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Ken Block: l’improvvisa scomparsa dell’acrobata Ford

Se n’è andato a soli cinquantacinque anni un’icona del motorsport

L’ultimo volo dell’acrobata. Si è aperto con una tragedia il 2023 del motorsport e di Ford. Il 2 gennaio, ha cinquantacinque anni, è morto Ken Block, pilota di rally e funambolo della velocità. Fatale un incidente mentre era a bordo della sua motoslitta sui pendii innevati dello Utah, nella contea di Wasatach, dove viveva con la moglie Lucy e i tre figli. Impegnato in un’escursione con i suoi amici, mentre percorreva la discesa di un erto pendio, è rimasto schiacciato dal suo mezzo, che si è ribaltato all’improvviso.

Nato nel 1967 a Long Beach, in California, e animato da sempre da una grande passione per la velocità e le quattro ruote, Block debuttò nei rally a trentasette anni. Un’età avanzata, quando di solito alcuni piloti cominciano a meditare il ritiro, ma che ha una spiegazione.

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Fino a quel momento Block era stato un imprenditore. E di notevole successo. Nel 1994 aveva creato il marchio “DC Shoes”, un modello di scarpe inizialmente pensato per lo skateboard, un’altra sua grande passione, che poi però si trasforma in un brand di massa. Tanto da fatturare oltre 250 milioni di dollari nel 2002. Due anni dopo lo vende per 113 milioni di dollari.

Nel 2005 il passaggio alle corse. A livello nazionale, nel campionato statunitense. Dove si mise subito in mostra, aggiudicandosi l’anno successivo il titolo di “Rookie of the year”, il riconoscimento per il miglior esordiente. Dal 2007 al 2009, iniziò a togliersi varie soddisfazioni, soprattutto agli “X-Games”, aggiudicandosi medaglie di argento e di bronzo.

Nel 2010, la svolta della sua carriera. Grazie al sostengo di “M-Sport”, mise su una squadra, la Monster World Rally Team, con la quale iniziò il suo rapporto con Ford e debuttò nel campionato del mondo.

Fu l’alba di una fortunata collaborazione. Prima a bordo di una Ford Focus RS WRC e successivamente di una Ford Fiesta RS WRC, fino al 2014 prende parte a diverse tappe della rassegna iridata. Alcune celebri, come il Rally di Svezia o il Rally di Gran Bretagna. I risultati non gli sorridono granché. Il miglior piazzamento è un settimo posto al Rally del Messico del 2013 (co-pilota l’italiano Alex Gelsomino). Però Block riesce a distinguersi per il suo stile di guida estremo, sempre alla ricerca del limite. Talvolta anche “oltre”, al punto da accendere i cuori degli appassionati. Tanto da essere ribattezzato “il re dei traversi”.

Un soprannome divenuto una vera e propria carta di identità a partire dal 2008, quando iniziò la produzione su YouTube dei video di “Gymkhana”, un format a episodi nei quali esibì le sue acrobazie al volante. Controsterzi, frenate a ruote fumanti, salti e “donut”, cioè cerchi disegnati sull’asfalto con le gomme dell’auto. Li gira per dieci anni, fino al 2018, soprattutto a bordo dei due modelli Ford che lo hanno accompagnato per tutta la carriera: Ford Fiesta e Ford Focus.

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Il suo legame decennale con l’Ovale Blu lo ha consacrato alle folle. E racconta anche di una partnership con auto che fanno gola a tutti gli appassionati: la Ford Mustang V8 del 1965, soprannominata “Hoonicorn”, che nel 2014 portò a erogare 800 Cv di potenza e 800 Nm di coppia. Nel 2017, un ulteriore step: 1400 Cv e 1.700 Nm di coppia.

Poi il passaggio al Ford F-150, col quale deliziò i fan nella decima edizione di “Gymkhana”. Alle sue spalle, un V6 Ford da 3,5 litri per 914 Cv di rabbia a terra, eredità della Ford GT Le Mans. Fino al 2020, quando Block e Ford presero la decisione di separarsi di comune accordo. Dopo diciannove vittorie, 17 podi e 2 medaglie agli “X Games”. Che chiedere di più?

Da quel momento, si era dedicato a un’altra sua passione, le motoslitte. Con le quali scorrazzava sulle nevi, inseguendo sempre il brivido e l’emozione. Spinto da quell’adrenalina sua eterna compagna di vita che lo ha reso un beniamino agli occhi degli appassionati di tutto il mondo.

Tanto che il presidente della FIA (Federazione Internazionale dell’Automobile) lo ha voluto ricordare pubblicamente con parole di elogio e col ritiro del numero 43, che lo ha accompagnato per tutta la carriera. “Dato l’enorme contributo che il nostro grande amico Ken Block ha dato al motorsport e il fatto che fosse tenuto in grande considerazione dalle persone di tutto il mondo, è del tutto appropriato che il suo numero 43 venga ritirato dall’uso durante la stagione WRC 2023. Anche se è un piccolo gesto, speriamo che possa portare un po’ di conforto alla sua famiglia e ai suoi amici in questo momento. Ken era una vera leggenda e il suo ricordo vivrà con noi per sempre”.

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