Archivi mensili: Marzo 2024

Ford Puma: storia di una meraviglia!


Ford Puma: storia di una meraviglia!

Origini e successi di uno dei SUV crossover più amato dagli italiani

“Crossover, cross people”. Uno slogan ideale per Ford Puma, una delle vetture più riuscite dell’Ovale Blu, in grado di soddisfare i gusti di numerose persone. Dalle famiglie a giovani e meno giovani.

Una vasta fascia di pubblico conquistata in breve tempo da questa meraviglia, sul mercato da pochi anni (2019), nei quali però ha saputo meritarsi la definizione di “uno dei SUV crossover più amato dagli italiani”.

E pensare che le sue origini furono di tutt’altra natura. Era il 1997, quando Ford lanciò sul mercato questo modello. Di gran lunga diverso rispetto all’attuale.

Perché sì compatto, ma soprattutto basso e sportivo. Un coupé, come quelli in voga all’epoca. Rimase in vendita fino al 2002,  un solo restyling (1999) e 130.000 esemplari venduti. Non perché non piacesse, bensì perché i gusti del pubblico stavano cambiando. Quei cinque anni furono però più che sufficienti perché Ford Puma venisse nominata “Auto dell’anno” (1997) dalla rivista Top Gear e miglior auto sportiva usata dalla rivista What Car nel 2001.  

Poi, un balzo in avanti nel tempo di oltre vent’anni. Con atterraggio a settembre 2019. Germania, Salone dell’Auto di Francoforte. Dove Ford Puma torna a ruggire agli occhi del pubblico. Però in una veste totalmente nuova, che non ha niente a che vedere con la precedente.

Perché ha le dimensioni di un crossover compatto e le linee di un’auto sportiva. L’impatto è impressionante e al di sopra delle migliori aspettative.

Già a gennaio 2020 sempre What Car la nomina “Auto dell’anno” e in Italia chiude al sesto posto tra le auto più vendute del suo segmento con 24.135 unità. Il 2021 è l’anno del boom. Ford Puma risulta infatti l’auto dell’Ovale Blu più venduta in Europa, 133.000 esemplari, di cui oltre 80.000 già nel primo semestre.

Non era mai capitato per un SUV del colosso di Detroit. Ma c’è di più. In un anno nel quale l’automotive si lecca ancora le ferite per la pandemia, Ford Puma si piazza anche al quarto posto con (28.556 immatricolazioni) nella classifica di settore. E non ci pensa minimamente a fermarsi. Tutt’altro.

Si ripete anche nel 2022. Nel primo trimestre conquista le vette del mercato italiano (oltre 9.300 unità consegnate) e il 93% di queste hanno la motorizzazione EcoBoost Hybrid. Alla fine dell’anno, invece, risulta il secondo crossover

Assicurazione: fondamentale, ma non per tre milioni di veicoli


Assicurazione: fondamentale, ma non per tre milioni di veicoli

Sulle nostre strade circolano un alto numero di irregolari 

Assicurazione, questa sconosciuta. Almeno per tre milioni di veicoli.

Il dato preoccupante è stato divulgato da Ania (Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici) al termine del 2023, a margine della conferenza stampa sui risultati del progetto “Plate Check” realizzato insieme alla polizia stradale. Ed è una cifra che fa riflettere. Perché equivale al 5.6% dei mezzi circolanti sulle nostre strade, cioè più di uno su venti, e fa capire quanto alta sia la probabilità di un incidente che veda coinvolto almeno uno di essi.

Eppure, dell’assicurazione non si può fare a meno. Perché? Perché è la nostra garanzia contro i guai al volante. Meglio conosciuta come RCA auto, ci tutela dai rischi derivati dalla circolazione stradale. Infatti, qualora uno o più mezzi incorrano in un sinistro, le loro compagnie garantiranno la copertura economica del danno. Per cui averla è doveroso.

Tra l’altro, dalla fine del 2023 è obbligatoria anche per i veicoli che non scendono in strada o che rimangono in sosta in aree private. Una misura giunta in ossequio a una direttiva europea sul punto, che elimina quindi la possibilità di non assicurare quei mezzi fermi da tempo o che non circolano in aree accessibili al pubblico. Gli unici esenti da questa misura sono quelli formalmente ritirati dalla circolazione oppure sottoposti a un provvedimento restrittivo da parte dell’autorità competente.

Anche alla luce di queste novità, l’assicurazione è fondamentale. Farsi trovare sprovvisti, comporta sanzioni spiacevoli e pesanti. Innanzitutto, si incorre nel sequestro del mezzo e nella sospensione della patente per un anno qualora fossimo coperti da una polizza falsa.

Successivamente, saremo costretti a pagare una multa. Molto salata. Secondo quanto previsto dall’articolo 193 del Codice della Strada, l’importo varierà da 866 a 3.464 euro. La sanzione dovrà essere saldata entro sessanta giorni e potrà essere decurtata del 25% qualora l’assicurazione dovesse essere rinnovata entro trenta giorni dalla sua comunicazione. Oppure se, sempre nel medesimo arco temporale, si decidesse di rottamare il veicolo.

Come si può intuire dall’importo, siamo al cospetto di una somma ingente, motivo valido e sufficiente per essere in regola. Soprattutto pensando ad altre conseguenze. Ancora poco gradevoli. Perché qualora dovessimo causare un incidente e il nostro veicolo non fosse assicurato, saremmo costretti a risarcire i danni in prima persona.

Diverso invece il discorso qualora fossimo nel giusto. In quel caso, si potrà presentare domanda di risarcimento al “Fondo di Garanzia delle Vittime della Strada”.

Inoltre, l’assicurazione non prevede il tacito rinnovo. Ci deve essere sempre una esplicita richiesta da parte del proprietario del veicolo, che può beneficiare al massimo di una proroga di quindici giorni concessa dalla compagnia di appartenenza.

Oltre che un dovere civico, essere in regola con l’RCA auto rientra anche nei giusti comportamenti da tenere per garantire la sicurezza stradale. Un aspetto molto caro

Le signore della velocità


Le signore della velocità

Storia di cinque fuoriclasse del nostro automobilismo

Venerdì 8 marzo si celebrerà la “Giornata Internazionale della Donna”, l’annuale ricorrenza per ricordare le conquiste sociali e civili delle donne nel corso della storia.

Un’emancipazione progressiva giunta dopo aver vinto numerose discriminazioni. Fra queste, anche la presunta inidoneità del genere femminile alle corse automobilistiche.

Un pregiudizio figlio dell’ignoranza. Come sempre accade in questi casi. Perché, fin dall’inizio del Novecento, il motorsport italiano racconta di numerose donne pilota. Con alcune di loro che hanno dimostrato come l’alta velocità non sia una peculiarità maschile.

Maria Antonietta Bellan in Avanzo

La pioniera delle signore della velocità. Di origini venete, nacque a Porto Viro (provincia di Rovigo) nel 1889, Maria Antonietta Bellan è stata la prima donna a correre la Targa Florio (1920), la Mille Miglia (1928) e ad aver provato a partecipare anche alla 500 miglia di Indianapolis. Dove non prese il via perché non superò le qualificazioni. Suo anche il privilegio di essere stata la prima donna a guidare sia un’Alfa Romeo che per la Scuderia Ferrari.

Soprannominata “la baronessa del volante” non per le sue origini, tutt’altro che nobili, quanto per aver sposato il barone Eustachio Avanzo, fu zia del regista Roberto Rossellini (figlio della sorella) e amica di molti intellettuali della sua epoca. Dal compositore Pietro Mascagni al poeta Gabriele D’Annunzio. Scomparsa nel 1977, è considerata uno dei primi simboli dell’indipendenza femminile italiana.

Ada Pace

Tra le più longeve e titolate signore della velocità d’Italia c’è la torinese Ada Pace. Nata nel capoluogo piemontese nel 1924, ereditò la passione per i motori dal padre. Nel secondo dopoguerra stupì critica e avversari, aggiudicandosi la “Torino-Sanremo” del 1951 a bordo di una “Fiat 1500 6C”. Soprannominata “Sayonara” (che in giapponese significa “Arrivederci”) come la scritta che applicava sul retro delle sue auto per far intendere ai suoi avversari che si sarebbero rivisti al traguardo, è stata una fuoriclasse delle gare a ruote coperte.

Dal 1957 al 1962 è stata campionessa italiana di velocità Gran Turismo. La sua vittoria più prestigiosa rimane comunque la “Targa Florio” del 1960, quando primeggiò nella categoria “1100 Sport” al volante di una OSCA. Cinque anni più tardi, dopo un incidente senza conseguenze durante il Rally di Sanremo, il suo definitivo ritiro dalle corse. Si è spenta ultranovantenne il 15 novembre 2016.

Maria Teresa De Filippis 

Nata a Napoli l’11 novembre 1921 e ultima di cinque figli di un nobile, il padre distribuiva energie per l’irrigazione della Campania, è stata la prima donna pilota a qualificarsi a un gran premio di Formula-1. Accadde il 15 giugno 1958, in Belgio, a Spa. Scattò dalla penultima posizione al volante di una Maserati. Giunse decima e fu l’unica volta che vide la bandiera a scacchi. Perché a Monza e in Portogallo fu costretta al ritiro, mentre a Monte-Carlo non si qualificò.

L’anno successivo passò al team dell’amico-pilota francese Jean Behra senza però