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Ford sempre più green: ecco l’E-Tourneo Courier


Ford sempre più green: ecco l’E-Tourneo Courier

Più spazio e maggior comodità nel segno dell’elettrico

Inarrestabile. Non potrebbe esserci parola migliore per definire la marcia di Ford verso la mobilità sostenibile. Lo scorso 15 maggio, durante l’evento “Bring on Tomorrow” che si è svolto a Copenaghen, l’Ovale Blu ha annunciato l’arrivo di un altro veicolo elettrico: il nuovo E-Tourneo Courier.

Si tratta dell’evoluzione del Ford Tourneo e può essere considerato il fratello dell’E-Transit Courier lanciato poco più di trenta giorni fa. Perché ne riprende concept e design. Cioè, più spazi e grande compattezza aerodinamica. Il merito è delle nuove dimensioni: 4,33 metri di larghezza, 1,81 metri di altezza e 2,07 metri di larghezza che tiene conto anche degli specchietti retrovisori.

Una piattaforma ideale per offrire comodità ai suoi passeggeri e agevolezza nel trasporto dei bagagli, che disporranno di una capienza maggiore del 44% rispetto a quella del predecessore. Un vantaggio sul quale influisce anche l’abitacolo, che beneficia di sedili posteriori frazionati e ribaltabili, che consentono una capacità di carico tra i 1.118 litri (con cinque posti) e i 2.621 litri. Quest’ultima possibile se si ribaltano i sedili e si rimane soltanto con due posti. 

Altra somiglianza tra l’E-Tourneo Courier e l’E-Transit Courier non può che essere l’alimentazione a batteria. Anche qui batte un cuore elettrico da 136 CV (100 kW), in grado di trainare carichi fino a 750 kg, e ricaricabile in due modi: corrente alternata fino a 11 kW, corrente continua fino a 100 kW.

Non soltanto litio. Il nuovo Tourneo Courier avrà anche una versione a benzina. A caratterizzarla, un cambio manuale a sei marce oppure una trasmissione automatica a sette rapporti e un motore a benzina da 1.0 litri, che erogherà una potenza da 125 CV grazie alla quale sarà possibile agganciare carichi fino a 1.000 kg. 

Pensato per la famiglia, l’E-Tourneo Courier sarà l’ideale per muoversi soprattutto fuori città, in spostamenti all’insegna dell’avventura e del divertimento. E poiché veicolo della nuova frontiera green e digitale, non potrà fare a meno di una connettività, garantita dalla compatibilità con Android Auto e Apple Car Play, e di una tecnologia all’avanguardia.

Due requisiti che si traducono nel cruscotto “digiboard” dotato di un quadro strumenti interamente digitale e il sistema multimediale di infotainment SYNC 4 con schermo touchscreen da 12″. La presenza del modem Ford Pass Connect di serie, associato all’app Ford Pass del nostro smartphone, consentirà di accedere a numerose funzioni come, per esempio, la geolocalizzazione, lo stato di salute del veicolo, i livelli di carburante o l’autonomia residua della batteria, etc. etc. 

Prodotto nello stabilimento

Auto e disabilità: un mondo in evoluzione


Auto e disabilità: un mondo in evoluzione

Dal car-sharing alle app, tutto quello che c’è da sapere

Car-sharing per i disabili. Da Torino nei prossimi mesi potrebbe partire una rivoluzione per il mondo dell’automotive. Merito dell’approvazione di una mozione di un consigliere della maggioranza comunale, che lo scorso aprile aveva avanzato la proposta di istituire il servizio di mobilità a noleggio anche per le persone portatrici di handicap. La sperimentazione dovrebbe iniziare a breve e rappresenta un significativo passo in avanti verso una società all’insegna dell’inclusione.

Un concetto caro all’universo delle quattro ruote, che sta facendo la sua parte da diversi anni. Attraverso un costante impegno a fornire le strumentazioni migliori per la conduzione dei veicoli a coloro affetti da menomazioni fisiche o psicologiche. Una fruizione che dipende, innanzitutto, dalla patente speciale di guida.

Per ottenerla, se già si possiede la patente, si dovrà sostenere una visita di idoneità presso una Commissione Medica Locale, di solito la ASL provinciale di riferimento, dopo aver presentato la domanda completa del certificato medico che attesta l’handicap. Accertata la bontà della documentazione, i medici predisporranno il dispositivo da utilizzare a bordo del veicolo, che sulla patente speciale sarà riportato con un codice numerico identico per tutti i Paesi dell’Unione Europea e consentirà di condurre esclusivamente quel tipo di mezzo.

Qualora invece la persona affetta da disabilità debba ancora conseguire la patente, dopo la visita di idoneità dovrà sostenere gli esami teorici e pratici secondo la prassi prevista dalla legge. Vale a dire, svolgendo le lezioni di guida con il mezzo già dotato dell’ausilio assegnato.

Sono quattro le categorie delle patenti speciali, il cui rinnovo è previsto ogni cinque anni: la A, valida per i motoveicoli fino a 1,3 tonnellate; la B, che abilita per moto e autoveicoli fino a 3,5 tonnellate e con un massimo di nove posti; la C, esclusiva per autoveicoli tra le 3,5 e le 11,5 tonnellate; la D, per autoveicoli con numero di posti, escluso il conducente, non superiore a 16.

Gli ausili dipendono dal tipo di disabilità. Si può andare dai dispositivi di presa del volante a quelli di controllo delle luci o dell’indicatore acustico; dagli adattamenti della leva del cambio alla frizione automatica; dall’acceleratore manuale al pedale dell’acceleratore a sinistra; etc. Per un elenco più dettagliato, si può consultare il sito dell’ACI.

Ciascuno di essi potrà essere installato sul proprio mezzo in un’officina autorizzata e otterrà il definitivo via libera dopo un collaudo presso l’Ufficio della Motorizzazione Civile competente per la provincia dell’officina.

Gli adattamenti riguardano anche eventuali passeggeri disabili. Per i quali sono previsti, tra gli altri, lo sportello scorrevole; il sedile scorrevole-girevole simultaneamente, utile ad agevolare l’insediamento del disabile nell’abitacolo del veicolo; quattro soluzioni ad azionamento meccanico-elettrico-idraulico (pedana sollevatrice, scivolo a scomparsa, braccio sollevatore e paranco); sistema di ancoraggio della carrozzella con annesso sistema di ritenuta del disabile (cinture di sicurezza).

Agevolazioni ben conosciute anche da

Authos: perché la formazione aziendale è importante


Authos: perché la formazione aziendale è importante

Dal 2018 è un tassello del nostro modello di business

Il momento per capire subito se Authos fa per te. Dal 2018, la formazione aziendale è una tappa fondamentale per ogni nostra nuova risorsa umana.

Ideata e voluta dal nostro presidente e CEO, Francesco Di Ciommo, con la creazione della Ford Authos Academy, è un tassello di estrema importanza per il nostro modello di business. Perché consente alle persone che lavoreranno per noi sia di conoscere le loro mansioni che di avere un primo contatto con i reparti e con chi fa già parte della nostra realtà.

Ma non solo. La nostra formazione aziendale è innanzitutto un banco di prova perché ciascun profilo si renda conto se Authos sia o meno l’opportunità che fa al caso suo.

Una verifica che avviene al primo step. Quando si rovesciano i ruoli e a presentarsi non sono i singoli candidati. Bensì Authos. In un incontro collettivo illustriamo il nostro modello di business. Vale a dire, i valori della nostra filosofia aziendale, la nostra mentalità, la nostra organizzazione interna e il nostro modo di lavorare.

In questo modo mettiamo a disposizione delle future risorse tutti gli strumenti conoscitivi perché si possano fare un’idea precisa di chi siamo e valutare se Authos sia l’opportunità professionale che vanno effettivamente cercando. Ma c’è di più. Questa strategia ci consente di individuare fin da subito persone animate sì dalla volontà di fare bene il loro lavoro e però soprattutto motivate e pronte a dare qualcosa in più per l’azienda.

Chi arriva al processo di formazione, ha già superato la selezione dei candidati condotta dalla nostra Academy insieme ai responsabili di reparto, che scelgono le persone da sottoporre alla valutazione finale di Di Ciommo, intenzionato a conoscere tutte le persone che lavorano per noi.

All’indomani di queste fasi, inizia la formazione vera e propria. Avviene tutti i giorni con orario completo (dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 19) e la sua durata è variabile. Può andare da un minimo di un mese a un massimo di due o tre per tutti i reparti. E poiché in Authos scegliamo soprattutto persone giovani, che spesso non hanno maturato esperienza nel settore automotive, il suo processo è globale e non investe esclusivamente le dimensioni del prodotto o della vendita.

Questa full-immersion ci consente di capire anche se una risorsa possa essere valorizzata in un altro contesto. Tra i compiti dei responsabili della Academy c’è, infatti, anche la supervisione dello svolgimento delle attività dei reparti. Nei quali, all’occorrenza, possono essere collocate risorse già presenti in azienda per migliorarne il rendimento.

Perché lavorare in Authos significa anche elasticità e capacità di adattamento. Due aspetti che presumono una continua volontà di fondo a mettersi in discussione e una predisposizione naturale al cambiamento. In poche parole, essere working in progress. Una peculiarità dello stesso processo

Centoventi volte “Auguri”, Ford!


Centoventi volte “Auguri”, Ford!

Il 16 giugno l’Ovale Blu spegne le candeline. Ma già pensa al domani

Da “The universal car” a “bring on tomorrow”. Quelli che sembrano due titoli da film, sono in realtà due slogan. Che racchiudono una storia. Quella di Ford, il colosso automobilistico statunitense, che il 16 giugno compirà centoventi anni. Un traguardo speciale e importante, che arriva in un’epoca storica per la mobilità del pianeta, in cammino verso la frontiera dell’elettrico. Una trasformazione storica, nella quale sta giocando un ruolo da protagonista, l’azienda fondata nel 1903 da Henry Ford.

Un ingegnere statunitense, nato nel 1863 da una famiglia della media borghesia (il padre era agricoltore) nella Dearborn oggi sede dell’Ovale Blu, con la passione della meccanica fin da ragazzo.

Alla fine del XIX secolo costruì il primo prototipo di auto con motore a combustione interna. E di lì a poco aprì la fabbrica che lo avrebbe reso celebre nel mondo. Grazie a un’intuizione: costruire un’automobile per tutti. A colpire Ford, di quel mezzo rivoluzionario per l’epoca, che fosse riservato a poche, privilegiate, persone. Allora decise di volerne fare un bene per le masse. “The universal car”, per l’appunto.

Uno dei punti di forza della storia della casa è sempre stata la capacità di vivere il presente, pensando al futuro. L’auto avrebbe rivoluzionato il mondo, bisognava però trovare il modo di far scattare la scintilla.

Così, ispirandosi al taylorismo, filosofia di lavoro teorizzata dall’imprenditore statunitense Fredrick Taylor e incentrata sulla razionalizzazione del ciclo produttivo, Ford inventò un sistema destinato ad aumentare la produzione senza peggiorare le condizioni di lavoro dei dipendenti. Bensì migliorandole.

Era la “catena di montaggio“, che permise una drastica riduzione dei tempi di assemblaggio di una vettura: da dodici ore a sessanta minuti. Questa settorializzazione delle mansioni per ciascun lavoratore fu un triplice guadagno: perché aumentò le ricchezze, il profitto e gli stessi salari degli operai, che videro così crescere il loro potere di acquisto. A cominciare proprio dai beni da loro prodotti.

Fu il primo esempio di un altro caposaldo della filosofia dell’azienda: il capitale umano. “Le due cose più importanti non compaiono nel bilancio di un’impresa: la sua reputazione ed i suoi uomini” chiosò Henry Ford che, a sostegno di questo concetto affermò anche: “Non abbiamo bisogno solo di brave persone, ma di persone brave”.

Grazie alle loro qualità e alle loro capacità, Ford ha potuto raggiungere risultati straordinari. Dalla Ford Model T, uscita nel 1908 e nona auto di sempre più venduta al mondo con circa quindici milioni di esemplari, alla Ford Model A, prima vettura al mondo col parabrezza in lamina di vetro.

Dopo la seconda guerra mondiale, il boom definitivo. L’Ovale Blu espanse il suo marchio anche fuori dai confini a stelle e strisce, conquistando progressivamente i cinque continenti.

Dall’Europa, dove oggi si contano ben cinque stabilimenti (due in Germania, i restanti in Spagna, Romania e Turchia), all’Asia,

Perché guidare con attenzione fa bene all’ambiente


Perché guidare con attenzione fa bene all’ambiente

Tutti gli accorgimenti per una mobilità sostenibile

Guidare con attenzione vuol dire anche guidare per l’ambiente. Dall’ultimo report dell’Agenzia Europea per l’Ambiente arriva un messaggio chiaro per gli automobilisti delle nostre strade. La virtuosità al volante sarà un contributo sempre più fondamentale per respirare un’aria più pulita.

Alla fine di aprile, l’EEA ha pubblicato il suo consueto resoconto sullo stato di salute del Vecchio Continente. E i risultati per l’Italia sono tutt’altro che lusinghieri. La nostra atmosfera è tra le più inquinate, con l’area della Pianura Padana a indossare la maglia nera a causa della massiccia presenza di fabbriche e industrie.

Ma a incidere su questo triste primato, sono anche le automobili ad alimentazione termica. Che in Italia sono ancora la stragrande maggioranza. A differenza di altri Paesi, come la Norvegia, da noi l’elettrico non si è ancora affermato. Sia perché sull’intero territorio non è presente una omogenea diffusione delle stazioni di ricarica, sia perché manca ancora una cultura della green mobility. Per la quale non possono essere sufficienti gli ecoincentivi statali, soprattutto se ridotti e destinati a esaurirsi in breve tempo.

Però, per respirare un’aria più pulita, occorrono anche comportamenti virtuosi al volante. Così da favorire una riduzione delle emissioni di CO2. Molto spesso non ci pensiamo, perché sovrappensiero o all’oscuro di queste conoscenze, ma la messa in atto di tutta una serie di piccoli comportamenti, può garantire un significativo miglioramento delle condizioni ambientali.

Partiamo dal motore. Una corretta manutenzione dell’impianto è un guadagno non soltanto per la meccanica. Ma pure per l’atmosfera. Quindi occorre cambiare con regolarità l’olio, assicurarsi che il suo filtro sia sempre pulito e cambiarlo quando è stato raggiunto il limite di chilometraggio indicato dal costruttore.

Altra componente alla quale prestare attenzione sono i pneumatici. La loro pressione è molto più importante di quanto sembri. Perché più sarà in regola con gli standard previsti, meno sarà il loro attrito sull’asfalto durante la percorrenza. Questo accorgimento, oltre a migliorare l’efficienza del veicolo, ci permetterà anche di impiegare meno tempo nel compimento del nostro tragitto e, quindi, di rilasciare meno anidride carbonica.

Altra forma di tutela è scaricare l’auto dai carichi superflui. Come portapacchi o portascì. Anche in questo caso, una minor resistenza equivale a una maggior efficienza. Ma è utile anche togliere dall’abitacolo oggetti che non siamo soliti utilizzare, perché non hanno niente a che vedere con la circolazione in auto. Spesso vengono confinati nel bagagliaio, facendo assumere al veicolo l’aspetto di un bazar a quattro ruote. Un intervento di questo tipo, oltre che per l’ambiente, è funzionale anche al decoro del mezzo stesso.

Ma possiamo fare qualcosa per l’ambiente anche quando siamo in viaggio. Per esempio, scegliere la modalità di guida ecofriendly. Cioè adottare misure funzionali a un risparmio di carburante.

Come l’utilizzo di marce alte, accelerazioni dolci, rispetto dei

Parco usato Authos: disponibilità e quantità


Parco usato Authos: disponibilità e quantità

I punti di forza delle sedi di Moncalieri e Torino

Disponibilità e quantità. Sono i punti di forza del parco usato Authos per le sue due sedi principali: corso Savona a Moncalieri e corso Grosseto a Torino.

È ormai trascorso un mese da quando ha preso il via la nostra iniziativa dedicata ai mezzi con alcuni chilometri all’attivo. Un servizio voluto dal nostro presidente e CEO, Francesco Di Ciommo, per rispondere alla perdurante crisi di prodotto del settore automotive.

Un’emergenza che lascia deluse molte persone, impossibilitate a soddisfare le loro esigenze di mobilità, indipendentemente che siano personali o professionali.

A Moncalieri, dove il parco usato vede impegnate sette persone ben preparate, a fare la differenza ed essere motivo di grande richiamo, è l’ampia quantità di prodotto. Quasi mille auto a disposizione e vasta scelta di brand e modelli in grado di soddisfare ogni tipo di clientela.

Anche se, pur mostrando attenzione verso gli altri marchi, l’80-90% delle persone che viene nei nostri saloni è per le vetture Ford.

Una testimonianza che conferma come la linea dell’Ovale Blu, grazie alle prestazioni e all’affidabilità dei suoi mezzi, abbia una capacità pressoché naturale di fidelizzare l’utente.

Tanta disponibilità di prodotto dipende anche dal modo di vivere la mobilità da parte delle persone. Al giorno d’oggi, molti sostituiscono la loro auto, acquistata nuova, dopo due o tre anni. Ma una vettura con un’età così bassa, è una vettura giovane. Che dopo le dovute operazioni di manutenzione, è nuovamente pronta a ritornare sulla strada e garantire quindi sui piazzali un parco sempre vasto e un ricambio pressoché costante.

Un ragionamento da estendere anche per la sede Authos di corso Grosseto a Torino. Dove sono quattro le persone qualificate sul parco usato. E dove le ultime novità in termine di allestimento hanno permesso al servizio di fare un significativo salto di qualità. Eterogenei finora i loro gusti. C’è chi cerca la macchina grande per la famiglia, tante richieste per i sette posti al momento introvabili, chi invece l’utilitaria di piccole dimensioni per la città a prezzo vantaggioso e chi spera nell’occasione della vita, tipo la Ford Puma a basso costo.

Interesse anche per i veicoli commerciali, impossibili da trovare fino a qualche settimana fa e per i quali c’è una richiesta crescente. Perlopiù sono cercati dalle aziende o dai liberi professionisti, che ne hanno bisogno nell’immediato e sono disposti anche a pagarli qualcosa in più pur di non rimanere indietro nell’efficienza della loro attività.

Tra i pregi del parco usato Authos, anche l’assenza di una scadenza. Il servizio sarà attivo finché ci sarà disponibilità. E per iniziare a scoprirlo, prima di passare dalle nostre sedi, potete consultare la sezione usato sul nostro sito.

Ford e Indianapolis: 500 miglia di successi


Ford e Indianapolis: 500 miglia di successi

Le memorabili pagine dell’Ovale Blu nel tempio della velocità 

500 miglia di Ford, 500 miglia di successi. Domenica 28 maggio si disputerà la 107.esima edizione della “500 miglia di Indianapolis“. Una delle gare più celebri al mondo, sintesi di velocità e adrenalina per eccellenza, ambita da tutti i piloti e appuntamento immancabile per tutti gli appassionati.

Solita corrersi nel fine settimana del “Memorial Day”, la giornata che ricorda i soldati americani caduti in guerra, è valida per la “IndyCar Series”. Cioè il principale campionato di corse automobilistiche a ruote scoperte degli Stati Uniti, in pratica l’equivalente della Formula-1 oltreoceano.

Teatro della sfida, è il circuito ovale di Speedway, a pochi chilometri da Indianapolis, nello Stato dell’Indiana. Lungo 2,5 miglia, con quattro curve sopraelevate da 9°, è da percorrere per 200 giri dalle trentatré vetture ammesse al via.

La prima edizione si corse nel 1911 e ben presto la “500 Miglia” si impose come una delle competizioni icona delle quattro ruote.

Merito della particolarità del tracciato, un tempio della velocità, che esalta e premia il coraggio e la sensibilità dei piloti. Chiamati a tenere il piede sempre sull’acceleratore dallo start alla bandiera a scacchi. Perché il telaio, prodotto dall’italiana Dallara, è uguale per tutti. Come il motore, sempre un V6 biturbo indipendentemente che sia Honda o Chevrolet.

Ciò che conta quindi è la capacità di chi è al volante nel disegno delle traiettorie, nella lucidità di lettura delle diverse fasi della gara, nella resistenza alla stanchezza (in media dura sempre più di 2h) e nella capacità di sfiorare i muretti di cemento a 230 mph (370 km/h)!

Ford ha scritto pagine memorabili di questa manifestazione. I propulsori dell’Ovale Blu si sono aggiudicati l’Oscar per la colonna sonora in otto edizioni, quasi tutte speciali perché relative a eventi entrati nella memoria dell’intero motorsport.

Come nel 1965. Quando a vincere, fu lo scozzese Jim Clark a bordo della sua Lotus. Un successo passato agli annali per almeno quattro motivi. Intanto, fu il primo di Ford a Indy. Poi, il primo di un pilota europeo e il primo di una monoposto col motore installato al posteriore invece che all’anteriore. Ma, soprattutto, fu la prima e unica volta in cui il vincitore della “500 Miglia” si aggiudicò anche il campionato del mondo di Formula-1 nello stesso anno (sempre col team di Colin Chapman e sempre con Ford). Un’accoppiata pressoché impossibile da realizzare al giorno d’oggi. Qualche speranza in più invece per la “Triple Crown“, il simbolico quanto prestigioso riconoscimento assegnato a chi, oltre che nel catino dell’Indiana, primeggia pure nel Gran Premio di Monte-Carlo e nella 24 Ore di Le Mans.

Un alloro che però finora ha cinto la testa di un solo pilota: Graham Hill. L’inglese, al volante di una Lola, sbancò Indy nel 1966. A spingerlo, un Ford V8 a 90°. Già pluridecorato nel Principato di Monaco

La prima mamma a fare il giro del mondo? Guidava una Ford!


La prima mamma a fare il giro del mondo? Guidava una Ford!

 Alla scoperta di Aloha Wanderwell, nel “Guinness dei Primati” grazie all’Ovale Blu

Avreste mai detto che Ford e la festa della mamma hanno un punto in comune? E non di poco conto. Perché si tratta della prima donna ad aver fatto il giro del mondo alla guida di un’automobile. Tutto merito di Aloha Wanderwell e una Ford Model T.

Ma per saperne di più su questa incredibile storia, occorre però salire a bordo di un’altra macchina. Quella del tempo. E fare un salto all’indietro per atterrare negli anni Venti del secolo scorso. 1922, per l’esattezza.

Siamo in Francia e una giovane canadese, Idris Galcia Hall Welsh, non ne vuole sapere di trascorrere le sue giornate sui banchi di scuola. Frequenta un istituto gestito da suore e scelto da sua madre per tentare di disciplinarle il carattere. Reso ribelle anche dall’indigesto trasferimento oltreoceano per seguire il nuovo compagno della donna, Herbert Hall, impegnato nei combattimenti della Prima Guerra Mondiale.

Complice l’irrequietezza dell’età, la ragazza un giorno coglie la palla al balzo per cambiare la sua vita. Sul “Paris Herald”, uno dei giornali più noti all’ombra della Torre Eiffel, legge l’annuncio che Peter Wanderwell, misterioso capitano di guerra di origini polacche, offriva un posto a una donna per la sua “Million Dollar Wager“.

Una competizione automobilistica tra due squadre di quattro persone ciascuna che, a bordo di due Ford Model T, si sarebbero affrontate in un viaggio intorno al mondo. Chi avrebbe visitato il maggior numero di Paesi, avrebbe vinto.

La bellezza e l’intraprendenza di Galcia conquistarono il capitano Wanderwell, misterioso ufficiale di guerra di origini polacche, che sfidò un equipaggio composto anche da sua moglie.

Ingaggiata come segretaria e traduttrice, la giovane prima cambiò identità. Scelse ‘Aloha’ come nome, in onore di una danza hawaiana e per la sua esoticità. E poi assunse il cognome del suo datore di lavoro per accogliere le richieste della madre, che riteneva sconveniente che una ragazza non sposata viaggiasse con un uomo.

Ben presto però Aloha, grazie alla sua intraprendenza, si alternò con Wanderwell alla guida della vettura. Il loro viaggio, iniziato a Nizza, fu all’insegna del brivido e dell’adrenalina.

Quando si trovarono nel Rif (Nord del Marocco) durante la guerra, lei non esitò a tagliarsi i capelli e sembrare un uomo per servire la legione straniera. Durante la traversata del Sahara, ebbe scontri a fuoco con alcune tribù arabe. In Africa, sopperirono all’assenza di benzina col cherosene e ricorsero a un mix di banane e schiacciate e grasso animale per sostituire l’olio motore. In India, invece, ebbero bisogno dei buoi a trainare la loro vettura tra distese di fango e fiumi.

Una volta giunti negli Stati Uniti, nel 1925, lei sposò il suo compagno di viaggio, dal quale ebbe la prima dei due figli: Valri.

Durante la loro traversata, ebbero modo di visitare numerose bellezze del

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Parco usato Authos: dove trovi quello che non c’è

Mille auto di ogni tipo in pronta consegna

Fiorisce la primavera e sboccia una nuova iniziativa di Authos: un parco usato di oltre mille auto a prezzi incredibilmente vantaggiosi. Per combattere la crisi di prodotto che attanaglia il mercato dell’automotive e per confermare ancora una volta il nostro essere costante punto di riferimento per le persone.

Come raccontato in altre occasioni, nel nostro modello di business il cliente è centrale. Insieme alla possibilità di soddisfare le sue esigenze di mobilità. Una necessità ancora più forte in questo momento storico, nel quale il settore delle quattro ruote è alle prese con una forte crisi di disponibilità dei veicoli presso le concessionarie. Le ripercussioni della pandemia si fanno ancora sentire, causando più di un disagio tra le persone che, per disporre dell’automobile desiderata, sono costrette ad aspettare mesi, se non addirittura quasi un anno.

Ma Authos ha la risposta a questa emergenza. Grazie a un’idea del nostro presidente e CEO Francesco Di Ciommo, ognuno di voi potrà trovare il mezzo ideale a cifre impensabili. Merito del nostro ampio parco usato. Vale a dire oltre mille esemplari, tra vetture (in prevalenza) e veicoli commerciali, esposti sui piazzali di quattro delle nostre sedi e disponibili fin da subito in pronta consegna.

La maggior parte di loro sarà di scena nella sede centrale di Authos a Moncalieri. Cento modelli invece saranno disponibili presso il punto di Ciriè e altrettanti su quello di corso Grosseto a Torino. Infine, altri saranno acquistabili presso il centro consegne di Strada Carpice, situato sempre a Moncalieri.

Potrete scegliere tra mezzi Ford o di altri brand, a condizioni imperdibili. Sia per i prezzi, di gran lunga inferiori a quelli di listino, che per le loro qualità. La stragrande maggioranza, infatti, è del 2022 e ha ancora la garanzia del costruttore.

Per quanto riguarda l’Ovale Blu, da segnalare Ford KugaFord Mondeo ibrida e plug-in hybrid, ma soprattutto Ford Edge e Ford Mustang Mach-E. Due tra i modelli più ambiti acquistabili a cifre irripetibili. Basti pensare che Ford Edge, che parte da 46.250 euro, sarà vostra per 27.000 euro. Cioè quanto una Ford Puma. Mentre per Mustang Mach-E è prevista anche la formula del noleggio con un canone mensile di 490 euro + IVA.

Spaziando negli altri marchi, avrete soltanto l’imbarazzo della scelta. Anche qui segnaliamo alcuni modelli. Come Fiat 500 Cabrio, ideale per la bella stagione, oppure alcune Abarth e Jeep Renegade per chi ama la guida sportiva. In alternativa, utilitarie convenienti per i brevi spostamenti, come la Fiat Panda e la Lancia Y alimentate a gpl. Invece per le famiglie, Ford Puma, Peugeot 3800 o Toyota 3800. Riguardo la casa giapponese, presenti anche alcune RAV 4 aziendali con un chilometraggio pressoché esiguo.

Infine, nel parco usato Authos non mancano nemmeno le vetture di ultima generazione. Come la Lynk & Co, conosciuta per le dimensioni del suo anteriore e per i fari che quasi sovrastano il cofano. Oppure la MG, disponibile sia nella versione a benzina che ibrida, guidabile anche dai neopatentati, a meno di 12.000 euro. Un prezzo inferiore a quello di una Fiat Panda.

Ma non solo vetture.

Parco usato Authos: dove trovi quello che non c’è


Parco usato Authos: dove trovi quello che non c’è

Mille auto di ogni tipo in pronta consegna 

Fiorisce la primavera e sboccia una nuova iniziativa di Authos: un parco usato di oltre mille auto a prezzi incredibilmente vantaggiosi. Per combattere la crisi di prodotto che attanaglia il mercato dell’automotive e per confermare ancora una volta il nostro essere costante punto di riferimento per le persone.

Come raccontato in altre occasioni, nel nostro modello di business il cliente è centrale. Insieme alla possibilità di soddisfare le sue esigenze di mobilità. Una necessità ancora più forte in questo momento storico, nel quale il settore delle quattro ruote è alle prese con una forte crisi di disponibilità dei veicoli presso le concessionarie. Le ripercussioni della pandemia si fanno ancora sentire, causando più di un disagio tra le persone che, per disporre dell’automobile desiderata, sono costrette ad aspettare mesi, se non addirittura quasi un anno.

Ma Authos ha la risposta a questa emergenza. Grazie a un’idea del nostro presidente e CEO Francesco Di Ciommo, ognuno di voi potrà trovare il mezzo ideale a cifre impensabili. Merito del nostro ampio parco usato. Vale a dire oltre mille esemplari, tra vetture (in prevalenza) e veicoli commerciali, esposti sui piazzali di quattro delle nostre sedi e disponibili fin da subito in pronta consegna.

La maggior parte di loro sarà di scena nella sede centrale di Authos a Moncalieri. Cento modelli invece saranno disponibili presso il punto di Ciriè e altrettanti su quello di corso Grosseto a Torino. Infine, altri saranno acquistabili presso il centro consegne di Strada Carpice, situato sempre a Moncalieri.

Potrete scegliere tra mezzi Ford o di altri brand, a condizioni imperdibili. Sia per i prezzi, di gran lunga inferiori a quelli di listino, che per le loro qualità. La stragrande maggioranza, infatti, è del 2022 e ha ancora la garanzia del costruttore.

Per quanto riguarda l’Ovale Blu, da segnalare Ford Kuga, Ford Mondeo ibrida e plug-in hybrid, ma soprattutto Ford Edge e Ford Mustang Mach-E. Due tra i modelli più ambiti acquistabili a cifre irripetibili. Basti pensare che Ford Edge, che parte da 46.250 euro, sarà vostra per 27.000 euro. Cioè quanto una Ford Puma. Mentre per Mustang Mach-E è prevista anche la formula del noleggio con un canone mensile di 490 euro più iva.

Spaziando negli altri marchi, avrete soltanto l’imbarazzo della scelta. Anche qui segnaliamo alcuni modelli. Come Fiat 500 Cabrio, ideale per la bella stagione, oppure alcune Abarth e Jeep Renegade per chi ama la guida sportiva. In alternativa, utilitarie convenienti per i brevi spostamenti, come la Fiat Panda e la Lancia Y alimentate a gpl. Invece per le famiglie, Ford Puma, Peugeot 3800 o Toyota 3800. Riguardo la casa giapponese, presenti anche alcune RAV 4 aziendali con un chilometraggio pressoché esiguo.

Infine, nel parco usato Authos non mancano nemmeno le vetture di ultima generazione. Come la Lynk &

Tutti i segreti del nuovo Ford Bronco


Tutti i segreti del Nuovo Ford Bronco

Ecco come sarà il SUV icona dell’off road

Sempre più informazioni sulle sue caratteristiche e sempre meno tempo al suo ritorno sul mercato. Per il nuovo Ford Bronco il conto alla rovescia prosegue incessante. Fra pochi mesi sarà finalmente disponibile in tutta Europa in una versione del tutto rinnovata. Un’attesa che, più si avvicina all’epilogo, più aumenta l’interesse e la curiosità degli appassionati. Che con questo articolo fremeranno ancora di più, visto che potranno scoprire i segreti di questa bestia della strada. E non solo.

Perché il Ford Bronco è soprattutto un’icona dell’off road. Sterrati, rocce, pendii e torrenti al suo cospetto si trasformano in semplici varianti per una guida più emozionante. E gran parte del merito è da attribuire a cinque sue caratteristiche chiave: l’altezza da terra, la capacità di guado e gli angoli di attacco, uscita e dosso. Partiamo da quest’ultima. Si riferisce all’angolo massimo superabile, dato dalla differenza di due rampe di inclinazione consecutiva. Una di salita e l’altra di discesa. Il nuovo Ford Bronco consentirà di affrontarle tra i 22° e i 24°. Nessuno come lui tra i veicoli dell’Ovale Blu, se si pensa che la Jeep si ferma a 20°-21° mentre la Ford Kuga a 15.9°.

La sua leadership si conferma anche per l’angolo di uscita, cioè l’apertura massima con la quale un’auto può venir fuori da una discesa senza toccare terra col paraurti posteriore, che oscilla tra i 31° e i 33°. E non è da meno l’angolo di attacco, tra i 38° e i 41° ogniqualvolta il nuovo Ford Bronco affronterà una salita senza toccare terra col paraurti anteriore. Manovre tanto impervie, ma ugualmente possibili grazie anche all’altezza da terra – 237 mm per la versione “Outer Banks” e 261 mm per la “Badlands” – e alla capacità di guado, che raggiunge gli 800 mm.

In tanta estrema disinvoltura concorrono anche le modalità di assistenza alla guida. Come il Trail Control, che assicura il controllo della velocità a basse andature durante l’off-road. Oppure l’1-Pedal Drive, che permette di gestire il veicolo soltanto con l’acceleratore. E non si deve dimenticare il Trail Turn Assist, che frena la ruota posteriore interna e riduce il raggio di sterzata fino al 40%. Se della gestione elettronica, fondata sul G.O.A.T. (Goes Over Any Terrain) vi avevamo raccontato già ad agosto di un anno fa, altro punto di forza del nuovo Ford Bronco è il motore. Un Ecoboost 2.7 V6 Bi-Turbo con 335 CV di potenza e 563 Nm di coppia. A supportarlo, un cambio automatico con convertitore di coppia con ben dieci rapporti. Una potenza devastante corredata dalle dimensioni imponenti della carrozzeria: 4,8 m di lunghezza, 1,96 m di altezza e 1,93 m di larghezza. Le prestazioni sono pressoché assicurate.

E per essere sicuri della loro efficacia, il nuovo Ford Bronco potrà avvalersi anche del contributo della tecnologia. Attraverso l’elettronica

Codice della Strada: dall’Europa in arrivo pene più severe


Codice della Strada: dall’Europa in arrivo pene più severe

 Almeno sette sanzioni per una guida più sicura

Sette sanzioni per una guida più sicura. Sono previste importanti novità per il Codice della Strada. A deciderle, l’Europa. Intenzionata a porre fine, una volta per tutte, alle numerose differenze legislative relative al comportamento degli automobilisti dei Paesi membri.

Come è noto ai più, infatti, le regole al volante non sono uniformi in tutta l’Unione Europea. Per cui accade spesso che un cittadino non paghi l’infrazione commessa in uno Stato straniero perché questa non costituisce reato nel suo Paese di residenza. Per annullare questi squilibri, facilitando così le misure da somministrare e, soprattutto, assicurare una maggior sicurezza al volante, Bruxelles è al lavoro per una normativa armonica in tutti e ventisette i suoi Stati. E il primo grande passo prevede sanzioni uguali e severe per almeno sette reati.

Nello specifico: guida contromano; sorpassi pericolosi; violazione delle norme relative alla distanza di sicurezza; parcheggi pericolosi; violazione delle norme sull’utilizzo dei corridoi di emergenza da parte di mezzi di polizia e soccorso; guida di veicoli sovraccarichi; violazione della segnaletica stradale mediante attraversamento di una o più linee bianche continua.

Non è ancora ufficiale, ma secondo le nuove misure, indipendentemente da dove sarà commessa una di queste infrazioni, la nuova pena dovrebbe prevedere il ritiro della patente di guida. Vale a dire un altro tema caro all’Unione Europea.

Sembra infatti ormai tutto pronto per l’entrata in vigore della patente digitale. Una novità di cui noi vi avevamo parlato con un anno di anticipo. In programma, anche cambiamenti per la sua acquisizione: abbassamento dell’età minima a diciassette anni sia per veicoli che per mezzi pesanti.

Invece per il rilascio della licenza, si dovrà superare un esame teorico e pratico, svolgendo quest’ultimo assieme a un istruttore munito di patente da almeno cinque anni. Tra i vantaggi di questo nuovo corso, la possibilità di lavorare fin da subito come autisti professionisti.

La sicurezza resta però la stella polare dei legislatori.

Secondo un dato risalente al 2019, il 40% dei reati commessi sulle strade della UE rimangono impuniti. Una statistica preoccupante, aggravata, oltre che dalle differenze normative, anche dall’incapacità di individuare i responsabili oppure i loro rifiuti a rispondere economicamente delle rispettive scorrettezze.

Per arginare la problematica, è al vaglio anche la creazione di un portale online, nel quale ogni cittadino potrà prendere visione delle nuove norme sulla sicurezza e pagare le eventuali contravvenzioni.

Mentre le autorità potranno accedere ai registri delle patenti degli altri Stati membri per un miglioramento del controllo della situazione.

Come potete vedere, si preannunciano importanti cambiamenti nel segno di un mondo sempre più digitale e sempre più attento alla tutela della persona. E c’è da star certi che non saranno gli ultimi. Per cui, per non perdervi un aggiornamento sul Codice della Strada, allacciate le cinture e rimanete sintonizzati su questo canale.