Archivi annuali: 2021

Un grande riconoscimento per Authos: la certificazione ESG


Un grande riconoscimento per Authos: la certificazione ESG

Il dealer Ford numero uno su Torino e provincia si rivela un ottimo esempio di sviluppo sostenibile

Per noi di Ford Authos il 2021 si conclude con un grande risultato: l’ottenimento della certificazione ESG (Environmental, Social and Governance).

Si tratta di un grande riconoscimento che ci rende un ottimo esempio di sviluppo sostenibile. È arrivato grazie alla valutazione compiuta da “Circularity“, la prima piattaforma di simbiosi industriale che guida le imprese verso l’ottimizzazione delle risorse e la riduzione degli scarti. Due obiettivi in linea con la “Circular Economy”, il modello economico fondato sul riutilizzo di prodotti e materiali per rigenerare i sistemi naturali e azzerare l’inquinamento.

Ma questa volta non è coinvolto soltanto l’ambiente. Il 25 settembre 2015 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. Un programma di diciassette obiettivi (gli SDGs, Sustainable Development Goals) e 169 sotto-obiettivi per un miglioramento globale del pianeta. È stato ribattezzato modello delle cinque “P”: People, Planet, Prosperity, Peace e Partnership.

Governi, imprese, società civile e singoli cittadini: tutte le componenti saranno coinvolte in questa grande sfida. Per le aziende diventa così importante l’Assessment di Sostenibilità di “Circularity“. Un tool che fornisce loro un alto rating di sostenibilità ambientale e sociale, che indica le aree dove investire per portare avanti gli obiettivi di sviluppo.

La mission che ha fatto di noi il dealer Ford numero uno su Torino e provincia è il pieno soddisfacimento delle esigenze dei nostri clienti. Tra di loro ci sono privati, professionisti e imprese di ogni rango (piccole, medie e grandi). Ma negli ultimi anni siamo riusciti a integrarla con investimenti nelle aree dello sviluppo sostenibile. Questi ci hanno permesso di raggiungere il Grado di “Sostenibilità Consapevole” con un punteggio pari a 46/100.

In particolare, ci siamo distinti per la dimensione sociale (62,8/100) relativa ai temi dei diritti umani. Dal diritto a una retribuzione equa a benefici sanitari adeguati; dall’accesso a un’istruzione inclusiva alla parità di genere e alla non discriminazione di alcuna natura.

Un risultato apprezzato da Camilla Colucci, Co-Founder & CEO di “Circularity“. “Noi abbiamo analizzato il posizionamento di Authos in ottica di sostenibilità sociale e ambientale. Ha un forte interesse a portare avanti progetti interni ed esterni e a investire nella sostenibilità sociale e nelle persone (dipendenti, partner, clienti, investitori). Inoltre presidia le aree dell’educazione, della parità di genere e della lotta alle disuguaglianze”.

La certificazione ESG, voluta dal nostro presidente e CEO Francesco Di Ciommo, rappresenta però soltanto un primo passo. All’orizzonte ci sono nuovi progetti insieme ad altri partner. Uno sul ciclo completo dei nostri rifiuti, in particolare quelli dell’area meccanica (oli esausti, officina, ecc.). Un altro sull’efficientamento energetico con l’installazione di pannelli solari.

Previsti anche investimenti sul fronte della sensibilizzazione attraverso workshop formativi sul riciclo, sull’economia circolare e sulla mobilità elettrica. Per continuare a crescere, migliorare il proprio rating e

Accessori per l’auto: un ottimo regalo di Natale


Accessori per l’auto: un ottimo regalo di Natale

Ecco a voi alcune idee da far trovare sotto l’albero di amici e parenti

Arriva il Natale ed è tempo di regali. Ma talvolta le idee sono come la benzina: in riserva. Non sappiamo che cosa scegliere, il tempo stringe e le idee faticano a mettersi in moto. Dunque, che fare?

Il mondo delle quattro ruote ci viene in aiuto. Perché il 25 dicembre può essere l’occasione giusta per far trovare sotto l’albero di famigliari o amici accessori per l’auto di grande utilità. Ok, ma quali? Noi abbiamo pensato ad alcuni di loro che hanno a che fare con vari aspetti del veicolo: tecnologia, manutenzione, esterni e interni.

Tecnologia

Se esistesse un oroscopo delle vetture, le odierne sarebbero nate tutto sotto il segno della tecnologia. Perché sono sempre più lo specchio del nostro quotidiano. Basti pensare a sistemi come il Ford SYNC 3, di serie su ogni modello della gamma Ford. Per cui, rimanendo nell’area techno, un accessorio per l’auto da regalare a Natale potrebbe essere un kit vivavoce bluetooth. Una soluzione che consente di comunicare anche mentre si è al volante e di grande utilità per i professionisti spesso in viaggio. In questo modo possono partecipare anche a call di lavoro mentre sono alla guida. A patto che le condizioni metereologiche non siano particolarmente proibitive da richiedere un raddoppio della concentrazione. In quel caso, meglio parlare dopo essersi fermati in un’area di sosta.

Un altro oggetto sempre più diffuso è la dash cam. Cioè la videocamera da cruscotto. Di piccole dimensioni, si installa sul cockpit della macchina e consente di riprendere quanto sta accadendo davanti a noi. È di grande importanza in caso di incidente, perché consente di avere la registrazione integrale del sinistro.

Manutenzione

Il miglior meccanico per un pilota? Il pilota stesso. Una delle antiche regole non scritte del motorsport si ritrova anche nelle vetture da strada. E così sotto l’albero si può impacchettare un kit di manutenzione per le situazioni di emergenza. Anche qui ce ne sono di più tipi. Quello dotato di chiavi inglesi, cacciaviti, pinze e torcia, che può sempre servire per un imprevisto di natura meccanica. Oppure quello per ovviare a una foratura e che implica la sostituzione di un pneumatico. In questo caso nella confezione abbiamo il sigillante, il manometro, la valvola a spillo, la luce a LED e il vano portaoggetti per tubo e adattatori.

Altrimenti si può regalare un avviatore di emergenza per la batteria. Esistono modelli universali, compatibili con tutte le tipologie di motori, e risultano decisivo nel caso l’alimentazione della nostra auto smetta di funzionare all’improvviso oppure si sia scaricata per una nostra dimenticanza. Come aver lasciato accesi i fari a motore spento.

Esterni

Natale arriva in concomitanza con l’inverno. La stagione più fredda dell’anno, nella quale le temperature la notte sono solite scendere sotto lo zero. Specialmente nelle regioni del Nord

Nuovo codice della strada: tutto quello che c’è da sapere


Nuovo codice della strada: tutto quello che c’è da sapere

Viaggio tra le principali novità entrate in vigore lo scorso 10 novembre

Molte novità per due obiettivi: più sicurezza e maggiori tutele. Dallo scorso 10 novembre, con la sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale all’interno del nuovo Decreto Legge “Infrastrutture e trasporti”, è entrato in vigore il nuovo codice della strada.

I cambiamenti interesseranno numerose categorie: dalla tecnologia ai parcheggi, dai monopattini alle auto a noleggio, senza dimenticare i futuri neopatentati e le auto elettriche. Ma andiamo a scoprire meglio di che si tratta.

Sicurezza: tecnologia e strisce pedonali

Pc, tablet, notebook e smartphone sono ormai onnipresenti nella nostra quotidianità. Al punto da averli sempre con noi. Anche quando ci spostiamo con la nostra auto. Nella quale possiamo ricaricarli e nella quale però, soprattutto lo smartphone, sono fonti di distrazione alla guida. Cioè della causa principale (15,7%) degli incidenti stradali, almeno secondo i recenti dati Istat. Per questo motivo il nuovo codice della strada ha esteso anche a questo tipo di dispositivi e a tutti quelli che contemplano “anche solo temporaneamente l’allontanamento delle mani dal volante” le sanzioni già previste dall’articolo 173 in caso di uso del telefonino mentre si è alla guida: multe da un minimo di 165 a un massimo di 661 euro.

Introduzione di nuovi obblighi comportamentali anche per le strisce pedonali. I conducenti dei veicoli dovranno dare la precedenza non solo ai pedoni in fase di attraversamento, ma anche a quelli che sono in procinto di effettuarlo.

Parcheggio: “strisce rosa”, disabilità e auto elettriche

Maternità e disabilità. È a loro che guarda il nuovo codice della strada. Saranno infatti previste le “strisce rosa“, cioè posti riservati alle donne in dolce attesa e a tutti i genitori con figli fino ai due anni. Se deve essere ancora definita la loro segnaletica, è certo che per poterne usufruire sarà necessario chiedere il “permesso rosa” ed esibire sul proprio mezzo il contrassegno in grado di soddisfare uno dei due requisiti previsti.

Pene più severe invece per chi lascerà l’auto nei posti riservati ai portatori di handicap. Da una forbice compresa tra gli 84 e i 335 euro, le nuove multe ora partiranno da un minimo di 168 fino a un massimo di 335 euro con una riduzione triplicata dei punti sulla patente: da 2 a 6. Dal 1°gennaio 2022, inoltre, le persone con disabilità potranno parcheggiare gratuitamente sulle “strisce blu” qualora dovessero trovare occupate tutte le loro specifiche aree di sosta.

Infine, sul fronte delle auto elettriche, gli stalli dove si trovano le colonnine potranno essere occupati unicamente per il periodo necessario per la ricarica. Trascorsa un’ora, scatterà il divieto di sosta che però è escluso per la fascia oraria tra le 23 e le 7 del giorno successivo, a eccezione delle postazioni con le colonnine fast e super fast, da liberare sempre e comunque una volta completata la ricarica.

Monopattini

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Ford Transit elettrico: l’attesa sta per finire


Ford Transit elettrico: l’attesa sta per finire

Da marzo 2022 sarà disponibile in tutta Europa la versione elettrica del van Ford più venduto al mondo

Manca poco ormai. Da marzo 2022 anche presso la sede Authos di Moncalieri, come nel resto del mercato europeo, sarà disponibile il Ford Transit elettrico, il primo veicolo commerciale dell’Ovale Blu totalmente a batteria.

Prodotto nello stabilimento Otosan di Kocaeli in Turchia, già sede del Transit Custom Plug-In Hybrid vincitore del premio internazionale “Van of the Year” nel 2020, l’E-Transit si annuncia come un modello destinato a fare epoca. Perché è l’esemplare della gamma più venduto al mondo. E perché la sua versione green è un chiaro messaggio della volontà da parte di Ford di elettrificare la propria flotta e di contribuire all’azzeramento delle emissioni di CO2 entro il 2050.

CARATTERISTICHE PRINCIPALI

Il Ford Transit elettrico si caratterizza per la sua batteria da 67 kWh, capace di garantire un’autonomia pari a 350 chilometri e ricaricabile in due modi. A corrente continua (DC), attraverso una ricezione di potenza esterna di 115 kW da parte del veicolo. Oppure a corrente alternata (AC), avvalendosi del caricabatterie interno da 11,3 kW. La sua posizione sotto il pianale permetterà all’ultimo arrivato tra i van Ford di disporre fino a 15,1 m³ di spazio di carico e di trasportare merci fino a 1.616 kg.

Ma con prestazioni di gran lunga migliori rispetto al predecessore a diesel. Perché il propulsore elettrico, potenza massima di 198 kW (269 CV) e 430 Nm di coppia, beneficerà di un nuovo sistema di trasmissione; di sospensioni posteriori a braccio semilongitudinale; e di una trazione posteriore erogatrice di alta motricità. Un cocktail di raffinatezze ingegneristiche per una guidabilità dalla sterzata più precisa e dalla manovrabilità ancora a più ampio raggio.

Da segnalare anche la presenza del Pro Power Onboard, un dispositivo erogatore di 2,3 kW di potenza senza bisogno di generatore, che trasforma il veicolo in una piccola centrale elettrica al servizio del conducente.

VANTAGGI

La presenza dell’elettrico nei veicoli commerciali Ford consentirà di circolare liberamente nelle zone a traffico limitato. L’E-Transit sarà ideale per gestire le operazioni di “carico e scarico” negli ambienti urbani. E garantirà ampi risparmi nelle spese per le operazioni di ricarica e di manutenzione. Per queste ultime si prevede un ribasso addirittura del 40%.

Altro suo punto di forza è, infine, la connettività. Per la prima volta sui veicoli commerciali Ford sarà presente il sistema di infotainment SYNC 4, dotato di un touchscreen a 12″ e di riconoscimento vocale, capace di aggiornarsi over-the-air anche in assenza di una rete wi-fi.

LA SICUREZZA

Infine, come nella migliore tradizione di tutti i veicoli Ford, spazio alla sicurezza. Molteplici le tecnologie di assistenza alla guida del Ford Transit elettrico. Come il Traffic Sign Recognition (TSR), che riconosce la segnaletica stradale e avvisa l’eventuale mancato rispetto del limite di velocità. O l’Intelligent Speed Assistant, che addirittura

Edilizia e automotive: Ford Authos unico dealer alla tre giorni di “Restructura”


Edilizia e automotive:

Ford Authos unico dealer alla tre giorni di “Restructura”

Essere ospiti ed essere protagonisti. È la felice condizione che noi di Ford Authos ci apprestiamo a vivere da oggi a sabato 20 novembre allo spazio “Oval Lingotto” di Torino, sede dell’edizione 2021 di “Restructura“, il più famoso salone del Nord Ovest italiano, dedicato a edilizia e architettura e organizzato da “GL Events“.

Parteciparvi è un grande prestigio. Perché, tra gli oltre duecento espositori presenti, siamo l’unico dealer. L’altro esponente del settore automotive, “Iveco Orecchia”, non è da considerarsi un competitor diretto in quanto impegnato esclusivamente nel segmento dei veicoli industriali e commerciali. Mentre tutte le altre concessionarie hanno dovuto dare forfait a causa della mancanza di prodotto.

Nel nostro stand, posizionato all’interno della fiera a differenza del 2019, saranno invece disponibili in pronta consegna tre esemplari dei veicoli commerciali dell’Ovale Blu: un Nuovo Ford Ranger, un Ford Transit Courier Van e un Ford Transit Custom Van.

Essere l’unico dealer presente è un riconoscimento alla politica aziendale intrapresa nel 2021 dal nostro presidente e CEO, Francesco Di Ciommo, e incentrata proprio sulla pronta consegna. Un servizio che consente di mettere a disposizione del cliente il veicolo di cui ha bisogno in tempi brevi. Una scelta per fronteggiare la crisi dei chip, che ha assestato un altro duro colpo al settore dell’automotive, già terremotato dalla pandemia.

Il Covid-19 aveva interrotto anche “Restructura“, giunto quest’anno alla trentatreesima edizione. Per l’occasione avrà al suo interno il “Festival dell’Edilizia Leggera”, l’evento itinerante dedicato al colore che si pone l’obiettivo della valorizzazione del settore professionale.

La ripartenza è in grande stile. Sui 20.000 mq di superficie espositiva sono accreditati oltre 12.000 operatori del settore edilizio e sono in programma più di 90 eventi tra convegni, workshop e momenti di formazione. Molti di questi sono dedicati alla sostenibilità ambientale. Come quello di sabato 20 dalle 9:30 alle 11:30 e intitolato “Sinergie tra ambiente, sicurezza e risparmio energetico”.

Un tema che accomuna due microcosmi come “casa” e “auto“, ancora centrali nella vita delle persone.

Il mondo sta affrontando una trasformazione epocale all’insegna della transizione ecologica, tanto che molto materiale utilizzato quotidianamente immagazzina CO2 invece di emanarlo.

Come fa il cemento delle nostre abitazioni, una delle principali cause del surriscaldamento del pianeta. Al punto che, se fosse un Paese, sarebbe il terzo produttore di gas serra dopo Stati Uniti e Cina.

Il campanello d’allarme è suonato da molto tempo ed è ora di correre ai ripari. Nell’edilizia una cura è il legno, perché materiale di reperimento globale, facilmente ingegnerizzabile e trasportabile in ogni angolo del pianeta senza eccessive difficoltà.

Analogo cambiamento sta avvenendo anche nell’universo delle quattro ruote. Dove l’alimentazione a batteria sta soppiantando i motori termici per raggiungere le zero emissioni da raggiungere entro il 2050.

Un obiettivo al quale anche Ford sta fornendo il suo contributo, immettendo sul mercato versioni completamente

Cambio gomme invernali: quando e dove sono obbligatorie?


Cambio gomme invernali:

quando e dove sono obbligatorie?

Scadenze, eccezioni e offerte. Tutto quello che c’è da sapere sugli pneumatici da neve

15 novembre. Una data cerchiata di rosso sul calendario degli automobilisti di tutta Italia. Perché da quel giorno sarà obbligatorio il cambio gomme invernali.

Il ritorno all’ora solare ha di fatto ufficializzato l’avvento della bassa stagione e dei suoi derivati metereologici: vento, pioggia, ghiaccio e neve. Condizioni che rendono l’asfalto più scivoloso, dunque più insicuro, e per le quali occorre adottare le dovute contromisure per non mettere a repentaglio la propria e altrui incolumità mentre si è alla guida.

Ma questi pneumatici sono obbligatori ovunque? Se non si montano, che cosa accade? Quali sono le loro particolarità? E come fare per sostituirli? Andiamo a scoprirlo.

Chi deve montarle?

Come previsto dall’articolo 6 del Codice della Strada, tutti i veicoli a quattro ruote, anche tir e mezzi pesanti, sono chiamati a dotarsi di “mezzi antisdrucciolevoli o pneumatici invernali idonei alla marcia su neve o su ghiaccio”. Ciò significa che, in alternativa alle gomme invernali, si può ricorrere alle catene da neve. Ma le prime si fanno preferire per praticità ed efficacia, poiché ottime su ogni superficie invernale mentre le seconde soltanto con neve, ghiaccio e su pendenze particolari.

Non rispettare questa norma, comporta il rischio di una multa. Da 41 a 168 euro nei centri abitati. Da un minimo di 84 a un massimo di 335 euro su strade extraurbane e autostrade. Sanzioni alle quali si aggiunge il fermo del veicolo fino alla sua messa in regola. E qualora il conducente si rifiuti, anche la decurtazione di 3 punti sulla sua patente che possono salire a 5 se l’infrazione fosse rilevata in un ambiente urbano.

Chi è esente dall’obbligo di cambio gomme? 

Come tutte le regole, anche per le gomme invernali c’è un’eccezione. Non è obbligatorio installarle se le precedenti hanno un codice di velocità uguale o superiore a quello indicato sulla carta di circolazione. Questo valore è indicato da una lettera dell’alfabeto riportata sulla spalla del pneumatico e stabilisce la sua velocità massima.

Inoltre l’obbligo dei pneumatici da neve non è esteso in automatico a tutte le strade del Paese. Sulle tratte comunali o provinciali, per esempio, dipende dalle ordinanze emanate dagli enti che le sovraintendono (Comune o Prefettura). A tal proposito, per essere informati in tempo reale e sapere come comportarsi prima di mettersi in viaggio, può essere utile consultare il sito “Pneumatici Sotto Controllo“, che riporta i singoli provvedimenti in materia suddivisi per regione e provincie.

Come sono fatte?

Le gomme invernali si riconoscono dal fiocco di neve e dalla montagna stilizzati sulla spalla e accompagnati da una tra le seguenti sigle: “M+S” o “MS“, “M&S“, “M-S“. Dove le due lettere stanno per mud (fango) e snow (neve). La loro peculiarità sono le lamelle e il gran numero di intagli sul battistrada, che consentono un maggior drenaggio

Green pass nelle aziende: la scelta di Authos

Green pass nelle aziende: la scelta di Authos

Ecco come il dealer Ford numero uno su Torino e provincia ha deciso di gestire l’accesso ai suoi ambienti

Gestione interna e senso di responsabilità. Sono le coordinate che ci siamo dati noi di Authos per adeguarci alle recenti normative sul green pass. Dallo scorso 15 ottobre, come stabilito dal Decreto Legge Nr. 127/2021, anche per i lavoratori delle aziende private è previsto l’obbligo della certificazione verde per accedere agli ambienti dove svolgono la loro professione. Una regola valida per ogni forma contrattuale, dal dipendente alla consulenza con partita Iva, e finalizzata ad accelerare il ricorso al vaccino contro il Covid-19.

Oggetto di forti discussioni in più parti d’Italia, in diversi vi hanno visto una violenza alle loro libertà individuali, questo provvedimento governativo è andato incontro anche ad altre problematiche. Come l’organizzazione e la gestione dei controlli da parte delle singole aziende. A maggior ragione se si tratta di realtà dislocate in più luoghi e su più comparti. Come nel nostro caso.

Oltre alla sede centrale di Moncalieri, Authos è presente a Torino, Ciriè e a Grugliasco con lo “Smart Lab”. In ognuna di esse non sono previsti orari fissi di entrata o di uscita. Un particolare che avrebbe complicato non poco le operazioni di controllo, come ci siamo resi conto al momento di elaborare la strategia da attuare.

Così, dopo un attento studio, su input del nostro presidente e CEO, Francesco Di Ciommo, abbiamo messo a punto una gestione interna all’insegna della responsabilizzazione. A controllare Authos è Authos stessa. Abbiamo nominato quaranta delegati, scelti tra i dipendenti (trenta) e i consulenti (dieci) che trascorrono più tempo in azienda anche in virtù del ruolo che ricoprono, ai quali è stato assegnato il compito di verificare se i colleghi, al momento dell’ingresso, dispongano o meno del green pass.

Un’operazione possibile tramite la app “Verifica C19”, scaricata da ciascun delegato sul telefonino aziendale, che consente di leggere il QR code del lasciapassare e stabilirne la validità.

Ma c’è di più. Il nostro ufficio CED (Centro Elaborazione Dati) ha predisposto un programma che registra le generalità del dipendente, il suo orario d’ingresso e chi lo abbia controllato. Queste informazioni vengono immediatamente trasmesse su un file Excel gestito esclusivamente dalla responsabile dell’ufficio del personale. In questo modo la situazione degli accessi è sempre monitorata.

I controlli avvengono soltanto quando il personale entra per la prima volta in azienda durante la giornata e, per maggior scrupolo, sono estesi anche ai visitatori occasionali, come i corrieri. Non è invece chiesto il green pass ai clienti dei saloni dove sono esposte le vetture. Per loro sono comunque previste le altre norme di tutela sanitaria valide anche per i dipendenti: igienizzazione delle mani, obbligo della mascherina e mantenimento della distanza di sicurezza.

Se vincolante per lavorare, il green pass non è necessariamente subordinato al vaccino. Si può entrare anche muniti di tampone negativo, a patto che

Quando le auto hanno nomi da animali

Quando le auto hanno nomi da animali

Alla scoperta delle vetture chiamate come le creature della natura

Quando l’automobile è un animale. E non per travestimenti carnevaleschi o macchinazioni genetiche terribili soltanto all’idea. Bensì per il nome che porta. Secondo una classifica stilata da un portale statunitense dedicato alle quattro ruote – Mojomotors.com – che ha analizzato la carta d’identità di almeno 215 vetture, il 15% di queste proviene dal mondo della natura e, in particolare, dalla fauna del pianeta. Un microcosmo abbastanza gettonato, il terzo dopo quello dei luoghi e dell’avventura. Facile anche intuirne i motivi, quasi sempre evocativi delle prestazioni o dell’estetica del veicolo di riferimento.

L’atlante degli animali è tra le letture predilette di Ford. Al punto da pescarvi il nome della sua automobile più iconica nel mondo: la Ford Mustang. Resa celebre da Steve McQueen nel film Bullitt (1968) e sinonimo di potenza e velocità, prende spunto da una razza di cavalli dell’America Nord Occidentale (l’antico Far West), i mustang, impossibile da domare, irrefrenabile nel movimento e capace di arrivare ovunque. Anche il Ford Bronco, fuoristrada abile nel muoversi sulle superfici più estreme, è un altro rimando al mondo equino. Perché prende spunto da un tipo di cavallo di scena nei rodei americani, nei quali è chiamato alle movenze più improbabili.

Dai quadrupedi ai felini. Nella gamma dell’Ovale Blu occupano una posizione di rilievo anche Ford Puma e Ford Kuga (sintesi del coguaro). Entrambe sono state così battezzate per la loro estetica, figlia delle principali caratteristiche dei due animali: slancio, aggressività e sinuosità.

Tra i pick-up c’è invece un richiamo ai rapaci della preistoria con il Nuovo Ford Ranger Raptor. Da non dimenticare, infine, alcuni modelli del passato come la Ford Scorpion, la Ford Taurus e, per l’universo dei volatili, la Ford Falcon e la Ford Thunderbird (“uccello di tuono”, creatura mitologica cara agli indo-americani dell’Arizona e del Nuovo Messico).

Anche un fresco partner di Ford, la Volkswagen, ama gli animali. A inizio anni Duemila la casa tedesca in Europa ha proposto due utilitarie dall’idioma selvatico: Lupo e Fox (volpe). Nel Nord America, invece, una variante più domestica, la “Rabbit” (coniglio). Anche se la creatura che ha reso il marchio di Wolfsburg noto a ogni latitudine rimane il “Maggiolino”, entrato nell’immaginario collettivo grazie al film di Walt Disney.

Per una Renault che di recente ha dato spazio ai marsupiali con il “Kangoo”, mentre alcuni anni fa aveva guardato tra le onde del mare con la “Dauphine” (delfino), c’è una Chevrolet Impala che rinvia alle savane africane. Da non dimenticare la Opel Tigra, una Jaguar che l’animale lo ha addirittura registrato all’anagrafe e una Peugeot che ne ha fatto il suo simbolo (il leone). E non è la sola.

Anche due storici marchi delle quattro ruote del nostro Paese hanno un quattro zampe come distintivo. Il toro per la Lamborghini. Un cavallo,

“Plastic Road”: quando la plastica sposa l’ambiente

“Plastic Road”: quando la plastica sposa l’ambiente

Come combattere l’abuso di plastica? Semplice: passandoci sopra. Nel vero senso della parola. Ed è indifferente se con l’auto, in scooter, a piedi, in bicicletta o per trasportare merci. Perché le strade di plastica sono la frontiera per trasformare uno dei principali nemici dell’ambiente in una risorsa per un futuro più economico e più green.

A prima vista surreale o inverosimile, questa soluzione per la viabilità è sempre più crescente in più parti del globo. All’India che l’ha scelta già da vent’anni, pavimentando oltre 100.000 chilometri con una colla polimerica ricavata da rifiuti di plastica triturati, nel corso del tempo si sono aggiunti diversi Paesi, fra i quali anche l’Italia.

In Europa l’idea ha preso piede soprattutto in Olanda. Precisamente a Zwolle, città di oltre 100.000 abitanti a 110 chilometri da Amsterdam, nella quale l’11 settembre 2018 è stata inaugurata la prima “Plastic Road”: una pista ciclabile lunga trenta metri, corrispondente circa a 218.000 bicchieri e 500.000 tappi di plastica, partorita dalle menti di Simon Jorritsma e Anne Koudstaal, due tecnici di KWS, azienda leader nella produzione di materiali plastici e partner del progetto insieme a Wavin, altro esponente del settore, e l’azienda petrolchimica francese Total.

Replicato anche nello sperimentale Giethoorn (piccolo centro nelle regioni del nord quasi interamente pedonalizzato), questo progetto fiorito nella terra dei tulipani è un’interessante alternativa ecologica all’asfalto che, emettendo particelle di CO2 (se ne calcolano 27 kg per ogni tonnellata), provoca il triste fenomeno delle isole di calore, cioè l’aumento di temperatura nelle aree urbanizzate.

Nel 2017 anche la Scozia aveva inaugurato la sua prima “Plastic Road“. Merito della start up “MacRebur“, che ha perfezionato un procedimento per la produzione di pellet polimerici al posto di una parte del bitume.

Da noi invece si è fatto ricorso a dei polimeri termoplastici nella pavimentazione di diversi aeroporti, fra i quali il “Marco Polo” di Venezia, mentre sull’Ardeatina, strada a elevata percorrenza alle porte di Roma, troviamo oggi il primo tratto al mondo costruito con un supermodificante in grafene e plastica riciclata, il “Gipave”, alla cui creazione ha collaborato anche l’università “Bicocca” di Milano.

Ma oltre a quelli ambientali, quali sono i vantaggi delle plastic road? Composte da materiale PET riciclato e formate da componenti modulari leggeri, facili da spostare e veloci da installare, hanno tempi di costruzione ridotti del 70% rispetto alle arterie stradali che siamo abituati a conoscere.

La loro conformazione, oltre a permettere l’installazione sotterranea di tubi e cavi, faciliterebbe il rifacimento della segnaletica e richiederebbe una manutenzione più semplice e dilatata nel tempo. Si calcola infatti che in virtù della maggior resistenza della plastica, come dimostrato dalle strade indiane che non hanno accusato il minimo cedimento nonostante il transito dei veicoli, questo tipo di carreggiata possa durare almeno tre volte di più rispetto ai tempi richiesti dall’asfalto prima di essere sottoposto a interventi aggiustatori.

La plastica inoltre reagisce meglio alle intemperie, sopportando temperature oscillanti tra un massimo

Verso la guida autonoma: l’accordo tra Ford e Mobileye

Verso la guida autonoma: l’accordo tra Ford e Mobileye 

Guida autonoma. Viaggia in questa direzione, il futuro dell’auto. Verso un mondo dove i veicoli assolveranno le diverse fasi del trasporto – accelerazione, direzione, frenata, arresto, ecc. – senza l’ausilio dell’intervento umano. 

Il conducente sarà un normale passeggero e, anche se al momento l’obiettivo primario delle quattro ruote è il raggiungimento delle zero emissioni nel 2050 grazie all’affermazione su scala globale della motorizzazione elettrica, è possibile già intravedere qualcosa di quella che sarà la mobilità del domani. Sia a livello di strutture, basti pensare ai sempre più diffusi dispositivi di assistenza alla guida (come l’Active Park Assist, che agevola le manovre di parcheggio) presenti sui veicoli dei nostri giorni, che di infrastrutture.

Nel periodo di Ferragosto del 2020 la governatrice dello stato del Michigan (Stati Uniti), Gretchen Whitmer, aveva annunciato la costruzione della prima strada riservata ai veicoli connessi e autonomi. Sessantacinque chilometri che collegheranno le città di Ann Arbor e Detroit. Un progetto sviluppato da una partnership di più brand di fama internazionale, fra i quali c’è anche Ford che proprio in Michigan, a Dearborn, ha il suo quartier generale. 

Non desta certo stupore la presenza dell’Ovale Blu in un’idea così avveniristica, considerando la sua costante avanguardia tecnologica.

Dodici modelli della sua gamma (Focus, Edge, Galaxy, Ranger, S-Max, Tourneo Connect, Tourneo Custom, Nuovo Transit Chassis Cab, Transit Connect, Transit Custom, Nuovo Transit Minibus e Nuovo Transit Van) sono dotati dell’Adaptive Cruise Control, il sistema che mantiene la distanza di sicurezza dal veicolo che ci precede adeguando la nostra velocità alla sua, e del Lane Keeping, la vibrazione al volante che avvisa il conducente quando esce di traiettoria e sconfina in un’altra corsia.

Questo genere di dispositivi sono apprezzati dagli stessi clienti Ford, come evidenziato da uno studio pubblicato dalla casa americana, che riporta come in Europa, nell’ultimo triennio, l’acquisto dei suoi mezzi dotati di cambio automatico sia cresciuto dal 10.4% (2017) al 31.3% (gennaio 2020). Un incremento sinonimo di maggior desiderio di comfort e di una guida meno stressante, soprattutto in fasi caotiche come il traffico urbano. 

Ora, per rendere ancora più appetibili le sue creature, Ford ha stretto un accordo con Mobileye, azienda leader nel campo dell’informatica e impegnata proprio sul versante della ricerca per la guida autonoma.

Obiettivo? Sviluppare un sistema anticollisione ancora più evoluto dell’attuale. Al momento su nove suoi esemplari sono installati il sistema di frenata automatica, che rileva la presenza di pedoni o altri veicoli grazie a una telecamera e a un radar installati sull’anteriore, e la frenata automatica d’emergenza, in grado di arrestare all’improvviso il mezzo se rischia di tamponare quello

Come sconfiggere la crisi dei chip? Con la “pronta consegna”

Come sconfiggere la crisi dei chip?

Con la “pronta consegna”

Un’isola in mezzo al mare per scampare al naufragio. È la “pronta consegna”, uno dei servizi di punta dell’offerta di Authos, cresciuta d’importanza negli ultimi mesi al punto da assumere le sembianze di un vero e proprio rifugio. Per tutti. Concessionari e clienti.

Il motivo? La perdurante crisi del settore automotive. Dopo il 2020 della pandemia, ora è il turno dei chip. Le case automobilistiche sono a corto dei semiconduttori necessari al funzionamento degli innumerevoli dispositivi elettronici presenti sulle vetture (tettino dell’abitacolo, GPS, centralina per il climatizzatore, per i sedili con massaggio, per gli assistenti alla guida, ecc.). Una carenza che si ripercuote sulla produzione, ridotta in certi casi dell’80-90%, e che impedisce ai dealer di fruire dei beni con i quali soddisfare le esigenze degli utenti.

Una situazione figlia del lockdown, durante il quale chi fabbrica questi piccoli congegni ha concentrato i suoi investimenti su pc e smartphone a discapito delle quattro ruote, e di alcuni imprevisti come la portacontainer incagliata nel canale di Suez lo scorso 23 marzo, che ha rallentato le esportazioni dei pezzi in Europa. Impossibile per il momento prevederne la fine, c’è chi parla di sei mesi e chi invece di un anno.

Così il settore auto si ritrova alle prese con un problema ben più grande del Covid, come osserva il nostro presidente e CEO, Francesco Di Ciommo: “La pandemia aveva chiuso la domanda fisica del prodotto, ma l’imprenditore che voleva vendere doveva solo ingegnarsi per farlo a distanza, poiché effettivamente aveva disponibilità di prodotto. Invece ora la mancanza di prodotto si traduce, dal punto di vista economico, nella presenza di domanda accompagnata però dalla mancanza di offerta, poiché non si ha merce da vendere”. Ma c’è di più. Proprio per la sua penuria, il costo del bene sarà destinato inevitabilmente ad aumentare. “I concessionari oggi non hanno scelta e subiranno passivamente la carenza di prodotto che, tra l’altro, riguarda anche le materie prime. In generale stanno aumentando i costi di tutto ciò che riguarda l’utilizzo o meno dei microchip”.

Preso atto del problema, che cosa può fare un dealer per fronteggiarlo nel migliore dei modi? Innanzitutto, tenersi informato ed essere lungimirante. “Sei mesi fa abbiamo individuato e percepito il potenziale problema futuro, leggendo i giornali, guardando macro economicamente che cosa succedeva e comprendendo che ci dovevamo ristrutturare” premette Di Ciommo, che poi sottolinea la necessità di prendere dei rischi.

Abbiamo aumentato gli oneri finanziari, circa 70.000 euro al mese di più a seconda della quantità di auto che abbiamo preso. Gli organi di controllo mi hanno dato del matto, ma oggi è proprio grazie a questa scelta che abbiamo la possibilità di andare avanti per sei mesi, di far proseguire il ciclo naturale dell’azienda e creare conto economico”.

Infine, ecco calare sul tavolo la carta che permette di restare in partita: la “pronta consegna”. Il servizio che

Auto in “Pronta consegna”: tutto quel che c’è da sapere


Auto in “Pronta Consegna”: tutto quel che c’è da sapere

E’ davvero così complicato trovare un’auto in pronta consegna?

Non sei l’unico a domandarti quanti mesi dovrai attendere per ricevere la tua prossima vettura. Una condizione che riguarda migliaia di italiani, ai quali Authos ha deciso di venire incontro con una strategia ben chiara.

Scopri tutto nell’intervista ad Andrea Crescenzo, responsabile del Ford Store di Moncalieri.

Buona lettura.

Cosa significa Auto in Pronta Consegna?

Auto in Pronta Consegna vuol dire disponibilità immediata. Quindi per tutte quelle persone che hanno la necessità di avere una macchina in tempi brevissimi.

Una soluzione sempre più gettonata che da noi trova una completa realizzazione grazie a un’offerta che, come consuetudine, risulta essere ampia e inclusiva per rispondere a ogni tipo di esigenza.

Authos si è dimostrata negli ultimi anni come il dealer più importante in Italia in quanto a immatricolazione. Proprio per questo abbiamo cercato di inflottare un numero elevatissimo di vetture. Oggi abbiamo uno stock molto importante.

Questo può essere sia dedicato a un privato oppure ad aziende, quindi anche per flotte aziendali e veicoli commerciali abbiamo una vasta scelta di vetture in Pronta Consegna.

Che differenze ci sono con le Auto KM 0?

Pronta Consegna sono macchine disponibili che devono ancora essere immatricolate. Le auto Km 0 riguardano una nicchia particolare di vetture che sono già state immatricolate e sono disponibili per essere volturate al cliente finale. Queste vetture hanno degli sconti particolari e vengono vendute a dei prezzi molto competitivi.

Come funziona il servizio Pronta Consegna di Authos?

Il servizio “pronta consegna“ di Authos si estende su oltre mille vetture, tra nuovo, usato e veicoli commerciali.

Andiamo quindi a scoprire il funzionamento di questo servizio e le caratteristiche che permettono alla concessionaria Ford numero uno su Torino e provincia di confermarsi ancora una volta un punto di riferimento nel settore automotive.

Come accedere alla Pronta Consegna?

Usufruire del “pronta consegna” è semplice.
Non si deve far altro che esplicitarne la richiesta nel momento in cui si prende contatto con una delle sedi Authos.

FIRMA DIGITALE

Una nostra prima peculiarità prevede che ciò non avvenga necessariamente in presenza, ma anche a distanza.

i nostri colleghi hanno la possibilità tramite la videochiamata di potervi far vedere l’auto e scegliere insieme la tipologia di vettura, modificare eventualmente quali possono essere gli accessori, e con la firma digitale poter procedere all’immatricolazione.

Attraverso una videochiamata, un nostro consulente mostrerà e descriverà il veicolo al quale si è interessati.

Dopodiché, se corrisponderà alle sue necessità e ne sarà soddisfatto, potrà perfezionarne immediatamente l’acquisto grazie alla firma digitale.

VANTAGGI

Il vantaggio della Pronta Consegna è che si ha il bene nel minor tempo possibile. Quindi la velocità di ricevere subito il bene e sceglierlo.

Tra gli altri punti di forza del nostro servizio, la possibilità di scegliere tutti i colori della gamma del