
Donne e motori: quando Florence Lawrence inventò frecce e stop
Un’altra storia del binomio vincente tra genere femminile e quattro ruote
Sapevate che, quando lampeggia una freccia o si accende uno stop, il merito è di una donna? Precisamente, di un’attrice di origini canadesi poi naturalizzata statunitense: Florence Lawrence (all’anagrafe, Annie Bridgwood).
Un personaggio dalla vita breve, intensa e drammatica, ma autrice di un altro capitolo del grande libro dedicato al rapporto tra le donne e l’auto.
Una relazione costellata da numerose invenzioni migliorative della comodità e della sicurezza al volante. Basti pensare alla linea di mezzeria, pensata da June McCarroll, oppure allo specchietto retrovisore, frutto dell’arguzia di Dorothy Levitt.


Tra queste trovano spazio anche l’indicatore di direzione e il segnale di arresto del veicolo, più comunemente conosciuti come freccia e stop.
Le loro origini risalgono agli anni Dieci del Novecento, quando Lawrence aveva già raggiunto il successo cinematografico. Originaria di Hamilton, cittadina canadese della provincia dell’Ontario dove era nata il 2 gennaio 1886, fin da piccola mostrò una naturale predisposizione per il palcoscenico. Un’attitudine genetica, visto che entrambi i genitori erano artisti.
Trasferitasi con la madre a New York dopo la morte del padre, nel 1906 mosse i primi passi davanti la macchina da presa.
Fama e successo arrivarono ben presto, grazie all’incontro col suo futuro marito, l’attore Harry Solter. Lawrence girò quasi sessanta film, che la consacrarono come una delle regine del “muto” e con i guadagni maturati nel 1913 riuscì a comprarsi un’automobile. All’epoca, un lusso accessibile per pochi.
Però nelle sue uscite al volante si accorse ben presto di alcune condizioni di insicurezza. Come essere preceduti da una vettura che svoltava all’improvviso senza segnalare la manovra. Oppure da un veicolo che, per qualsivoglia motivo, era costretto a rallentare se non interrompere l’andatura.
Siccome non difettava in ingegno e creatività, Lawrence mise a punto due soluzioni ad hoc.


La prima fu la costruzione di un dispositivo che segnalasse le manovre. Le fonti si rincorrono se fosse una bandierina montata sul parafango posteriore oppure un braccio automatico. Certo è che il dispositivo, azionabile con una leva dietro al volante, si sollevava per segnalare in tempo gli altri automobilisti delle direzioni di marcia della vettura.
Gli automobilisti notarono anche un’altra novità sull’auto dell’attrice: un segnale posteriore di arresto, una tavoletta che si sollevava automaticamente quando il conducente premeva il pedale del freno, avvertendo chi seguiva del rallentamento.
Lawrence però non brevettò le sue idee e non beneficiò alcun guadagno dalle sue intuizioni, dalle quali sarebbero scaturite i segnali delle frecce e dello stop.
Due novità che hanno segnato la storia dell’automobile e che alleviarono in parte la vita della loro inventrice che, dopo la morte della madre e il divorzio, precipitò in una forte depressione che la spinse a togliersi la vita a soli cinquantadue anni.
Le sue idee sono un altro esempio del fortunato binomio tra le donne e le quattro ruote, in grado di scrivere pagine storiche che potete trovare nel nostro blog. Dove continueremo a parlarne.
