai 173 ai 694€ con sottrazione di tre punti sulla patente. La forbice di notte si allargherà tra i 702,67 e i 2.810,67€.
Qualora la nostra velocità ecceda tra 40 e i 60 km/h rispetto alla norma, il conto sarà ancora più salato: dai 543 ai 2.170€ con sospensione della patente da 1 a 3 mesi e decurtazione di sei punti. Anche qui, aumento in caso di irregolarità notturna: da 702,67 a 2.810,67 euro.
Infine, previsti costi pesanti se il tutor registrerà un passaggio superiore di 60 km/h rispetto al consentito. Dagli 845 ai 3.382€ di multa con dieci punti in meno sulla patente