Archivi mensili: Settembre 2023

Guida senza mani: con Ford si può!


Arriva anche in Europa l’avveniristica tecnologia Blue Cruise

Nella scorsa primavera l’Ovale Blu ha lanciato in Gran Bretagna il sistema Blue Cruise, una tecnologia che consente di condurre un’automobile senza l’obbligo di tenere le mani sul volante.

Una decisione arrivata dopo il via libera del Ministro per i Trasporti britannico, sul modello di quanto già accaduto in Canada e negli Stati Uniti. Dove questo sistema, disponibile soltanto su Mustang Mach E, è attivo dal 2021 e ha già consentito la percorrenza di oltre 102 milioni di chilometri.

Il Blue Cruise sulle autostrade d’Oltremanica è però una novità epocale. Perché si tratta della prima forma di guida senza mani nel Vecchio Continente e che secondo molti rappresenta la frontiera del futuro dell’auto.

Qualcosa tipo il film Minority Report, nel quale le auto assomigliavano ad astronavi e viaggiavano con il conducente relegato al ruolo di semplice passeggero.

In attesa di scoprire se davvero il mondo assumerà le sembianze di scenari così distopici, al momento l’interesse è tutto per questa nuova idea targata Ford.

Ma come funziona il Blue Cruise? Intanto, bene precisare che non è un sistema di guida completamente autonoma. Bensì di assistenza alla guida di livello 2, nella quale la responsabilità della sicurezza del veicolo rimane sempre al conducente.

La possibilità di viaggiare senza tenere le mani sul volante deriva dalla combinazione di quattro radar e telecamere a 360 gradi con i sistemi di “Stop-and-Go”, “Speed Sign Recognition”, “Intelligent Adaptive Cruise Control” e “Lane Centering” di cui è dotata Mustang Mach E. In questo modo, è possibile monitorare la velocità dell’autovettura, la distanza di sicurezza dagli altri veicoli, la segnaletica stradale e il traffico in tempo reale.

Il Blue Cruise permette anche di controllare lo sterzo, l’accelerazione, la frenata e il posizionamento di corsia. Inoltre, il rilevamento delle linee stradali assume un ruolo fondamentale nell’utilizzo di questa tecnologia, idonea solo in autostrada con le carreggiate separate.

Ciò significa che in Italia, ad esempio, sarebbero compatibili con questo sistema circa 11.000 km di autostrade.

Ford però non ha ancora annunciato quando questa tecnologia sarà disponibile in Italia e nel resto dell’Europa continentale.

Anche perché la normativa attuale nel nostro Paese non permette di lasciare il volante durante la guida. In attesa di eventuali modifiche, non ci resta che apprezzare l’essere al passo con i tempi di Ford attraverso la sua gamma di veicoli, dotati delle migliori tecnologie di assistenza alla guida e disponibili presso tutte le nostre sedi.

Francesco Di Ciommo: «Futuro delle imprese? ESG e innovazione»


Francesco Di Ciommo: “Futuro delle imprese? ESG e innovazione”

La filosofia del numero uno di Authos all’evento “Ripartiamo dalle idee”

«Non conta “che cosa” si fa, ma “come” si fa». Ha esordito così Francesco Di Ciommo, presidente e CEO di Ford Authos, a “Ripartiamo dalle idee”, evento organizzato da “Torino Magazine” ed “Edit Space for People” che si è tenuto presso l’Edit Garden di Torino martedì 19 settembre.

Poche ma efficaci parole per sintetizzare la sua filosofia di impresa e introdurre il tema del suo intervento: l’importanza dell’innovazione per un’azienda. Un argomento oggi al centro di più dibattiti tra gli imprenditori, ma che rimane spesso prigioniero di un alone di indefinitezza. Motivo? L’incapacità di rispondere innanzitutto a una domanda: che cosa significa “innovare”?

Grazie alla sua esperienza alla guida di Authos, passata in un decennio da realtà prossima al fallimento a società dal futuro prosperoso, Di Ciommo ha le idee ben chiare sul punto: «Innovare, è la capacità di cambiare in maniera semplice».

Un obiettivo che un imprenditore può centrare se possiede un requisito ben preciso: il coraggio. «Oggi, il passo più grosso è il coraggio di cambiare, la volontà di implementare il cambiamento in un mercato che, se si vuol fare il profitto in maniera longeva, bisogna avere la capacità di approcciare con semplicità» ha spiegato Di Ciommo. Che poi si è soffermato su come attuare questa teoria: «Non sono necessari investimenti miliardari o a livello tecnologico, ma cercare le persone giuste per ogni dipartimento dell’azienda, prestare attenzione al mercato e saperlo interpretare a dovere».

Questa attitudine per un’azienda equivale innanzitutto a sapersi adattare ai cambiamenti. Anche i più improvvisi. Come una pandemia che obbliga a stravolgere il proprio modello di business. «Quanti di voi erano preparati alla digitalizzazione e a saper creare il delivery, normale negli Stati Uniti dove ho lavorato ma non a Torino?» è stata la riflessione ad alta voce di Di Ciommo. Che ha proseguito: «La pandemia ci ha messo davanti a un problema: essere digitalizzati e innovativi per poter essere adattabili al nuovo mercato».

Nel quale un’altra tappa fondamentale per ogni azienda che vorrà recitare un ruolo da protagonista nei prossimi anni sarà la virtuosità. Cioè, soddisfare i requisiti ESG (Environmental, Social and Governance) e rappresentare un ottimo modello di sviluppo sostenibile. Dove si rispetta l’ambiente, si favorisce l’inclusione sociale e ci si adopera per un benessere dei propri dipendenti.

Tre concetti alla base del nostro modello dell’ultimo triennio, che ci hanno permesso, come Authos, di ottenere la certificazione ESG (dicembre 2021) e lo status di società benefit (febbraio 2023).

Traguardi cercati e voluti da Di Ciommo, che li reputa indispensabili per ispirare fiducia ai consumatori del domani. «C’è un dato importante, frutto di ricerche a livello internazionale. La generazione “Z”, quella dei ragazzi tra i quattordici e i sedici anni, fra cinque anni sarà disposta a compare un bene

L’idea rivoluzionaria della Svezia: l’autostrada elettrificata


L’idea rivoluzionaria della Svezia: l’autostrada elettrificata

Un altro motivo per scegliere l’auto elettrica? La ricarica a portata di… strada! Dalla Svezia arriva un’altra idea rivoluzionaria per l’intero settore automotive: la prima autostrada elettrificata. Si tratta di un segmento di 21 km della E20, l’arteria che collega la città di Hallsberg con quella di Örebro, che sarà attivo a partire dal 2025.

Una scelta geografica non casuale – è la zona del triangolo logistico tra Stoccolma, Göteborg e Malmö, cioè le tre città più fiorenti a livello industriale e commerciale – per un progetto destinato a imprimere una svolta epocale al mondo delle quattro ruote.

Infatti, qualora avesse il successo atteso, l’autostrada elettrificata rappresenterebbe una spinta decisiva per l’affermazione della mobilità sostenibile. Perché risolverebbe uno dei suoi problemi principali: la mancanza di postazioni di ricarica, le famose, quando non famigerate, colonnine.

Il merito è del sistema di ricarica previsto per questo tipo di viabilità, che sarà di natura induttiva. Sotto l’asfalto sarà collocata una piastra che, con una tecnologia simile alla ricarica wireless dei telefoni cellulari, trasmetterà elettricità al veicolo in transito e dotato di una bobina ricevente. Questa, a sua volta, la utilizzerà per ricaricare la batteria.

Da parte del governo di Stoccolma ci sono grande fiducia e grandi aspettative su questo progetto. Tanto che, se dovesse produrre i risultati auspicati, si estenderebbe a oltre tremila chilometri di strade. In quel caso, sarebbe un trionfo che non passerà inosservato e che non potrà essere ignorato dagli altri Paesi europei.

In molti dei quali, a partire dall’Italia, l’auto elettrica fatica ad affermarsi per la mancanza di investimenti governativi nel settore delle infrastrutture, cioè le postazioni di ricarica, che finiscono per vanificare anche lodevoli iniziative come gli ecoincentivi. Un nodo che prima o poi dovrà essere sciolto, se si vorrà mantenere l’obiettivo della neutralità climatica fissato dall’Unione Europea per il 2035.

Un traguardo alla portata almeno per i Paesi scandinavi. In Norvegia le postazioni di ricarica hanno superato il numero delle stazioni di servizio, in progressivo smaltimento. Mentre per la Svezia questo nuovo progetto non è che l’ultimo atto di un percorso iniziato da diversi anni.

Nel 2016, fu sperimentato un primo breve tratto di strada elettrificata nella cittadina di Gävle. In quella circostanza, furono utilizzate linee elettriche aeree che permisero la ricarica soltanto ai veicoli pesanti mediante l’ausilio di pantografi. Due anni più tardi, invece, fu la volta dell’E-road Arlanda, un tratto di strada fra l’aeroporto di Stoccolma e un centro logistico nelle vicinanze, che consentiva ai camion elettrici di abbassare un braccio mobile per rifornirsi di elettricità. Ve ne avevamo già parlato in passato.

Anche nei prossimi mesi continueremo a seguire l’argomento. Per cui, se volete rimanere aggiornati, non perdetevi le novità del nostro blog. Mentre se desiderate saperne di più sui vantaggi di un’auto a batteria rispetto a una a benzina, fate un salto nelle nostre sedi. Il nostro

Mustang Mach-E: un’auto da Guinness


Mustang Mach-E: un’auto da Guinness

Il SUV elettrico dell’Ovale Blu autore di tre primati da record

La regina dei guinness. Mustang Mach-E sembra proprio essere una vettura dalle infinite qualità. Fra queste, anche la capacità di entrare per tre volte nel “Guinness dei Primati”. Era il 2021. Poco tempo dopo aver fatto il suo debutto sul mercato, il primo SUV elettrico dell’Ovale Blu centrò altrettanti record che ancora resistono.

Essere la vettura elettrica col tempo di ricarica più breve mai raggiunto. Essere l’auto che necessita del minor numero di soste di ricarica sulla distanza più lunga mai percorsa. Ed essere anche il veicolo a batteria più ultra-efficiente in termini di consumo energetico più basso.

Tre obiettivi raggiunti in questo periodo dell’anno: l’estate. A luglio, lungo il percorso tra John O’Groats e Land’s End, 840 miglia (1.352 chilometri) dal punto più a nord-est al punto più a sud-ovest del Regno Unito, Mustang Mach-E stupì il mondo.

La versione Extended Range, dotata di trazione posteriore con batteria da 88 kWh, necessitò soltanto di due ricariche per coprire la distanza più lunga mai percorsa da una vettura elettrica. A guidarla, a turno, i piloti Fergal McGrath e Kevin Brooker e il giornalista BBC Paul Clifton.

Non appagata dall’incredibile risultato, due mesi dopo la creazione più suggestiva dell’Ovale Blu, che potete trovare presso le nostre sedi, ricevette altri due prestigiosi riconoscimenti dal “Guinness World Records”.

Fu certificato che in quel tragitto aveva impiegato appena quarantatré minuti e tredici secondi per ricaricare le sue batterie dalle parti di Wigan, Nord-Est dell’Inghilterra. E poi che aveva dimostrato la sua ultra-efficienza, viaggiando a 6,5 miglia per chilowattora (kWh). Vale a dire, l’equivalente di ben oltre 500 miglia di autonomia rispetto alle 379 miglia ufficiali per singola ricarica. Un risultato che ha triplicato il target fissato dal “Guinness World Records” per questo tipo di veicoli.

Questi tre primati sono motivo di orgoglio per tutta Ford. Mentre per il mondo delle quattro ruote non è una novità essere presenti tra i guinness.

L’ultimo ingresso, in ordine di tempo, è recente. Il nuovo SUV “Jaguar E-Pace” ha stabilito il nuovo record di “barrel roll” con un volo carpiato lungo 15,3 metri il giorno dell’inaugurazione.

Invece, andando indietro di qualche anno, troviamo l’auto più piccola al mondo. Fu realizzata nel 2012, in Texas, da un ragazzo del Texas, Austin Colson. La sua passione per le quattro ruote e la sua creatività lo portarono a concepire una “microcar” omologata per la strada dalle dimensioni bonsai: 126,47 cm di lunghezza, 65,41 cm di larghezza e 63,5 cm di altezza!

In Giappone, nel 2010, un gruppo di insegnanti e studenti mise a punto l’auto più bassa: la “Mirai”. Facevano parte del corso di “Automotive Engineering” della “Okayama Sanyo High School” di Asakuchi, città a quasi 700 chilometri da Tokyo.

Questo modello, che in giapponese significa “futuro”, non ha niente a che vedere col più