Archivi mensili: Luglio 2022

Auto elettrica: ecco perché inquina di meno


Auto elettrica: ecco perché inquina di meno

Uno studio dimostra tutti i suoi vantaggi per l’ambiente

È uno degli argomenti più dibattuti dell’automotive odierno. E sarà destinato a tenere banco anche nei prossimi anni. Inquina di più un’auto elettrica o un’auto a benzina? Sebbene l’alimentazione a batteria si sposi immediatamente con la concezione di green mobility, poiché a impatto zero per quanto riguarda quelle emissioni di CO2 tra le cause principali del surriscaldamento globale, c’è anche chi è in disaccordo. Per via della provenienza dell’energia, per le batterie al litio e perché, al momento, non ci sarebbe sufficiente chiarezza sul loro processo di smaltimento una volta esaurite. Dunque: perché abbandonare la combustione?

Parole dettate, più che da un romanticismo verso ciò che ha rappresentato l’auto a benzina (il suo valore affettivo rimarrà aldilà del progresso), da un’evidente ostinazione al cambiamento e da un’indole predisposta alla negazione dell’evidenza. Perché proprio l’assenza di produzione di anidride carbonica durante la circolazione dimostra come un veicolo elettrico sia più rispettoso dell’ambiente a confronto di quelle a benzina o a diesel. Con buona pace di chi vuole la Terra piatta o la Torre di Pisa diritta.

Premesso ciò, ci sono altre considerazioni da fare che spingono verso il motore elettrico. E hanno come tema sempre i consumi. In questo caso, quelli del processo produttivo che riguarda le fonti di energia del motore termico e di quello a batteria. Vale a dire, petrolio, energia e litio. In merito a essi è stato condotto un interessante studio da parte del ricercatore Mark Linthicum, direttore della comunità scientifica “IVI” (Innovation Value Initiative) di Los Angeles.

Forse molti lo ignorano, ma per avere benzina o diesel viene messo in atto un processo articolato e dispendioso. Dove molti consumi sono elettrici. Tutto ha inizio col processo di estrazione o trivellazione del petrolio. Si è calcolato che negli Stati Uniti, per azionare una pompa che estrae greggio, si impiegano 9.960 kw/h al mese. La stessa quantità permetterebbe a un’auto a batteria di percorrere 56.000 chilometri. Discorso analogo per le piattaforme in alto mare di tutto il mondo. La stima vuole che utilizzino oltre 1,3 miliardi di kWh al mese. Una cifra che, nello stesso arco temporale, alimenterebbe ben 19,5 milioni di veicoli elettrici.

Già questi dati dovrebbero far capire come dietro una vettura a carburante ci sia un dispendio di energia enorme e un analogo impatto sull’ambiente. Aggravato dal trasporto dei barili di greggio. Soprattutto quello via mare, che produce almeno il 10% del miliardo di tonnellate di CO2  all’anno provocato dal commercio marittimo, una delle principali fonti di inquinamento del globo. Per non parlare poi della fase di raffinazione, che avviene a oltre 400 gradi, e del trasferimento del combustibile alle stazioni di servizio. Un’intera catena dove almeno il 70% dell’energia utilizzata è sprecata.

Tutt’altro discorso per una vettura elettrica. Dove l’energia non ha bisogno né di essere estratta

Innovazione tecnologica: l’esempio di Authos


Innovazione tecnologica: l’esempio di Authos

Il nostro modello di business e il “Social Innovation Observatory” di PwC

Comprendere il mercato, i cambiamenti sociali e culturali, e anticiparli con un’offerta in grado di rispondere alle esigenze delle persone. Fin dal suo insediamento alla guida di Authos nel 2014, tra i cavalli di battaglia del modello di business del nostro presidente e CEO, Francesco Di Ciommo, c’è un nuovo approccio al cliente.

Nel quale ha rivestito un ruolo importante l’apertura al digitale e all’innovazione tecnologica. Cioè il tema dell’incontro che si è tenuto lo scorso mercoledì 20 luglio tra lo stesso Di Ciommo, Vincenzo Tanania (Director PwC Italy) e Roberta Anelli (Innovation Manager PwC Italy).

Tema dell’incontro, il Social Innovation Observatory. Vale a dire l’osservatorio per l’innovazione sociale. Un’idea di PwC Italy (PricewaterhouseCoopers), in collaborazione con KPI6, che ha dato vita a uno strumento in grado di analizzare, in tempo reale, i cambiamenti sociali e individuali delle persone per comprendere i loro nuovi bisogni, le loro aspettative e le loro priorità in materia di consumo. Uno strumento che, al tempo stesse, permette anche di definire i fattori culturali e sociali che influenzano le loro scelte di consumo e di comportamento.

Cuore di questo nuovo studio del mercato è il Natural Language Processing. Una tecnica che consente di creare valore dai dati attraverso l’intelligenza artificiale e che rappresenta una possibilità per conoscere in diretta le opinioni dei consumatori.

Durante l’incontro è emerso come per l’automotive sia stato messo a punto un osservatorio focalizzato sulle tematiche di maggior interesse del settore. E una dashboard che, in tempo reale, si aggiorna con i trend e le variazioni degli orientamenti dei consumatori e delle società con impatto sul mondo di riferimento delle organizzazioni.

Questo cambio di prospettiva per il mondo delle quattro ruote non è però nuovo per noi di Authos. Perché il modello di business messo a punto da Di Ciommo aveva già individuato nel web la risorsa principale per intercettare i gusti e le abitudini dei clienti. Un cambiamento adottato dopo aver rilevato che la maggior parte degli utenti di Torino prima cintura faceva un uso costante dei social network.

Un dato di fatto che non poteva essere ignorato. Perché rappresentava il bacino di utenza dal quale attingere il più ampio numero possibile di clienti. Prima però si doveva capire da chi era formata questa base. Quali fossero i suoi gusti, le sue preferenze, i suoi stili di vita e le sue esigenze. “Non si doveva più pensare a come commercializzare un prodotto, ma si doveva pensare innanzitutto a studiare a fondo che cosa le persone desideravano” ha detto Di Ciommo, sottolineando ancora una volta come la sua filosofia si fondi sulla centralità dei bisogni dell’individuo. Che per essere soddisfatti devono innanzitutto essere intercettati e conosciuti.

Come non può essere trascurato il momento in cui vengono manifestati. “Se, come è accaduto, rilevo che il 56% dei

In vacanza con l’auto: tutti i consigli per un viaggio sicuro


In vacanza con l’auto: tutti i consigli per un viaggio sicuro

Estate: tempo di vacanze e di viaggi. Con l’arrivo della bella stagione aumenta la voglia di godersi un po’ di relax lontano dalla routine cittadina. Mare, montagna, laghi e città d’arte sono le mete più gettonate. E spesso per raggiungerle si sceglie l’automobile. Per essere più autonomi negli spostamenti, per essere liberi da vincoli di orario, per il semplice piacere di guidare, perché è la soluzione più pratica se si ha famiglia o perché spesso le nostre destinazioni non sono raggiungibili con l’aereo o con il treno.

Prima di mettersi al volante, conviene però eseguire una serie di verifiche alla nostra vettura. Per assicurarci il suo stato di salute ed evitare imprevisti al nostro meritato periodo di riposo.

Vediamo quali.

Check-up dell’auto

Per prima cosa è importante fare un check-up della nostra auto. Un’operazione dal valore analogo alle analisi del sangue per una persona. In primis, controlliamo la pressione e lo stato di usura degli pneumatici. Un loro cedimento lungo il tragitto, oltre ad assegnarci la medaglia d’oro nel lancio dell’imprecazione, potrebbe compromettere anche la nostra sicurezza e quella delle persone presenti nell’abitacolo.

Da monitorare poi anche la condizione del motore. Quindi ricordiamoci di gettare un’occhiata al livello del liquido del radiatore e alla pressione dell’olio per scongiurare improvvise nuvole di fumo il cui significato sarebbe fin troppo facile da decifrare. E poi è doveroso soffermarsi anche sull’impianto frenante e sugli ammortizzatori. Soprattutto se siamo diretti verso una località in altura, posizionata al termine di un percorso tortuoso e in salita, e abbiamo molti bagagli a carico. Un cattivo funzionamento di entrambi i sistemi, oltre che causare un incidente, potrebbe comportare altri problemi al nostro veicolo come la rottura delle sospensioni.

Tutte operazioni che potete compiere prenotando un controllo presso la nostra officina. Dove troverete il nostro personale pronto a intervenire.

Infine, se siamo soliti avere con noi l’occorrente per il pronto soccorso, non dimentichiamoci di mettere in auto anche il kit dell’automobilista. Vale a dire la valigetta con il cric, una chiave universale e il triangolo per segnalare un eventuale guasto meccanico. Insieme a loro, portiamoci dietro anche il gilet ad alta visibilità, in caso di problema notturno, e la ruota di scorta.

Bambini e bagagli

Due temi di primaria importanza, quando si va in vacanza con l’auto. Per quanto riguarda i figli, è fondamentale essere in regola con i sistemi di trasporto. Quindi il tipo di seggiolino e la presenza del sistema anti-abbandono, che avvisa qualora si dimentichi il bambino a bordo. Ve ne avevamo già parlato, per cui se volete avere tutte le informazioni del caso non vi resta che cliccare qui.

E in passato avevamo approfondito anche il tema dei bagagli. Da sistemare con cura e attenzione. Sia per equilibrare il carico e non sottoporre la macchina a uno sforzo eccessivo, che potrebbe ripercuotersi anche sull’efficienza del viaggio, sia per non compromettere la visibilità

Nuovo Ford Tourneo Connect: la versatilità al potere


Nuovo Ford Tourneo Connect: la versatilità al potere

Arriva l’autovettura ideale per la famiglia e per il lavoro

Versatilità. È la parola-chiave per interpretare al meglio l’ultimo arrivato in casa Ford: il Nuovo Ford Tourneo Connect. Una delle più iconiche vetture dell’Ovale Blu, giunta alla terza generazione a partire dal 2002, ma soprattutto la prima a essere concepita secondo i termini dell’accordo stipulato con Volkswagen nel 2018, del quale vi avevamo già parlato.

Già disponibile sul mercato in tre versioni (Active, Sport e Titanium), questo nuovo veicolo, anche se figlio del presente, è proiettato nel futuro. Merito del suo concept, plastico e dinamico al punto da adattarsi a molteplici esigenze ed essere così in grado di soddisfare un vasto numero di utenti.

Punto di forza? Gli interni

Dov’è che fa la differenza una vettura polifunzionale? In molti aspetti, ma sicuramente negli interni, capaci di modellarsi secondo i loro utilizzi. E non è da meno il Nuovo Ford Tourneo Connect, che proprio nell’abitacolo ha il suo maggiore punto di forza. Sia la versione a passo lungo che quella a passo corto sono disponibili nel formato con cinque o con sette posti a sedere piegabili, reclinabili o rimovibili. Un camaleontismo che consente di fruire di uno spazio pari a 2,6 m3 (passo corto) o a 3,8 m3 (passo lungo) in grado di sopportare un carico lordo massimo fino a 830 kg.

Dimensioni e cifre che fanno di questa auto la scelta ideale per le famiglie, in particolare le più numerose, per l’artigiano che deve sistemare l’attrezzatura da lavoro oppure per le aziende che devono trasportare la loro merce. Completano i benefit le grandi porte laterali scorrevoli, i numerosi vani portaoggetti per mantenere l’abitacolo sgombro, il volante riscaldabile, il tettuccio panoramico e i sedili ergonomici.

Versatilità anche nel motore

Per il Nuovo Ford Tourneo Connect la versatilità è anche nel motore. Disponibile sia nella versione a benzina EcoBoost (4 cilindri, 114 CV e coppia massima di 220 Nm) che in quella Diesel Ecoblue (4 cilindri, 102 CV e coppia massima di 220 Nm). Per la prima sono previsti consumi tra i 6,3 e i 7 litri ogni cento chilometri e la possibilità di spingersi fino ai 181 km/h. Per quella a gasolio, invece, si risparmia sul carburante – tra i 4,8 e i 5,7 litri ogni cento chilometri – perdendo qualcosa però in prestazioni: la velocità massima sarà di 175 km/h. Grazie al sistema AdBlue a doppio dosaggio si ridurranno però le emissioni di NOX (ossido di azoto). Entrambi i propulsori sono disponibili sia con il cambio manuale a sei rapporti che con quello automatico, al volante, a sette.

Ma le bontà non sono finite. Il Nuovo Ford Tourneo Connect è versatile anche nello scarico della forza motrice a terra. Perché è dotato di trazione integrale che, ripartendo la forza su entrambi gli assi e non uno solo, assicurerà più stabilità e aderenza al

Multe auto: da ora in poi saranno digitali


Multe auto: da ora in poi saranno digitali

Verbali e bollettini saranno sostituiti da un QR Code. E si pagheranno da casa

Da ora in avanti anche le multe dell’auto saranno digitali. Dopo aver fatto presa sui veicoli, basti pensare a comandi come l’accensione o l’azionamento dei finestrini, l’evoluzione tecnologica ingloba anche aspetti collaterali del mondo delle quattro ruote. E una delle ultime novità riguarda la modalità di notifica e di pagamento delle contravvenzioni.

I conosciuti verbali cartacei, infilati nel tergicristallo e compilati a penna con modello della vettura, orario e tipologia dell’infrazione, hanno imboccato il viale del tramonto. Al loro posto, un biglietto con stampato sopra un QR Code. Una scelta di per sé epocale e non priva di polemiche. Perché ne è stata subito messa in dubbio la legalità. Sennonché l’articolo 201 del Codice della Strada prevede che gli agenti della Polizia Municipale, o gli ausiliari del traffico, abbiano facoltà di informare l’automobilista dell’avvenuta irregolarità anche in sua assenza. In poche parole, niente di scorretto.

Le novità di questo cambiamento non finiscono qui. Una volta appresa la spiacevole notizia, il diretto interessato non dovrà far altro che scansionare il QR Code con la app di lettura installata sul proprio smartphone (o sul proprio pc) per poi accedere, tramite SPID, al “Fascicolo del Cittadino“. Dove troverà i dettagli della sua infrazione e l’importo da pagare.

Un’operazione eseguibile già al momento e che, se compiuta entro cinque giorni dalla ricezione del provvedimento, permetterà di beneficiare di uno sconto del 30%. Scaduto questo termine, si dovrà invece corrispondere l’intera somma. Niente più interminabili attese in fila alle Poste col bollettino in mano, quindi. Ma non solo. Sempre tramite il “Fascicolo del Cittadino” è possibile contestare la sanzione, qualora ci si rendesse conto della sua inattendibilità. Una scelta da motivare nel dettaglio e che, se dimostrata, non avrà problemi a essere accolta.

Già in funzione all’estero da tempo, come in Germania o Svizzera, le multe digitali in Italia hanno preso piede nelle grandi città come Roma, Milano, Torino, Genova, ecc. Mentre nei prossimi mesi la loro definitiva affermazione è prevista anche nei centri minori.

Non sono comunque mancate le critiche. In diversi hanno rilevato come diverse persone, soprattutto gli anziani, incontreranno disagi perché non hanno lo SPID. Oppure perché prive delle necessarie conoscenze informatiche per compiere davanti al pc o dal proprio telefono un’azione che erano soliti effettuare alle Poste o in tabaccheria.

Altro difetto rilevato è l’organizzazione del servizio. Il QR Code funziona soltanto con le auto di proprietà. Per cui, se la multa è presa da una vettura a noleggio, di proprietà di un’azienda o di una persona diversa dal guidatore, non si potrà accedere al “Fascicolo del Cittadino” e ci si dovrà recare presso il comando della Polizia Municipale. Dove un addetto scansionerà il tagliandino e ci consentirà di sistemare la pendenza.

Quindi, anche se da migliorare in alcuni aspetti, le

Dal quasi fallimento a un futuro prosperoso: la rinascita di Authos


Dal quasi fallimento a un futuro prosperoso: la rinascita di Authos

Gli otto anni che hanno cambiato la nostra storia

Unique People“. Persone Uniche. Così c’era scritto sul maxischermo allestito da Authos all’interno del Castello di Moncalieri, teatro venerdì 10 giugno di una serata molto importante per il dealer Ford numero uno su Torino e provincia. Perché si è celebrata la nostra definitiva metamorfosi da azienda in mano alle banche e prossima al fallimento a impresa sana, autonoma e dal futuro prosperoso.

Una trasformazione arrivata al termine di un percorso lungo otto anni, costellato da non poche difficoltà, e raccontata in un filmato di oltre un’ora che, nell’incantevole cornice di una delle residenze di Casa Savoia, abbiamo voluto condividere con tutto il nostro personale.

Perché sono proprio le persone il segreto di questa rinascita. Cercata, voluta e ottenuta dal nostro deus ex machina, il presidente e CEO di Authos, Francesco Di Ciommo. Chiamato a una sfida per i più impossibile, quando arrivò in azienda nel gennaio 2014 e si ritrovò alle prese con un indebitamento sempre più massiccio e licenziamenti in inevitabile aumento. Ma proprio quella realtà disastrata fu, senza volerlo, la leva della riscossa.

Formato dalle difficoltà della vita fin da bambino, le origini umili e la prematura perdita del padre, Di Ciommo iniettò nel rantolante motore di Authos il suo coraggio, la sua determinazione e la sua visione del futuro. Una miscela fondamentale per reagire alle difficoltà attraverso un programma di rilancio che, ancor prima delle idee, affondò le radici nell’individuo.

Di Ciommo parlò con quelli che al suo arrivo erano già in Authos. Ascoltò i loro problemi e le loro esigenze. E poi li coinvolse nel suo progetto. Il cambio di direzione si è tradotto in una trasformazione del metodo di lavoro e il varo di un nuovo modello di business.

Dove Authos, pur continuando a essere fondamentale braccio operativo della casa madre, ha iniziato a muoversi anche come una realtà attenta al suo bene e ai suoi interessi. Il cliente al centro di ogni decisione, l’attivazione di nuove strutture aziendali come il BDC, un back-office innovativo, l’inserimento di nuovi giovani e l’apertura alla tecnologia. A cominciare dagli investimenti nei social network, uno degli ingredienti decisivi del nostro cambiamento.

Tra il 2014 e il 2015 Di Ciommo rivoluzionò il modo di fare comunicazione e pubblicità. Stop al cartaceo, dispendioso e senza resa, spazio al digitale, economico e più redditizio. Una vera svolta, senza la quale probabilmente non saremmo sopravvissuti, riconosciuta anche da Elena Ford, che nel 2017 lo ha nominato “guru retail” di Ford nel mondo. La sua nuova concezione del business ha fatto scuola e ora è fonte di ispirazione per molte imprese.

Proprio in quel periodo, però, Di Ciommo si è ritrovato alle prese con altre difficoltà. Impreviste e pericolose. Due minacce di morte anonime lo hanno costretto a girare con la scorta e sono state